Un dialogo pregno di valori; ma anche di interrogativi
che ogni uomo in quanto tale si pone. La scrittura è snella e paratattica;
avvolgente e acchiappante: ci invita ad andare oltre, spinti da curiosità e
voglia di sapere: difficoltà e ostracismo, problemi infiniti della Chiesa
moderna, la strada giusta, parenetici inviti a ben agire (Mettiti a
disposizione dell’Umanità mediante i battiti del tuo cuore e insegna le vie
sconosciute alla stragrande maggioranza; le indicherai con il tuo scritto di
carattere sacrosanto...), virtù spirituali, ecclesiali, e richiami temporali, insegnamenti
che una madre impartisce ad una figlia carichi di buon senso umano ed ultra (Figlia, non sei
sensibile al dolore dell’Umanità se per essa non fai un atto forte di fede, in
modo che tu possa comprendere la tua potenza...); Diritto e dovere, il titolo del dialogo, che, misurato con tutte le
aporie della quotidianità, costituisce un didascalico monito per tutti i
giovani che si trovano a percorrere le strade tortuose della vita. Lancia nel Costato avesti, ma non ti portò
alla morte. Ora sarai tu ad infliggerla nei punti negativi della Chiesa e della
società. Invocazione a quel Figlio che ha dato la vita per l’umanità; per
quella che ora ha bisogno di essere sorretta
e di essere incanalata su strade più giuste e più impegnate. Un pezzo di
alto valore pedagogico la cui autrice si rivolge al mondo con lo sguardo di chi
giudica e non condanna; di chi vorrebbe che i popoli si rendessero coscienti
dei diritti e dei doveri che competono loro; e che aprissero gli occhi su una
società carente di egualità e giustizia; carica di malanni e di dolore verso la
quale tanto di più si potrebbe fare con un impegno costruttivo e attivo:
“... È ora che,
con la tua soprannaturale azione, tu porti la tua carità a chi si trova in
fiammante dolore e a tanti che soffrono, soprattutto per la loro ignoranza e
caparbietà. Figlia, atti e atti di dolore dovrai fare per esserti persa tanto
tempo prezioso!”.
Nazario Pardini
Diritto e dovere
-Annita,
vediamo che la tua vita è vissuta con ponderazione, con dinamicità, in amicizia
con tutti e conseguentemente con gioia. Desidereremmo, però, che tu fossi più
determinata nel compiere ciò che da tempo ti andiamo chiedendo. Insomma, che tu
fossi più responsabile della carica che ricopri in società. Sei prossima alle
nozze con l'Altissimo e ancora non ti decidi a vergare note preziose. Che senso
ha andare il mattino in Chiesa a leggere la Mia Parola se poi non ti degni di
lavorare per essa?
-Sono cauta ad agire in tal senso perché sono
consapevole di andare incontro a difficoltà e a ostracismo, proprio da parte
della Chiesa stessa.
-Tu sei l'Orsa maggiore della Chiesa. Mettiti
di buon grado a lavorare per essa, che dalla tua responsabilità sarai ben
presto sgravata. I sacerdoti perdenti saranno quelli che non vorranno sentire
ragione su ciò che andrai loro enunciando, perché ascoltandoti verrebbe loro
meno il supporto della Chiesa moderna che implica problemi a non finire.
Tuttavia, essi, per propria comodità, non si degnano di chiedersi se è la
strada giusta quella che stanno percorrendo.
Insegnerai alle genti, e tanto più ai
sacerdoti, il Cielo in embrione in te, e infinito sopra di te, che conferma i
tuoi diritti, anche se tu non te ne rendi conto o peggio non vuoi saperne al riguardo.
Mettiti a disposizione dell’Umanità mediante i battiti del tuo cuore e insegna
le vie sconosciute alla stragrande maggioranza; le indicherai con il tuo
scritto di carattere sacrosanto.
Susciterai
un bel pandemonio quando si saprà che tu lottasti per vite e vite, onde
assurgere ai diritti che ora andrai scoprendo e conquistando con disinvoltura,
come si conviene ad una Vestale quale sei tu. È un diritto e un dovere la tua
carriera in seno alla Chiesa la quale, a lungo andare, converrà con te che sei
la più umile delle ancelle che perorano la sua causa.
Lancia nel Costato avesti, ma non ti portò
alla morte. Ora sarai tu ad infliggerla nei punti negativi della Chiesa e della
società.
La
luminosità tua sorpassa ogni intendimento. L'aura tua potente propaga sublimi
colori e sinfonie infinite, ma è inutile se, ad esempio in Brasile, non si
saprà che tu, longanime, donasti la tua vita per eroi che soffrono e lodano la
tua esistenza nell'estasi e nell’attesa del palio perenne.
-Non comprendo.
-Non importa, per ora. Maestà ed umiltà sei ad
un tempo. La tua genuinità semplificherà e neutralizzerà errori di omissione di
carità, permanenti in chi di beltà spirituale nulla sa.
Figlia,
non sei sensibile al dolore dell’Umanità se per essa non fai un atto forte di
fede, in modo che tu possa comprendere la tua potenza. Poi, è tempo che tu
sfati in te stessa il timore di un'inconsapevole mistificazione o di una
solenne burla da parte di Entità che sono invece sollecite e trepidanti,
affinché si compia al più presto il predestinato Piano Divino.
La
longanimità tua verrà conosciuta e la tua lealtà, che supera ogni malvagità,
diverrà osannante la verità. L’'infimo e il massimo si fonderanno in una sola
realtà. La complicità tua con il mondo si erge ad incoronarti re.
La
luminosità tua ancori a belle parole, e pure a buone azioni che tu compi ogni
giorno, ma di stenti vive l'uomo che ti aspetta, se non ti doni con gioia e
fiduciosa serenità a quelle Anime che ti precedettero
nell'aldilà, che sono coerenti e ti sono accanto seppure tu disgiunga le tue
mani e volga altrove il tuo pensiero e il tuo sguardo, quando cercano di farti
comprendere che è giunto il momento che si esplichino certe realtà.
È ora che, con la tua soprannaturale azione, tu
porti la tua carità a chi si trova in fiammante dolore e a tanti che soffrono,
soprattutto per la loro ignoranza e caparbietà. Figlia, atti e atti di dolore
dovrai fare per esserti persa tanto tempo prezioso!
Le tue
Guide Celesti
7 maggio 93
Nota
bio-bibliografica
Annita Rota è nata e vive a Bergamo.
È
stata per lungo tempo corrispondente in lingue estere, affiancando alla sua
professione numerose esperienze nel campo della ricerca spirituale. In
particolare si è dedicata alle tematiche teosofiche.
Ha
pubblicato nel 1998 il suo primo libro “Fratellanza”, nel 2001 “Cielo e terra”,
nel 2002 “Pensieri in libertà”, nel 2007 “L’amicizia, come il sole, riscalda il
cuore”, nel 2011 “Quando il maestro parla al cuore” (seconda edizione dal
titolo “Sussurri fra Cielo e Terra”, “Elogio al Creato” (2017).
L’ultimo
suo lavoro si intitola “Riflessioni, preghiere ed illuminazioni in forma
poetica” ( Marzo 2017). Recentemente ha aperto un sito: annita.altervista.org
Quando
la sua Anima in vibrazione dona, il cuore s’illumina alla Luce dei suoi
preziosi diamanti.
Annita
ha ricevuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti ed è stata premiata anche in
importanti concorsi internazionali.
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