domenica 1 agosto 2021

LIDIA GUERRIERI LEGGE: "IL VIANDANTE DEI SOGNI" DI LINO D'AMICO

Lidia Guerrieri,
collaboratrice di Lèucade

 LETTURA DI “Il viandante dei sogni” di LINO D'AMICO

Io uso il pc...come tutti, ma  sono e mi sento una persona della generazione della carta, di quel tempo in cui non c'erano e-books e il libro era solo un oggetto da sfogliare, da tenere accanto sul comodino, da conservare. Ho ancora quello di prima elementare  “ La lampada d'oro”...non ha prezzo . Questo, per spiegare perché mi sono soffermata subito sulla copertina di questa raccolta di poesie di Lino D'Amico. Perché ho riconosciuto in questo poeta, prima ancora di leggere  i suoi versi, un figlio del mio stesso tempo: una copertina elegante,  curata in ogni particolare : i colori caldi dell'autunno per un uomo che è nell'autunno della vita, un lampione (luce discreta, la dolce luce polverosa di una volta), un anziano, con in tasca l'orologio del  tempo e sulle spalle la grande pendola degli anni andati: un peso e  anche una ricchezza.  Chi è  questo viandante dei sogni?

 Sono io, sei tu, è Lino ed è ogni uomo !perché tutti siamo di passaggio nel mondo e  andiamo da un sogno all'altro, da un' illusione a una delusione per tutto il tempo di questa vita che potrebbe essere nulla di più che un  unico sogno. La stessa cura messa nella  copertina traspare in ogni pagina dall'attenzione con cui l'autore ha scelto immagini o brevi, significativi passi estrapolati da opere classiche per metterli a “ completamento” dei suoi versi.

 La personalità di Lino si delinea , già da prima di leggere, da questi particolari “ esterni” : un uomo  maturo,  sensibile, preciso, amante della cultura, con il gusto per l'immagine, la luce,  il bello. Direi che abbiamo in mano i  primi connotati di quello che chiunque, senza conoscere altro,  potrebbe definire un “ poeta”. E poeta Lino lo è e penso  che chiunque legga il suo libro lo veda. Intendiamoci : io non sono un critico  per cui la mia voce non ha la minima autorevolezza per dire chi è poeta e chi no se vogliamo intendere questa parola  da un punto di vista, diciamo, tecnico-artistico. Posso dire questo magari :  il modo di esprimersi di Lino è corretto e piacevole  anche se ricorre alla metafora   forse più di quanto gli consiglierei, ma ognuno ha il proprio stile ...Per il resto lascio un'analisi vera a chi la sa fare, e mi limito a dire che di Lino apprezzo il suo essere  poeta nell'anima ,  prima e indispensabile qualità per chi vuole scrivere versi. Tutto in quel che dice Lino è indice di quella sensibilità che l'esperienza di una vita affina, arricchisce e  matura. Direi che la dedica già scopre il centro del suo sentire : l'amore per la famiglia. Nella silloge non ci sono molte poesie espressamente sul tema , ma  questa dedica parla da sé  “ A mia moglie Luisella” : “Dammi la mano, cerchiamo insieme sogni da dipingere con i colori delle emozioni”. Ecco cosa dice : sono parole semplici, non ci sono espressioni  ad effetto, svenevolezze amorose di quelle che credono di far colpo e a volte fanno solo pena... c'è  un invito e c'è un programma di vita “ Dammi la mano...cerchiamo insieme”...Questa è la famiglia e questo è l'amore. Quello che dura, che non si esalta oggi  per poi  afflosciarsi domani. Cerchiamo insieme...cosa? Spigolo qua e là...” il sapore delle stagioni”- “ il tepore del sole sulla faccia”-” l'alitare dello scirocco...il profumo di mirto” o quello dei tigli a Giugno,”, cose concrete, raggiungibili,  basi solide per chi cerca quella felicità che viene dal saper apprezzare quanto di  sano e  bello, di semplice e  immutabile la vita possa offrire. Perchè il tempo cambia tutto, perchè tutto cambia troppo , ma il profumo del mirto , l'alitare dello scirocco, i colori delle stagioni restano uguali e le “ morbide onde ( che) sciabordano sulla battigia “ seguono ritmi  eterni ed affidabili.

 Quali i temi nella poetica di Lino? I temi di sempre. I temi di tutti: quelli  che  secoli di poeti hanno accolto nelle loro opere,  motivi intramontabili e dunque sempre amati da chi legge perché sono  la nostra anima e la nostra esperienza, le nostre sensazioni e le nostre  paure:  in primo luogo la corsa inarrestabile dell'ora. Sul fiume del tempo che va verso “ incogniti approdi” galleggia la barca dei ricordi : a tratti precisi , stampati su lamine inossidabili, come l'abito azzurro della donna amata nel  parco del primo appuntamento, o le onde sulla battigia a Cala Pira, o il viso di un  amico che se n'è andato portandosi via anche una parte dell'anima del poeta, a volte nulla più che  “ coriandoli”, a volte impalpabili come  il “ fruscio di un sospiro”,  parte di  “ un incantesimo assopito”.  Sono i temi che colmano una vita benedettamente semplice, piena come è quella di chi  ha coltivato ciò che conta : la famiglia, gli amici, il paese, la poesia , lo studio, beni immensi ,  assai più grandi di certe esperienze favolose che lasciano la bocca amara e  l'anima  vuota.

  Leggo nella postfazione, fra l'altro molto ben scritta, questa espressione : “  mano a mano che si succedono i componimenti...si assiste ad un atteggiamento sempre più sgomento “...Sì, in parte condivido questa impressione; Lino lo dice chiaro “ Come zattera alla deriva / preda di incontrollati venti/ il cuore arranca smarrito” , e ancora  “ le palpebre si chiudono nel sussurro di un ricordo che non basta più”.:.. c'è un anelito a qualcosa che non sia vivere soprattutto di ricordi , c'è la coscienza di una fragilità  che  una volta era di “ altri” ma ora è la nostra fragilità perchè  questo è il tempo in cui noi  che spesso viviamo del passato stiamo diventando il passato.

 Un senso di incompletezza traspare da diversi altri punti:   sentire che la vita passa “ senza sciogliere  il nodo dei perché”, mentre via via “ il cuore si ammanta di solitudine  (  tema che tormenta l'uomo da sempre - quale sia il nostro scopo su questo mondo) , il dolore per “ addii non voluti”...  E' in gran parte  l'incertezza ciò che  tormenta il poeta, il  suo cammino è stato   una “ vaga ricerca di palpiti di certezze”.  E' così per tutti, che lo  si voglia ammettere o no..chi può essere  sicuro di aver agito sempre nel modo che in quel momento era il migliore?  Di non essersi lasciato sfuggire  occasioni di gioia o di riscatto o di quello che vogliamo per paura di sbagliare, per incostanza, per indolenza, per sfiducia in sé o per qualsiasi altro motivo? Ecco allora che  la vita si snoda“ fra l'alitare di un rimpianto “ e “ naufraghe attese”. C'è questo aspetto “ oscuro” nella poesia di Lino. E' la conseguenza inevitabile dell'aver vissuto.

 Ma Lino non è tutto qui, e preferisco guardare all' altro aspetto del poeta: quello che  vorrebbe come “ compagno il frullar d'ali d'uccello migratore verso un altrove di speranze...lontano dal buio di queste ombre” , preferisco vedere in lui il viandante di sogni che nelle nuvole  legge una  “ vita senza timori dell'indifferenza”  e che sussurra alla  donna amata :“ corre il pensiero all''Autunno / di questa nostra terza età,/ ma l'Inverno del tempo/ può essere ancora lontano, /vieni, stringi sempre la mia mano.”

La ragazza dal vestito azzurro è ora una  donna  nell'età d'argento, ma a lei ancora il poeta ripete “ Vieni, stringi la mia mano”... come  prima! perchè al di là delle rughe e dell'esperienza, nulla di quel che più conta è cambiato.

 Lino guarda al domani con l'atteggiamento dolcemente malinconico di chi sa che il suo viaggio non è più alla prima stazione e magari è convinto che  del suo operare non resterà traccia.

 Non la penso come lui  e vorrei  dirgli che  dovrebbe invece avere un' altra certezza : cioè che  lascerà su questa Terra l'impronta più grande che si possa immaginare: quella di un uomo onesto e gentile che ha amato la più bella fra le donne :la Poesia.

 

4 commenti:

  1. RICEVO E PUBBLICO

    Ricevere il tuo commento al mio ultimo libro di poesie è stato una gioia immensa che ha reso dolce il mio percorso poetico. Se per ipotesi potesse realizzarsi l’irrealizzabile, e per un attimo, potessimo incontrarci con il pensiero e guardarci negli occhi, tu vedresti nei miei tutta l’emozione profonda che mi hai donato con questo tuo commento denso di benevoli contenuti. Vedresti sensazioni rimaste latenti nel mio cuore non in grado di essere espresse, nel loro complesso, con parole. Con la tua analisi a questo libro hai confermato il mio intimo sentire e cioè il significare l’essenzialità del messaggio poetico, fare volare la fantasia corredandolo con fotografie tematiche, esprimendo emozioni, dipingendo sentimenti e alternando amore e nostalgia, dove il fruscio del ricordo è duplice sensazione di calore e d’incertezza ma anche dove il tema dell’Uomo, spesso pessimistico, non è mai rassegnazione. Nella tua analisi, Lidia carissima, e in special modo con il riferimento ad alcuni versi, hai colto ogni celato dettaglio del mio modo di essere, ed hai estrapolato, con la profonda sensibilità che ti è congeniale, ogni aspetto del mio fare poesia condividendo quelle sensazioni che hanno segnato il passo lungo il percorso del mio sentiero di vita. Nel ringraziarti per la pazienza ed il tempo che mi hai dedicato e che considero immenso dono di amicizia, in quel nostro ipotetico scambio di sguardi, accetta anche il mio abbraccio più sincero ed il mio grazie incondizionato Nell’occasione avvolgo nel medesimo abbraccio il nostro Condottiero Nazario che sempre ci concede ambito approdo al nostro Scoglio.
    Lino D’Amico

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  2. Lidia bella, sei riuscita a compiere l'esegesi di un testo che conosco molto bene con originalità, estro creativo e capacità di leggere tutti i meandri dell'anima del nostro Lino. Sei straordinaria quando entri nella sua vita, la accarezzi e spegni le sue paure affermando: "Non la penso come lui e vorrei dirgli che dovrebbe invece avere un' altra certezza : cioè che lascerà su questa Terra l'impronta più grande che si possa immaginare: quella di un uomo onesto e gentile che ha amato la più bella fra le donne :la Poesia". Possiedi il dono di essere sempre Vera, Genuina, e sia nei versi che nelle recensioni un simile Dono rappresenta il quid che fa la differenza. Grazie per questa lettura che ha reso giustamente felice il caro, dolcissimo Lino. Vi stringo forte entrambi!

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  3. E dunque...dato che tre è il numero perfetto, così si dice :-) abbracciamoci insieme : Nazario, tu ed io; noi che probabilmente mai ci incontreremo, stringiamoci per un momento in un abbraccio, lontano nello spazio e vicino nel cuore. Tu sai, Lino, e lo sa il nostro Capitano, che io non sono un critico: non ho gli strumenti, e c'è poco da fare. Ma voglio dirti una cosa : quando ho scritto il mio primo timido commento mi sentivo a disagio a proporlo sull'isola dove ci sono critici veri, persone di cultura e di capacità e di esperienza ben superiori alla mia. Ma ho imparato che potevo far contento un amico anche con le mie parole semplici, parlando solo col cuore. D'altra parte io ho sempre ammesso i miei limiti, non sono una persona che cerca di apparire più brava di quello che è. E anche questo ho imparato: che i grandi della critica, e qui ce ne sono eccome! possono essere indulgenti con chi capiscono che fa del suo meglio. E questo è tanto! Perchè credo che il primo compito della poesia sia quello di tessere legami di comprensione. Dove entra la competizione, il senso di superiorità, là può restare la “ bravura”, ma è un guscio svuotato di quello che è lo spirito vero della poesia. E quindi ringrazio te per avermi reso partecipe del tuo lavoro inviandomi il tuo libro e per avermi dato la gioia di sentirti contento, e ringrazio il nostro Capitano che per me ha sempre una parola di incoraggiamento.

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  4. Grazie anche a te per questo apprezzamento, Maria !

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