giovedì 18 novembre 2021

CLAUDIO FIORENTINI: "CAPTALOONA ART (ANDES MELLADO 55)"


Ti trasmetto una nota su un artista che espongo in questi giorni. Credo che Lèucade ne sarà contenta. Devo comunque segnalare che la stessa nota `s stata pubblicata su La voce d’Italia, ma non credo che questo sia un problema. Eventualmente, in fondo all’articolo, si può pubblicare il link seguente:

https://voce.com.ve/2021/11/17/625016/multiversos-di-sacramento-almansa-dal-13-al-27-novembre-a-captaloona-art/




MULTIVERSOS di Sacramento Almansa, dal 13 al 27 novembre a Captaloona Art (Andrés Mellado 55)


Tempo fa una signora, osservando un quadro in vetrina, disse che vedeva una rana. Si trattava di arte astratta che non rappresentava nessun batrace, ma lei lo vide. Ciò che è successo, probabilmente, è che il mix di colori e forme dell’opera evocava qualcosa nella mente della signora e, al momento di razionalizzare il suo sentire, non vedeva la rana, ma riviveva qualcosa di profondamente suo che, per i misteriosi percorsi della mente, lei riassumeva nell’immagine di una rana. Forse qualche evento nascosto nella memoria aveva a che vedere con quell’anfibio, e lei lo ha rivissuto senza accorgersene, dimostrando che, alla fine, non è questione di immagini, ma di “sentire” rivissuto.

L’arte astratta lavora nell’evocazione di ciò che è più profondo e se vediamo cavalli, cani, corpi e movimenti non è perché l’artista li ha rappresentati, ma perché l’opera li contiene senza che si vedano e ciò che il pubblico traduce (ad esempio) come un cavallo è, probabilmente, una sensazione di libertà, o se si vede un cane, sensazione di fedeltà. Ciò significa trasmettere un contenuto che non ha come perimetro un codice formale, ma che è comunque pronto ad uscire e si manifesta nel momento in cui si osserva un’opera informale.

Non ci sono rane né cavalli nelle opere di Sacramento Almansa, non ci sono cani né balene nelle grida dei colori del suo percorso artistico. La sua opera, da lui giustamente definita “Esplosionismo”, è assolutamente informale e la mostra, dal titolo “Multiversos”, esplora ciò che non può essere uni-verso, cioè che ha un solo senso di espansione dopo il big bang iniziale… andare oltre, questo conta. Manifestare un “grido” di colore come i vulcani manifestano un grido della terra.

Il colore è vita e, come quando i bambini al nascere si manifestano con il loro pianto, il colore esce dal tubetto gridando l’istante di libertà per cristallizzarsi sulla superficie che lo contiene e mischiarsi con altri colori. Il gesto artistico è violento, immediato, ha una dinamica istantanea e muore sulla superficie, per rinascere con forme che non sono espressioni di forme ma che, nonostante ciò, le contengono. Le opere di Sacramento Almansa sono un camino interiore, sono espressione di ricerca di quell’archetipo che ci fa unici e che può trasmettersi solo attraverso quella ricerca, e la ricerca è rabbia perché contiene in sé un’esplosione.

L’arte astratta, in questo caso l’arte di Sacramento Almansa, è espressione di un movimento interiore e più la si osserva, più ci fa scoprire quel mondo: l’opera cresce con noi e in essa troviamo sentimenti che spesso rifuggiamo.

Vi invitiamo a conoscere il grido del colore a Captaloona Art fino al 27 novembre. Claudio Fiorentini, animatore del centro e della galleria, vi accoglierà per guidarvi in questo percorso artistico caratterizzato dall’esplosivo potere evocativo.

Claudio Fiorentini


 

 

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