domenica 1 agosto 2021

PASQUALINO CINNIFRELLA: "AMORE E POESIA"

 

AMORE E POESIA

 

Ho lasciato la strada e i suoi rumori

e la nebbia, chiara nei fasci di luce

veloci sull’asfalto, per restare con te

che mi riempi l’anima

del solo giuoco che m’appaga.

Ma tu, pudica ristagni entro l’aria

che vivo nella stanza la sera.

Nello spazio chiuso che ci lega

t’aggiri in danze che so alienanti

tra l’uscio e angoli in penombra.

 Così, riveli il tuo esserci con me

 finché non ti muore voglia

e in me s’addorme l’ansia

che mi pena il giorno in folli soliloqui.

Frale preda del tuo turbine

di me ne fai usato giuoco e,

del mio senno, grumi di sogni frantumati

che raccolgo in briciole

all’aurora di giorni sempre uguali.

Amorosa pena, felice strazio che ti neghi

al mio sogno nell’ora,

essenza che divelti e scardini

il ceppo su cui poggia

il mio dissenso a vivere

e la noia se tu per sempre

alla mia mente muori.


Set. 989/26 

 

 

 

  

 

4 commenti:

  1. Una lirica d'amore del caro Pasqualino, che viaggia su registri nuovi e intriga proprio in virtù di essi. Il Poeta adotta uno stile che evoca il classicismo, soprattutto nel linguaggio, ed è percorso da un ritmo rotto e agitato. La donna amata è stata vicina e ora è distante, irraggiungibile: "di me ne fai usato giuoco e,/del mio senno, grumi di sogni frantumati". Vi è nel suo lirismo l'improvvisa esigenza di legarsi al passato.
    Si potrebbe supporre che tale esigenza nasca dalla tematica trattata e mi piace sottolineare l'adozione di una frase usata dal grande Ungaretti nel testo "Italia":
    "Sono un poeta
    un grido unanime
    sono un grumo di sogni"
    Pasqualino, con lessico forse più vicino ai poeti antecedenti, si definisce 'grumo di sogni'... e non è poco! Mi complimento per quest'ennesima ardua impresa e abbraccio il mio amico e il Capitano!

    RispondiElimina
  2. Un testo di rammarico, a volte straziante perché l'amata musa, si nega. Il poeta e rimane solo e alienato. Senza di lei le giornate sono piene di noia e di insoddisfazione. Una mancanza che crea un grande vuoto. Bellissima lirica, caro amico. Comprendo moltissimo la tua pena. Ma ricorda, che anche se la poesia talvolta latita. Essa tornerà più impetuosa che mai a ritrovarti. Perché lei è dentro di te. Basta sapere aspettare. Un abbraccio grande. Serenella

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infinitamente grazie Serenella per la Tua attenzione nei miei confronti. Come scopri dalla data è una poesia di molti anni fa quando anche in quel tempo si stagliavano lunghi periodi di vuoti poetici come adesso che rispecchiavano anche i vuoti interiori e la paura di aver esaurito la mia parabola poetica. Ma l'esperienza in merito non mi pone in ansia come allora poichè sono consapevole che non tarderà e con più enfasi a farmi mettere nero su bianco. Pasqualino Cinnirella

      Elimina