sabato 22 agosto 2015

VINCENZO CARDARELLI: "NOSTALGIA"



Vincenzo Cardarelli

Nostalgia

Alto su rupe,
battuto dai venti,
un cimitero frondeggia:
cristiana oasi nel Tartaro etrusco.
Là sotto è la fanciulla
bellissima dei Velcha,
che vive ancora nella Tomba dell’Orco.
E’ il giaciglio gentile
della Pulzella
poco discosto.
Legioni di morti calarono
in quell’antica terra ove sperai
dormire un giorno e rimetter radici.
Oh poter seppellire
nella città silente
insiem con me la favola
di mia vita!
Non esser più che una pietra corrosa,
un nome cancellato,
e riposar senza memoria in grembo
alla terra natia come se mai
me ne fossi scostato.
Ma nel sospiro estremo
sarò forse deluso.
Io morrò dove e quando
il fato vorrà.
Meglio forse al randagio
che lasciò il patrio asilo
cader per via conviene, esser disperso.
E resti all’ossa inappagate il fremito,
il desio del ritorno.
Vincenzo Cardarelli

2 commenti:

  1. Leggo la splendida lirica "Nostalgia" di Vincenzo Cardarelli e torno all'infanzia. Incredibilmente il Poeta della meditazione esistenziale é stato uno dei primi mezzi che ho adottato per comunicare con mio padre.
    A soli nove anni, imparai la lirica "Gabbiani" e la nascosi sotto al suo cuscino.
    "Gabbiani"
    Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
    ove trovino pace.
    Io son come loro,
    in perpetuo volo.
    La vita la sfioro
    com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
    E come forse anch'essi amo la quiete,
    la gran quiete marina,
    ma il mio destino è vivere
    balenando in burrasca."
    Era il mio messaggio d'amore per dirgli che comprendevo la sua inquietudine, che volevo che trovasse pace, la sua pace interiore, nella precarietà e instabilità dell'esistenza.
    E, pur tra le brume dell'infanzia, seppi che vivevo accanto a un Artista.
    Amo moltissimo questo Poeta, che racconta la propria 'saudade' con levità e dolcezza. E so che gli devo tanto... per cui non smetto di ringraziarlo!
    Maria Rizzi

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  2. Eccone la versione in inglese http://literaryjoint.blogspot.com.es/2015/05/nostalgia-by-vincenzo-cardarelli.html

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