ESTER MONACHINO LEGGE
“SCIE. IMMAGINI E POESIE”
di TOMMASO CEVESE
Guido Miano Editore
Narrazioni d’anima in immagini e parole:
luoghi dalla terra e della terra che riflettono, platonicamente, le consapevolezze
dei cieli impalpabili radicanti nell’interiore animico, nello sposalizio
indissolubile di terrestrità e trascendenza, ossimoricamente dando anima alla
terra e corporeità all’universo del sentire.
Così è che, nello splendido volume di
versi e fotografie di Tommaso Cevese “Scie. Immagini e poesie”, edito con i tipi
di Guido Miano in Milano, si va per musiche e suoni e vibrazioni la cui
scaturigine è la voce propria delle parole e la voce propria della natura naturans, espressione e manifestazione
del riverberante flusso vitale del tutto.
I capisaldi espressivi di entrambe le arti,
manifestati in senso figurativo e in senso metaforico, sono la “luce”, la “musica”,
la “danza”.
Le immagini paesaggistiche e quelle di
vita agreste, illuminanti luoghi reali con respiro simbolico, si fanno Essere come
genius loci, si fanno Tempo come interiore
dimensione, si fanno istante, attimo di presenza, percezione mistica che sa
leggere il perenne grembo gravido del vivente.
La versificazione, di una clarità lampante,
è fluida, di profonda semplicità, spesso danzante dei ritmi delle rime. Plenaria
d’incantamento, manifesta un sentore d’antico. D’autentico.
Ovunque, dentro e fuori, la Vita: nel
suo pulsare di scrittura, una sosta di meraviglia nelle composizioni “Il parco
antico” (pp:32-35), “Sottile crinale” (pag.62), “La casa abbandonata” (pag.
84). Qui, non si possono stralciare versi perché la bellezza non va
sbriciolata.
Con il poeta Cevese, innestiamo nella
nostra mente e nel corpo “l’imminente primavera / il ritorno di Natura /
all’infanzia ritrovata. / Nell’intimo gioisce / l’animo in cammino”. Che siano
le luci. Che siano le fioriture.
Ester Monachino
Tommaso Cevese. Scie. Immagini e
poesie; prefazione di Nazario Pardini
Guido Miano
Editore, 2019, mianoposta@gmail.com
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