domenica 1 agosto 2021

EDDA CONTE: "GABBIANO IN CITTA'"

Edda Conte,
collaboratrice di Lèucade

 






Gabbiano di città 

 

Sopra i giardini condominiali

Da un tetto all'altro voli

In cerca forse di più  vasto 

cielo.

Di avanzi ti nutri

Da negligenti mani abbandonati.

L'ala ti scioglie la calura estiva

losmog nebbioso l'aggrava..

Gabbiano di città 

Prigioniero del tuo stesso volo!

Oggi sosti davanti al mio balcone

E tra le fresche fioriture

Null'altra vita indaghi.

Lascia i cancelli polverosi

Le sponde roventi

Le affollate vie..

Se non ricordi il mare

Ardito vola al monte

Tra le selve e le fonti

Nell'azzurro verde 

Icona tornerai di libertà. 

 

Edda Conte.

 

 

6 commenti:

  1. Edda, seme d'amore tanto caro ai miei giorni, pur dalle mete estive ci allieti con i tuoi versi così drammaticamente attuali. I gabbiani, uccelli del mare per antonomasia, hanno cambiato le loro rotte, invadono le città e sembrano non ricordare le infinite distese azzurre. Splendida la tua chiusa, toc ad eden:
    "Ardito vola al monte
    Tra le selve e le fonti
    Nell'azzurro verde
    Icona tornerai di libertà".
    Ma inevitabilmente mi sovvengono i versi del nostro Cardarelli sui "Gabbiani" e il loro destino sul mare. Da donna che tocca tutte le corde della Natura e del sociale lanci il tuo grido affinché l'ambiente ripristini il proprio equilibrio. Consapevole che tutto parte da noi uomini. Ti tengo stretta Amica mia!

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    Risposte
    1. Essere il tuo seme d'amore mi rende orgogliosa e lo affermo con il più grande piacere. L'amore è il più antico e bel motore nella vita di ogni essere vivente. Tanto più per l'uomo che è anche essere pensante. Grazie mia splendida socia di pensiero e amica nell'anima,grazie anche di questo tuo commento alla mia semplicissima lirica. Ti abbraccio. Edda.

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    2. Essere il tuo seme d'amore mi rende orgogliosa e lo affermo con il più grande piacere. L'amore è il più antico e bel motore nella vita di ogni essere vivente. Tanto più per l'uomo che è anche essere pensante. Grazie mia splendida socia di pensiero e amica nell'anima,grazie anche di questo tuo commento alla mia semplicissima lirica. Ti abbraccio. Edda.

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  2. Edda Conte ama spesso nascondersi nei suoi versi fascinosi e fascinant i come quelli di questo "gabbiano" che sembra avere perduto la sua naturalità oggettivata dalle leggi "naturali" ad hoc sigillate, per disperdersi tra tetti, condomini, nelle, città carcerarie di oscuro anonimato.
    Il fascino di questa lirica tuttavia non segue il gabbiano nascosto, ma si snoda per ogni verso immaginabilmente armonioso nell'immaginario di un artista poetessa che "gioca" con se stessa e si misura con una realtà incredibilmente anomala e matrigna che il volatile rifiuta.
    Invasi, avversati, obnubilati spiritualmente, sedotti tragicamente da folle fondali mefitici di città prossima al collasso delle cadute fragorose, saremmo alla resa storica, ma Edda no.
    Risorge nel gabbiano ora trasformato in sè stessa (spiritualità estensiva) da prima esita, sembra barcollare, dopo si innerva, si incorpora, risale la china, riassapora la libertà di un "essere" una selva misteriosa, una fonte cristallina, un fiore pronto alla sfida...
    E l'elevazione mitopoietica dell'Assoluto offre a Edda la vera arte della libertà e né nobilita narrati e poemi in una "Omnia" senza eguali.

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  3. Un commento che può dirsi esegetico , molto articolato in tutte le sue parti
    Una lettura che va ben oltre il testo e che rivela ancora una volta la profondità originale del mio amico Marco dei Ferrari
    Grazie .
    Edda.

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  4. Quando non è possibile volare in libertà nel proprio habitat, si può volare liberi anche in altri luoghi. Basta volerlo.
    Adattamento, resilienza, contraddistinguono, l'essere dotato di intelligenza. E quel gabbiano possiede un'intelligenza fuori del comune e soprattutto una grande voglia di volare oltre. Meravigliosa lirica. Un abbraccio amica cara. Serenella

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