Giusy Frisina, collaboratrice di Lèucade |
AFFACCIO
Aperta la finestra
Sull'immaginaria
Distesa
Lo sguardo sospeso
Sul velo di luce riflesso
Dalla lastra d'acqua
Trapela oltre la soglia
Silenzio di conchiglia
Dall'insinuante suono
E l'isola che non c'è
Appare ora
Nello squarciato orizzonte
Di una interminata vita
Sull'immaginaria
Distesa
Lo sguardo sospeso
Sul velo di luce riflesso
Dalla lastra d'acqua
Trapela oltre la soglia
Silenzio di conchiglia
Dall'insinuante suono
E l'isola che non c'è
Appare ora
Nello squarciato orizzonte
Di una interminata vita
PRIMA CHE
Prima che l’oblio ci avvolga
prima che la parola diventi
pietra
prima che le urla dai palchi
si confondano
e la rivoluzione si riveli
una controrivoluzione
prima che anche i pesci
piangano
e il tuo sorriso forzato mi
raggiunga
oltre il cuore che avevamo
oltre le sirene e il caos
oltre la folla e la piazza
oltre i muri del silenzio
nel silenzio della verità
su un tappeto di foglie
d’autunno
rosse come sangue versato
nel sentiero solitario
rosse come fiamme accese
si può ancora trovare la
strada
per diventare se stessi
Giusy Frisina
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