giovedì 19 marzo 2015

ROBERTO BENATTI: "VERSILIANA SFREGIATA"


Roberto Benatti collaboratore di Lèucade
Parco de "La Versiliana" prima dello scempio





Dopo lo scempio

Inedito scritto per ricordare lo scempio della Versiliana.


Versiliana sfregiata

La notte cala scura sulle strade
di questa terra nuda, scorticata dal vento.
Cala il suo velo di profondo silenzio
e nel buio cancella ogni cosa.

Nella penombra ortodossa,
bagliori di chiome tra spirali d'incenso.
Un frusciare incatenato di pini
flessi e tronchi a fermare ogni corsa.

Un’aria odorosa di giacigli,
di vestigia d’incendi e zone pallide d’ossa
sotto i lumi spinti dai fanali
a scuoiare crinali dalle lame dentate.

Sulla pineta mutilata e spoglia, 
il pallore lunare resta guardiano
di greggi di nubi spaventate, e d’intorno,
lampi rossi e gli urli di sirene.

E fu mattino: il risveglio della fame, della sete,
il terrore dell’ignoto.
Nel mattino affamato del giorno,
seduto sulla soglia con lo sguardo nel vuoto.

Come oca smarrita del branco
se ne sta il Vate accanto alla sua ombra
avvolto da soffice lanugine di cardo;
nel mattino d’uno di quei giorni

che cadono addosso caotici e inquieti.
Il mattino d’uno di quei giorni
che se lasci le briciole sui davanzali
un pulsare di linfa sarà voce di bosco.




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