martedì 11 dicembre 2018

PAOLO BUZZACCONI: "LANTERNA AZZURRA..."


          
Paolo Buzzacconi, collaboratore
di Lèucade
                                 
Poesia carica di pathos affidata a endecasillabi che con la loro musicalità quasi configgono con la tragedia dei nostri quindicenni. Volare, fuori da una vita, cercare; “La musica è il tuo viaggio verso il cielo. La discoteca accoglie i desideri,” “è Inferno e Paradiso e squarcia il velo/ che separava il mondo dai pensieri.”. E’ lì, in quel fracasso di droga e alcool, in quei rumori che squarciano la mente. E’ lì che ci dimentichiamo di esistere, e perdiamo il senso del valore della vita.... “Ma il conto ha troppi zeri: Nessuno ti protegge e la paura/ torna e ti prende in una notte scura.”. Poesia che arriva calda e invasiva; forte e penetrante, per strizzare le corde del nostro essere; del nostro essere umani; del nostro essere incapaci di riempire il vuoto dei nostri giovani. Amare, forse, non è più sufficiente. Bisogna amare di più! Bisogna farlo seriamente, affidandoci ad antichi valori. Occorre tornare alla semplicità, all’aria fresca dei ruscelli, allo scroscio naturale della pioggia, per essere  veri, fuori dalle grinfie di masnadieri che immolano il sangue vergine della gioventù al dio del guadagno, affidandosi all’imbecillità di falsi condottieri. 

Nazario Pardini



Lanterna azzurra
(la grande truffa)

Paura di volare, di restare
fuori dal giro, fuori da una vita
che ancora non conosci, ma ti invita
a uscire, a condividere, a cercare.

Paura di provare e poi sbagliare,
di dare e avere in cambio una ferita,
di quella forza insolita, proibita
che spinge ogni tua cellula a cambiare.

La musica è il tuo viaggio verso il cielo,
il tuo vocabolario dei misteri,
la voce che sussurra il tuo vangelo.

La discoteca accoglie i desideri,
è Inferno e Paradiso e squarcia il velo
che separava il mondo dai pensieri.

Ma il conto ha troppi zeri…
Nessuno ti protegge e la paura
torna e ti prende in una notte scura.



2 commenti:

  1. Paolo mio, ogni nuovo tormento ti trova vigile, attento, ricco di pathos e di quel senso di civiltà che rischiamo di perdere. I ragazzini 'giocano' a diventare grandi, le mamme li accompagnano, 'La discoteca accoglie i desideri,e l'idiozia di uno li spegne, squarciando il velo del gioco. Una tragedia in più. E tu la sottolinei con dolore di grande Artista... dopo Nazario è futile esprimersi sul lessico, ma la tua musica stordisce, assorda,annulla il rumore che i giovani, gli adolescenti e, purtroppo anche i bambini, definiscono ritmo per ballare e divertirsi, ma il contenuto di questo sonetto è una voragine, che ci trascina inesorabilmente.
    "La musica è il tuo viaggio verso il cielo,
    il tuo vocabolario dei misteri,
    la voce che sussurra il tuo vangelo"... Versi simili rubano l'anima, danno la misura di quanto è insondabile il mondo nuovo, quello che attrae e rapisce i nostri figli. E la chiusa rappresenta il sunto di tanta ingenua follia. Nessuno protegge le pareti di una discoteca. Esistono i cocktail, le pasticche, l'odore acre della marijuana, ed esistono 'giochi nuovi' come lo spray urticante, che può creare il panico, la ressa, i feriti e i morti. Lo spray dovrebbe essere un metodo di difesa per le donne che rischiano di subire aggressioni..., per qualcuno è tentazione, divertimento, volontà di provare uno scherzo nuovo. E come spesso accade, mentre si piange l'ennesima tragedia, i detentori di spray ricompaiono. I mass media creano l'effetto - emulazione.
    Quale divertimento potrà essere figlio della violenza? E quanto vale un giorno sulle pagine dei quotidiani? Penso con infinita amarezza a quali poveri ragazzi o uomini decidono di attribuire un senso alla propria vita emulando il male. La gloria è un termine che ha perso il significato originale. Non appartiene alle migliaia di persone che scavano tra le macerie dopo le alluvioni, i terremoti e le altre calamità, ma un singolo ameba che acquista identità spruzzando lo spray urticante e generando tragedie. Il 'vocabolario' al quale alludi, Paoletto, sta mutando le parole. Noi non ci arrendiamo. Rispettiamone i termini originari e scegliamo tra essi i cinque più importanti: amore. Io sono certa, come te, che conta più degli altri! Grazie a te, Poeta di grandi verità e al nostro immenso Nazario!
    Maria Rizzi

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  2. Ringrazio di cuore il professor Pardini per la cordiale accoglienza che mi ha riservato su Leucade e per la straordinaria sensibilità con cui ha condiviso il mio pensiero.Un grazie affettuoso alla mia amica Maria, che ha colto perfettamente l'angoscia di non riuscire a smontare i falsi ideali con cui stordiscono le menti dei nostri ragazzi. Dobbiamo gridare forte la bellezza di vivere e per farlo, come dice il professor Pardini, bisogna amare ancora di più.
    Paolo Buzzacconi

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