giovedì 5 marzo 2015

SILVANA FOLLIERO: "SULLA POESIA DI ANGELO MANCINI"

 Una riflessione su la Poesia di Angelo Mancini: Il poetattore , Manni, 2014 


"Un genio puo' dunque impazzire ? "Scrisse in una sua poesia la poetessa Anna Borra. Puo' nascere un genio da un uomo mediocre? Io domando. E' il caso del padre di Angelo Mancini che inizio' a 30 anni la sua attivita' di scrittore e che la mezza eta' non ha sciupato la bella intelligenza e affronta il rischio di apparire scomodo, ribelle, impaziente. Il padre non era affatto mediocre, era semplicemente indifferente alla consuetudine letteraria e agli sqilibri di un artista. La poesia di Angelo Mancini, una specie di labirinto mentale e psichico e, nello stesso tempo " al di là della siepe ", di leopardiana memoria; un pessimista allora?  No davvero.Un ottimista? Neppure. Angelo,nella sua poesia, (raccolta ora in un unico volume " Il poetattore , Manni, 2014 ) ,va al di là di ogni steccato;con la sua sofferenza misterica,con la sua allegria nascosta segna un punto 
significativo della vita sua e di tutti noi. Ma che cos'e' - dunque - il lavoro poetico di Mancini?
Non e' un interrogativo snaturato sulla vita e la societa' che lo rende inquieto, emblematico,divergente da un reale declassato, evasivo con tutte le componenti sociali,Torre di Babele corrotta,che sembra lo faccia diventare incerto, a volte smarrito. Invece ,faccia a faccia con se stesso,in tutta questa festa di senso vago, Angelo sa cogliere i frutti maturi del suo essere. Il poeta vede al di là dei cavalli di Frisia, al di là della frontiera, la mente scopre una verita' piu' luminosa e convincente, quella che da bambino vedeva e sentiva con  l' anima in un paesaggio,in una mano che stringeva, alla quale si abbandonava appagato e quieto, in quella mano racchiudeva qualcosa di molto profondo che desiderava per avere affetto e protezione.
La verita' era il desiderio di qualcosa che gli mancava, soprattutto i genitori lontani per lavoro. Una vera umana percezione del vissuto come quando un giorno, durante una conferenza culturale, poggio' lievemente un braccio sulla mia spalla, un segno incline dell'amicizia e della fraternita' e io capii chi era Angelo, cosi' giovane e cosi' maturo.
Per condividere questa mia riflessione su un poeta contemporaneo bene ha fatto l'editore a stampare il significativo volume antologico che ci fa capire di piu' e meglio che cosa vuol dire essere poeta vivere nella cultura, oltre che nella vita, il senso di un'esistenza, il cammino degli uomini onesti e puri, come unti dal Signore, con un destino di sofferenza ma anche di Luce.
Rimescolando le carte da gioco di una perfezione che non esiste oggi, ma potrebbe esistere domani.
Silvana Folliero

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