SAURO PARDINI: un pittore dello Spirito
Marco dei Ferrari, collaboratoe di Lèucade |
Sauro Pardini e il mentore pittorico
dei piccoli gesti, delle consuetudini primarie, archetipi della verità intuita
per origine di essere persona al di là di schemi preordinati e accademici.
Non ritengo appartenga in parte al
movimento dei "macchiaioli" toscani, ma piuttosto all'impressionismo
realistico (come Courbet nei suoi "spaccapietre") di cui
interpreta, in esclusiva, l'umanizzazione totalizzata di persone, animali e cose:
borghi, soggiorni, viuzze, la Maremma "vivono" insieme all'artista
inseparabili nella sua concezione di matrice unitaria ed universale.
Non esiste il prevalere della "ragione"
che separa e confonde, ma nelle sue opere si respira la coesistenza di spirito e
materia, integrati magnificamente nel circuito dell'Essere assoluto da un
realismo etico di rara valenza espressiva.
E allora il tutto rientra nel micro,
nel piccolo esistente di una stagione, un giorno, un'ora: questa l'originalità
spirituale di Sauro Pardini, tanto riservata quanto eccelsa nella sua
interiorità più intensa amplificata dall'"umanizzazione dipinta" (cioè
espressa in colori e forme viventi che si armonizzano in "dettagli"
importanti, risorse nascoste dell'artista).
Dall' umanizzazione alla
spiritualizzazione di cose e momenti, scenari e ambienti, il passo è breve: il
divaricarsi si ricompone nell'essente dell'Essere/guida ad ogni espressione
grafica (dipinta, disegnata) in una percezione purificata dalla chiarezza
dell'ingegno, dalla serietà di una vita, dalla nobiltà etica di un progetto
esistenziale.
Questo è Sauro Pardini oltre ogni
conferma o ricerca di sé; ritrovarsi e riconoscersi in un attimo creativo, in
una scintilla di quell'eterno presente che la riflessione sul tempo ci ha
negato condannandoci alla rincorsa, alla paura, alla disperazione
dell'impotenza.
Stati d'animo negativi assenti in un
artista autonomo e libero di essere nelle cose, negli esseri viventi, nella
realtà rinnovata da un gesto che definire arte è poco.
E Sauro più di artista è
"artefice" di uno status esistenziale sommerso nella sua
individualità serena e sommessa dove il tutto si esprime vivendo di emozioni e
sensibilità antiche, primordiali, uniche.
E allora i "colori" si
ravvivano nella purezza del sé, gli scenari agresti ritrovano la gioia della
faticosa crescita spiritualizzata in esseri umani, buoi, carri da lavoro; e
allora i partecipi nella scia dell'artifex Sauro, si trascendono nello spirito
dell'attimo che non può esaurirsi solo in un segmento creativo.
L'etica allora emerge e travolge ogni
riflessione sviante: l'in sé dell'artista non è segmento, ma la totalità vitale
espressa in un mosaico scenografico articolato da un dinamismo
"coperto" e riflesso nella tematica psicologica di un uomo che
partecipa al flusso eterno dell'Essere e ne celebra la presenza multipla senza
chiedere, né pretendere, ma accettando umilmente la "verità" non
rivelata dei primi tempi.
Esiste anche un "simbolismo
cromatico" in Sauro che non intende identificarsi in stili e movimenti
sperimentali, ma si propone come "mistero" del dipingere suscitando
emozionalità spirituali profonde che coinvolgono tavole, tele, colori,
pennelli, tavolozze, cavalletti... essi stessi testimonianza di
composizione/unificata e unificante nella complessità del Tutto.
Marco
dei Ferrari
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