GUIDO MIANO
EDITORE – NOVITA’ EDITORIALI
E’ USCITA
LA RACCOLTA “LEVITA’” DEL POETA GIOVANNI SCRIBANO CON
PREFAZIONE
DI MICHELE MIANO
Pubblicata
la silloge di poesia LEVITA’, terzo volume dello scrittore GIOVANNI SCRIBANO.
edito da GUIDO MIANO EDITORE, novembre 2018 nella
prestigiosa Collana PARALLELISMO DELLE ARTI diretta da Michele Miano.
L’arte come via di verità per lasciare il proprio messaggio nella
caducità e precarietà del nostro vivere terreno. Arte come anelito di vita e giustificazione
alla nostra breve esistenza. Arte come strumento che giustifica il significato
del nostro esistere. Arte come scrittura, arte come raffigurazione pittorica,
ma anche fotografica. In ciò risiede il profondo significato della collana “Parallelismo delle Arti”: una poesia supportata, impreziosita,
incastonata, valorizzata da riproduzioni artistiche vive, palpitanti, nel segno
della condivisione dei valori imperituri di tutte le arti. Poesia come pittura
e pittura come poesia. Ma a cosa serve l’Arte? L’arte è il canto della
bellezza, e abbiamo bisogno del contatto con le cose belle proprio perché siamo
gravati dai problemi quotidiani che rischiano di farci cadere nella depressione
o tristezza. È per questo che la bellezza è importante. È un emblema, un’àncora
di speranza. L’arte ci rende meno soli.
Spesso il mondo di oggi ci chiede di indossare una maschera
allegra, ma sotto la superficie c’è una tristezza che non possiamo manifestare,
per non sembrare strani o deboli. L’arte può ricordarci la normalità del
dolore. Alcuni dei grandi capolavori mondiali hanno la capacità di rendere
visibili a tutti il dolore che c’è dentro di noi. Siamo consapevoli che il
dolore fa parte della condizione umana.
L’arte combatte l’ottimismo forzato e finto della società dei
consumi. Esiste per ricordarci con dignità che ogni vita comprende anche
sofferenza, angoscia, solitudine e confusione.
L’arte cerca di offrirci un equilibrio di vita. Giovanni Scribano
lo sa. L’arte che amiamo spesso ci attrae perché ci dà quello che ci manca,
controbilancia quello che siamo. Quando siamo commossi da un’opera d’arte (un
quadro, una riproduzione fotografica, una testo letterario) forse è perché
contiene dosi concentrate di qualità di cui abbiamo bisogno nella nostra vita.
Forse è piena della serenità e tenerezza che ammiriamo ma che non possediamo a
sufficienza. O forse contiene il dolore e le emozioni represse con cui vogliamo
entrare in contatto. L’arte riporta il fascino al posto giusto, sottolineando
ciò che davvero merita il nostro apprezzamento. La poesia lo stesso. C’è
insomma una sincera esigenza di poesia, che si configura come una delle
connotazioni peculiari della nostra epoca.
Si è compreso che senza la poesia non si vive, come l’arte
figurativa, perché è una necessità irrinunciabile o una “categoria”
fondamentale dell’uomo. E alla poesia oggi ampiamente si ricorre per sentire o
risentire un accento di umanità e di fraternità, di dolore ma anche di
speranza, di fede, di perplessità e di tormento ma anche comprensione e amore.
Oggi più che mai si è persuasi che la poesia, in cui già Leopardi aveva
ravvisato l’espressione più pura e più alta dell’uomo, può salvare o contribuire
a salvare il terremotato e sconvolto mondo contemporaneo. Pronunciare un verso
capace di colmare o accorciare le distanze tra gli uomini, di stabilire
rapporti, d’instaurare dialoghi dicostruire un’alternativa al pessimismo e alla
disperazione che spesso attanaglia la nostra vita. Cioè la
poesia e l’arte in generale possono ridare valore alla vita.
L’arte è uno strumento per godere di una vita semplice, della
necessità di ampliare i propri orizzonti, di un approccio più gioioso alla
vita. L’arte è una forza che sostiene il lato migliore della natura umana,
rafforzandolo e mettendolo in evidenza in un mondo sempre più distratto,
rumoroso e mediatico.
L’arte è una fonte costante di sostegno e incoraggiamento per
migliorare noi stessi.
Ma fino a che punto la presenza di un testo poetico può incidere
sull’atteggiamento di un artista e viceversa, su parallele e concomitanti fonti
di ispirazioni? Se da una parte sono chiari i limiti di concasualità, in quanto
ogni artista e poeta rimane fedele a se stesso, dall’altra non si può ignorare quanto
la letteratura del passato e contemporanea abbia sollecitato e illuminato le
motivazioni di tanta ispirazione artistica e letteraria.
L’accostamento analogico tra letteratura e pittura è infatti una
costante della cultura occidentale, variamente interpretato da ogni epoca e
tradizione nazionale in relazione ai vari contesti artistici e letterari.
Per secoli sono prevalsi i principi dell’arte poetica di Orazio, Ut pictura poesis e l’assioma di Simonide
di Ceo, riferito da Plutarco che la pittura è poesia muta e la poesia è pittura
parlante. E non si contano nella storia dell’arte i rapporti di amicizia tra
pittori e poeti.
Letteratura e arte per vari decenni sono stati protagonisti di
forme di sperimentalismo come provocazione, di sterili avanguardie,
distruggendo quei parametri di classicità che hanno tanto contribuito alla
formazione di una fratellanza in nome dell’arte e che si fa comunità di
intenti.
La progettualità della Collana Parallelismo
delle Arti nella Letteratura e arte italiana contemporanea, è
quello di rafforzare la condivisione di comuni intenti, dove le tematiche dell’autore
trattato sono messe a nudo e in parallelo alla fonte di ispirazione dell’artista:
il tema dell’amore, della natura, del dolore, della maternità, i temi degli
affetti familiari così cari a tanta poesia. Se spesso l’arte e la letteratura è
stata caratterizzata da individualismi e da un protagonismo di certi istrioni,
portando con sé inevitabilmente operazioni marketing, questa collana tende
invece a rafforzare quei connotati particolari tra poeta e pittore e non più in
chiave competitiva o speculativa ma solo in chiave riflessiva e costruttiva.
I volumi della collana sono corroborati dalle immagini di un
artista e che in connubio con le prevalenti fonti tematiche dell’autore
assurgono a ciò che Kandinsky avrebbe poi definito “lo spirituale nell’arte”.
La proposta che viene fatta è quella di accostare a un gruppo di
autori con una scelta di loro testi più significativi, le tematiche e le fonti
di ispirazioni parallele di un altrettanto gruppo di artisti contemporanei e
che non ha la pretesa di istituire in modo accademico un parallelismo estetico
né raffronti linguistici, ma un’ipotesi di chiave di lettura simultanea
affidata alla sensibilità del lettore.
Anche se non è difficile riscontrare nella prima metà del
Novecento vari parallelismi di sviluppo nelle arti come dimostra Mario Praz nel
suo studio Mnemosine.
I primi tre volumi dal titolo Al
riaffiorar dei ricordi, Colloquio
d’amore e Levità dedicati a Giovanni Scribano sono
esempi lampanti di condivisione dei valori universali dell’arte, una sorta di rafforzamento
dei legami e corrispondenze tra arte figurativa e letteratura. Tra i vari
esempi di accostamento, in particolare nel libro Levità
il senso del mistero della Natura nella lirica Capriccio di primavera è accostata
al delizioso quadro Finestra sul giardino di Charles Chinet dove l’artista canta il senso della natura nei suoi particolari, immagini
consuete, sa elettrizzare la parola pittorica, sa caricarla di freschezza e
genuinità.
E ancora sempre nel volume Levità l’incantevole riproduzione La brinata del pittore Attilio De Paoli da Carbonara si amalgama con la
lirica Soliloquio di febbraio e la
bellezza delle meraviglie del mare nella poesia La
voce del mare si incarna perfettamente nella
fotografia Accarezzando il tramonto ….
di Michelangelo Miano. Un tramonto “accarezzato” dalla dolcezza
dei versi di Giovanni Scribano.
LA VOCE DEL MARE
La voce del mare lasciatela al vento
portatela alla terra e alle bianche stelle
fatela àncora del mio cuore
e vela argentata nelle dolci notti
(….)
Sono alcuni esempi di accostamenti: la condivisione degli stessi
temi ispiratori per il poeta e l’artista possono dare una risposta al profondo
significato della libertà creativa in nome di un nuovo umanesimo di tipo
rinascimentale dove la creatività dell’uomo, libera da condizionamenti, diventa vera protagonista di una nuova dimensione. Si direbbe di “Una vita per sempre”(quarto
titolo della fortunata collana).
Proprio per questo i vari volumi risultano voci tra loro intonate
e vengono a comporsi in un discorso lirico e unitario e coerente che ben
riflette nei suoi aspetti la “condizione umana” del nostro tempo.
Ciò sta a significare che la poesia è viva e prospera e continuerà
a fiorire finché l’impegno costruttivo riuscirà a prevalere anche se tra mille
difficoltà sulla smania selvaggia e irrazionale della distruzione.
Finchè l’uomo, l’Ulisse “bello” più di “sventura” che di “fama” della
nostra epoca potrà ripetere con Umberto Saba (un autore che credeva nella
poesia e nella vita e credeva nella poesia perché credeva nella vita) “d’ogni
male/mi guarisce un bel verso”.
GIOVANNI
SCRIBANO, LEVITA’, prefazione di Michele Miano, nella collana Parallelismo delle
Arti, GUIDO MIANO EDITORE,
pagg. 80, con riproduzioni a colori, Euro 25,00 Novembre 2018.
GUIDO MIANO
EDITORE – UFFICIO STAMPA - VIA EMANUELE FILIBERTO 12 - 20149 MILANO -
023451804 - 023451806 - Cell
347.5552140 mianoposta@gmail.com
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