venerdì 9 novembre 2018

CLAUDIO FIORENTINI: "INEDITO"



QUANDO CADRO' MORTO A TERRA

Claudio Fiorentini,
collaboratore di Lèucade


Quand’io cadrò morto a terra
e al mio corpo non rimarrà che la consolazione di nutrire i vermi
voltati verso quello che rimane,
non verso quello che è andato.
La vita è condividere, la morte è marcire.
Per questo non vale neanche uno sguardo
la fine di chi se ne va.
Ciò che conta è la traccia, l’illusione, il sogno...
quello per cui chi rimane lotta fino allo stremo,
fino a sudar sangue.
E se guardando ti attanaglia il vomito
e l’unica salvezza sembra la fatica e lo sputo,
non cedere, lasciati andare al riposo
e guarda il cielo.
Qualunque stella tu osservi
la sua luce arriva a te,
chiediti perché lo ha fatto.
Allora, stringendo le tue membra in un abbraccio,
piangi, urla, ridi
perché sei vivo
e altra missione a te non rimane
che portare a termine questa tua vita
con le sconcezze, sì, con le debolezze, sì...
ma anche con le virtù che di te hanno fatto
quello che sei.

Un abbraccio
Claudio


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