martedì 23 novembre 2021

PASQUALINO CINNIRELLA: "INQUIETUDINE"

INQUIETUDINE


Caino c’è sempre ai campi di sterminio

e dalla siepe rileva la clava

per dar sfogo allo scempio senza tregua.

Il male del mondo è sempre di casa,

è nel cuore dei simili inquieto,

mulina sui guanciali insonne

a ordire trame…trame di morte.

Dall’umana miseria gronda solo

odio e vendetta: morbo perenne

che sovrasta la terra e uomini soli

senza un dio che plachi l’impeto al male.

Chiuso nell’animo ci urla a gran voce

“il dolore del giusto sempre ingiusto”

che cresce nel giorno a dismisura   

se quel Caino è ancora mio fratello.

Questo globo di terra che ci dona

copiosi beni per l’assidua fatica

è madre nostra e su tutti incombe

custodirne dei simili la vita,

ogni vivente in esso vi dimori.

Ma l’essere eretto, questo bipede infetto

morde avido, fagocita, sperpera,

ingordo di ogni cosa già annienta    

quel vivere sereno della specie.

Così, tra le genti, tutto si fa violenza,

che, come uragano ad agosto,

sparpaglia l’ambita quiete nel cuore

al lieto nuovo giorno sempre in dono.

A latere, nei passi percepibili,  

c’è sempre un Nazareno pur tradito  

che giorno dopo giorno sol per noi…

Risorge.

  

3 commenti:

  1. Una poesia in levare, che a singhiozzo, mette in evidenza il dolore, la rabbia e la confusione che imperano. La cifra stilistica ermetica ben si addice al periodo che il mondo attraversa. I singhiozzi del testo sembrano scandire la difficoltà di trovare una strada, di tornare a poterci definire umanità. Non si può addossare la colpa di tanta violenza. L'uomo buono non è nato dalla pandemia e non è destinato a nascere. La chiusa del tuo testo è esplicativa in proposito. Solo un Uomo, 'pur tradito / giorno dopo giorno sol per noi / Risorge'. Sei la voce della Storia, amico caro, e ti ringrazio. Un abbraccio a te e famiglia.

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  2. Grazie infinite cara Maria per l'assiduità nel riscontrarmi della quale mi onoro come sempre. Il testo vuole essere lo specchio della realtà di oggi con o senza pandemia in cui l'uomo si è cacciato nonostante le potanzialità tecnico-scientifiche. Da questo vicolo cieco ne puo uscire solo se riesce a "percepire e fa suoi" i passi di Qualcuno che -chiamato- ci viene incontro con il suo faro di luce. Pasqualino Cinnirella

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  3. Quando il Cantore grida, denuncia e dice la verità, tutti o quasi, gli vanno contro. Cassandra non piace né ai pessimisti e neanche agli ottimisti.
    Perciò Inquitudine inquieta. Rende tutti più fragili e vulnerabili perché lo siamo veramente. Basta un grido, una denuncia o un avvertimento affinché tutti si assolvano battendosi, tre volte, il petto.
    Eppure il nostro Cinnirella con questi versi si innalza ed entra ancora una volta nell'Olimpo degli artisti più grandi e veri.
    "Chi ha orecchi da intendere intenda".
    Indossiamo tutti una di quelle famose maschere pirandelliane e lo si fa ancora di più quando le parole o i versi di un poeta ne danno conferma.
    Caino non è mai morto? Vero!
    È più importante apparire che essere? Vero! Il giusto è sempre più ingiusto? Vero anche questo!
    Ormai nulla più può salvare l'umana specie, perché l'essere eretto è di sicuro un bipede infetto i cui difetti, da tempo, hanno traboccato e ne sovrastano i pregi.
    Pandemie ed epidemie programmate cancellano tutto ciò che di umano aveva l'uomo ed il motivo della sua esistenza.
    D'ora in poi, solo guerre chimiche e batteriologiche inventate ad hoc per far si che pochi, pochissimi abbienti annientino tantissimi e più nullatenenti.
    Per fortuna un Redentore... forse.

    Josye Traulcer

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