Maria Grazia Ferraris collaboratrice di Lèucade |
SU "LA MIA LEUCADE" NEL BLOG
DEL MESE DI MARZO
Ci
voleva l’intervento di Vito Lolli che evoca visivamente e simbolicamente
Leucade …
(“…la
silenziosa ed evocativa presenza di un vecchio faro in disuso sopra le poco
visibili pietre perimetrali dell'antico tempio di Apollo: è il promontorio che
costituisce la punta meridionale dell'isola, la meravigliosa scogliera
verticale dove la tradizione colloca la scena del suicidio di Saffo. Lì è
possibile l'ascolto del vento e del moto ondoso fino a dissolvere la sensazione
del tempo. L'isola poetica è raccolta, separata dal mare ignoto e sempre
rischioso. Chi vuole raggiungerla deve rinunciare ad ogni approdo e ad ogni
stabile stazionamento. Deve lasciare la terraferma del senso comune e delle
illusioni di conoscenza…”)…
Ci
voleva l’intervento suggestivo di Lolli, dicevo, (cui sono seguiti altri 20
ammirativi interventi!) che rievoca il senso il valore il colore la possibilità
polifonica della poesia …perché N. Pardini decidesse di dedicare al suo blog,
così generosamente aperto a tutti i venti, la “sua Leucade”…e ne sentivamo il
bisogno, così come quello della sua interpretazione: “Il viaggio tormentato di
una memoria che dal ventre della terra cerca di proiettarsi in mondi di onirica
bellezza”che passa attraverso il ripensamento che “le poète c’est la mer et le
fleuve”…
Leucade
dunque, l’utopia che ci aiuta a vivere. La poesia, la bellezza.
“…E
Leucade è l’isola che non è, e mai sarà” … “ Leucade rappresenta la purezza
laica, la bellezza, l’isola dell’equilibrio classico, della realizzazione del
supremo su questa nostra problematica terra; il tentativo di elevarci
laicamente al sapore del durevole…
Un’isola mitica e magica, irrealmente reale; un’isola a cui tutti i
poeti sentono il bisogno di arrivare; carico della dalla voglia di approdare
all’isola immaginaria …”
“Poesia
è vita; … E che cosa è la vita se non che la memoria e il sogno…”
…Ventilava/ zefiro eterno l’isola di
Lèucade / eternamente dolce nel respiro/
di
lavanda e di timo…
Excursus
verso un mito del passato che si spalanca verso il futuro, rappresentato già da
Ulisse che riprende, nonostante la nostalgia di casa, la sua navigazione. …
Qui tutto è sapido. Lo so! I profumi/
dell’isola, il ginepro, la lavanda,
e tu che ho ritrovato. Ho sempre in mente / il volo
urlato della procellaria.
Mi strappava la carne…..
Magnifico
intreccio di suoni e profumi, colori figure e significati.
“Mi piace definirla – la Poesia- quella parte
di noi che più si avvicina all’inarrivabile. Sì, all’inarrivabile; e finché
avvertiremo questa voglia, questo impulso, questa necessità di elevarsi,
esisterà anche il serbatoio della Poesia. Un traguardo quindi inarrivabile
anche perché non esiste linguismo sufficiente a concretizzare questi input
emotivi che l’anima genera…”
Non
v’è rimpianto nostalgico o accettazione incondizionata: è un Eden che accoglie
il poeta e l’uomo in generale, con tutte
le sue inquietudini e il suo bisogno di risposte e di serenità.
Lèucade non mi concesse/ morte né oblio,
ma solo la ricchezza
d’immagini feconde rivissute/ da un’anima
al di sopra delle povere
storie del giorno. E ti rivissi, vita,
/con un sentire lieve e tanto amato
che in ogni fatto lieto o meno lieto,/ ma
scampato, vidi un superbo dono.
Solenne
endecasillabo che introduce una nuova
fase della “ visione “ del poeta, onirico e turbato.
Una
dichiarazione di fede nella Poesia, un inno alla Bellezza imperitura., Fede pur nel dubbio che rende
significativa l’Utopia, valida sempre, nel passato e nel presente.
Questi
testi oltre che essere POESIA, sono una dichiarazione di poetica che collegano
N.P. alla più alta poesia dei nostri ormai classici del Novecento.
Mi sovviene una lirica –inconsueta- di G.
Ungaretti, di potente polisemica ambiguità, che appare nel Sentimento del tempo, dal titolo L’Isola .del 1925:
l'isola, un paesaggio fuori dal
tempo che è un insieme di realtà e sogno, paesaggio di poesia –larva languente-
o ninfa abbracciata ad un olmo- fiamma vera- che rappresenta anche
un'interpretazione metafisica della vita e dell'arte. La voglio ricordare:
UNGARETTI
: "L'ISOLA"
A una
proda ove sera era perenne
Di
anziane selve assorte, scese,
E
s’inoltrò
E lo
richiamò rumore di penne
Ch’erasi
sciolto dallo stridulo
Batticuore
dell’acqua torrida,
E una
larva (languiva
E
rifioriva) vide;
Ritornato
a salire vide
Ch’era
una ninfa e dormiva
Ritta
abbracciata ad un olmo.
In sé
da simulacro a fiamma vera
Errando,
giunse a un prato ove
L’ombra
negli occhi s’addensava
Delle
vergini come
Sera
appiè degli ulivi;
Distillavano
i rami
Una
pioggia pigra di dardi,
Qua
pecore s’erano appisolate
Sotto
il liscio tepore,
Altre
brucavano
La
coltre luminosa;
Le
mani del pastore erano un vetro
Levigato
da fioca febbre.
Sono
motivi poetici inquieti di grande valore umanistico ben presenti al Nostro in
un magnifico intreccio di figure di
significato: la ricerca del tempo nel paesaggio come profondità storica; la
sensazione di una civiltà minacciata di morte che induce alla meditazione sul
destino dell’uomo e a sentire il tempo come effimero in relazione con l’eterno; la coscienza dell’invecchiamento
e del morire della sua stessa carne, un possibile varco verso le regioni
dell’assoluto: mani di vetro levigato da
fioca luce…
Leucade
è forse una onirica moderna Arcadia, in cui le inquietudini, si placano o
trovano conforto nell’immaginazione di una terra unica esistente in qualche
luogo della memoria e dell’immaginazione.
Nella costruzione verbale dell’Eden, la parola è luce, pace, armonia ,
ma anche fiamma e febbre e la
prospettiva è quella del miraggio, una costruzione mirabile operata dalla luce
del sole sul deserto che ci circonda..
Maria Grazia Ferraris
Ho letto i due canti classici di Pardini, le due poesie dedicate al mito, all'uomo, e all'umano. E di seguito sono approdato ai commenti dei vari scrittori. Ma, questo pezzo, sinceramente, mi sembra il più sincronizzato. E' molto intonato il riferimento all'Isola di Ungaretti.Devo dire che ne è uscita una pagina densa di conoscenza, e, quello che più conta, di frequentazione letteraria. Poesia su poesia. Un binomio inscindibile di forze centrifughe; dopo questa pagina si apre più ancora la mente e il cuore all'opera dello scrittore pisano. Grato della lettura.
RispondiEliminaProf. Angelo Bozzi
La ringrazio prof. Bozzi per la partecipe ed attenta lettura che mi riserva, a dimostrazione della sua sensibilità, competenza e raffinata cultura letteraria.
EliminaM.Grazia Ferraris