domenica 8 marzo 2015

A TUTTE LE DONNE IN TOSCANACCIO

Per la festa della donna

Più bella o meno bella o prosperosa,
più arta o meno arta o ‘ntelligente
o mora oppure bionda o rossa o rosa,
svampita o riservata od incosciente,

cittadina o di mare o di ‘ampagna,
di Prato o di Firenze o di montagna,
di Metato, di Roma o di Palermo,
basta ‘he sia donna, andrei dritto all’Inferno.

Gliè ‘r su’ profumo, ll’aria ‘he la circonda,
son le su’ mosse, sono i su’ sospiri,
nun c’è ‘na donna ‘nsomma ‘he‘n mi ‘onfonda,

e come si sor dì’ basta ‘he respiri.
Per davvi rose a tutte ‘r tempo è stretto
quindi accettate ‘n povero sonetto.

 Il vostro Nazario                                 


10 commenti:

  1. Grazie Nazario Pardini.
    Un dono prezioso questo “ricco” sonetto che accolgo con gioia, godendone la bellezza e ricordando sempre la triste vera motivazione di questa giornata.
    Sonia Giovannetti

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    1. Grazie, Sonia, dei tuoi apprezzamenti. Mi fanno un sacco di piacere.
      Nazario

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  2. Nazario sa quanto io stimi e ammiri la sua Musa vernacolare pisana e quella sua "favella toscana" forte e armonica, di grande intensità e perfetto nitore. Questo sonetto è solo un assaggio delle potenzialità vernacolari del nostro Amico che - non so se lo sanno i lettori del blog- è un cultore di questa forma espressiva; la quale trova piena realizzazione creativa nella raccolta "Sonetti all'aria aperta" (Il Portone, Pisa 1999), fresca, vivace, gradevole sapida, arguta. Un tipo di poesia che ho letto davvero con grande piacere.
    Pasquale Balestriere

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    1. Grazie, Amico fraterno, per questi tuoi abbondanti e piacevoli plausi. Sei veramente un grande cultore di ogni espressione poetica, che sai valorizzare con parole superbe e potenti. Mi fa immenso piacere sentire che un cantore-critico della tua stazza sappia apprezzare la "lingua" dei miei avi, che io continuo a coltivare per il bene e il rispetto che nutro verso di loro e la mia Toscana,

      Nazario

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  3. Per davvi rose a tutte ‘r tempo è stretto
    quindi accettate ‘n povero sonetto.
    Ed é Magia. La magia di sentire la musica della poesia che amo di più, scritta in un dialetto, che ho molto amato, perché abbiamo abitato a Siena, a Grosseto, a Castiglion della Pescaia e per il contenuto che é il controcanto al vernacolo, alla sua forza verace. Il sonetto é cantico della creatura. E la creatura é la donna, ogni donna... Questa giornata, nella quale arrivano , stranamente, gli 'auguri', ha ben altro significato. E Lei. Professore, con il suo fermo - immagine racconta tutto. Spiega il rispetto giocando sul registro giocoso, il migliore! La ringrazio con l'affetto che Sa.... Maria Rizzi

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    1. "E la creatura è la donna, ogni donna". Proprio così, in ogni minuto, in ogni ora, in ogni mese ed in ogni anno della vita lo si deve ricordare. Non solo in un giorno. Nel giorno della sua festa. E soprattutto lo dovrebbero ricordare coloro che le maltrattano, è come"strapazzare un fiore per il solo gusto di violentare la bellezza". Amiamo, quindi, amiamo, amiamo e rispettiamo quella parte di noi senza cui l'esistenza sarebbe inutile e vuota. Grazie Maria delle tue magnifiche parole.

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  4. "Accetto e ne fo’ subito un belletto
    per colorar di rosa labbra e gote;
    l’infilo dentro il cuore e poi nel letto
    così saranno culla queste note
    in sottofondo al sogno mio diletto:
    che le parole d’uomo mai sian vuote.

    Dormire voglio sonni più tranquilli
    pensando che il rispetto sempre brilli."

    Abbraccio e ringrazio il nostro caro Nazario per i suoi carezzevoli versi.

    Lorena Turri

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    1. Grazie, carissima Lorena, dei tuoi versi che dimostrano, ce ne fosse ancora bisogno, padronanza metrico-versificatoria e grandissima sensibilità. Veramente simpatici.

      Nazario

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  5. Caro Nazario, proprio non ti immaginavo in dire "toscanaccio", ma sei proprio forte, anche così. I tuoi fiori non sono solo le rose (che riesci a trovare anche d'inverno!), ma i tuoi versi, sempre sapidi, che questa volta hanno un profumo speciale. Altro che povero sonetto! I più cari complimenti, sempre in amicizia.
    Umberto Cerio

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    1. Grazie, carissimo Umberto, i tuoi complimenti mi sono particolarmente graditi, dacché mi giungono da un animo poeticamente potente e umanamente vicino.

      Nazario

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