lunedì 1 novembre 2021

CARLA BARONI: "DUE NOVEMBRE"

Carla Baroni,
collaboratrice di Lèucade

 







Due novembre


E geme il vento, geme il mare e il cuore.

Dalla Porta degli Angeli un vessillo

oscilla all'aria come indemoniato

e sembra che pur esso si lamenti.

Dal bastione a vedetta si intravede

il cancello oggi aperto alla Certosa*

con i pioppi ora spogli a sentinella

da improbabili orde di nemici.

Due novembre:

questo è il giorno dei morti. Rimembranze

a scaglioni si inerpicano alla mente

e fluttuando tra tuie e marmi bianchi

vanno

a svegliare dal sonno chi ci amò.

Da ricciuti crisantemi che si sfaldano

esalando un sospiro di profumo

par che giunga a noi una risposta:

Vai in pace; siam qui, ti attenderemo.” 

*La Certosa di Ferrara è adibita a Cimitero

2 commenti:

  1. Carla cara, sai essere originale anche nell'introdurre argomenti particolari come il giorno di Ognissanti. Sei di fronte al complesso monumentale della Certosa che sembra un grande giardino, e nella tua descrizione è luogo di rabbia, di lamenti, di tristezza. Allegoria di un vivere ancora così amputato? Di una storia che pesa sull'umanità e affligge le creature che ci seguono dal cielo? Sei una Poetessa che scuote le fronde dell'anima e incanta per la sua perfezione. E ti confido, amica mia, che da un certo momento, ho smesso di recarmi al cimitero. Non riesco a pensare che gli amori sino lì. Abitano forse 'nella stanza accanto', come asseriva Sant'Agostino, e sicuramente nei nostri cuori. Non v'è giorno che non li senta vicini. Prezioso il tuo Dono, spunto di riflessione e grido di autenticità. Ti stringo forte nel segno del nostro Maestro!

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  2. Amica mia carissima, la genesi delle poesie segue spesso vie tortuose che non sempre corrispondono al proprio sentire o perlomeno possono essere interpretate in modo differente dalle intenzioni di chi le scrive. Questa è nata qualche giorno fa con un tempo da tregenda delle streghe. Da qui l'incipit. Ma poi si sono sovrapposte le immagini dei Camposanti in cui andavo a visitare i miei morti e che non sono mai stati fonte di tristezza ma di una grande serenità. Ora purtroppo le mie condizioni fisiche non mi consentono più lunghi viaggi e l'unica tomba che posso ancora avvicinare è quella del nonno. Quest'anno, però, quando avevo preparato tutto per poter andare si è rotto l'ascensore del condominio in cui abito e ho dovuto lasciare ad altri l'incombenza dei preparativi per l'annuale ricorrenza. Ma come dici tu i nostri cari abitano stanze vicine o la stessa nostra stanza. L'importante è non dimenticare.
    Grazie a te che mi leggi e mi gratifichi sempre di un lusinghiero commento e grazie al nostro Nazario che ci accoglie, qualunque sia l'argomento, nella sua bellissima isola.

    Carla Baroni

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