Salvatore Li Bassi
BEATO TOMMASO MARIA FUSCO
Il prete contro corrente
Recensione di Marco Zelioli
Quest’opera
agiografica presenta, come si conviene al genere letterario, le qualità morali
del salernitano Tommaso Maria Fusco (1831-1891), più che i dettagli della sua vita
da “prete contro corrente”, attratto al sacerdozio dall’esempio di Sant’Alfonso
Maria de’ Liguori e dalle parole di San Paolo nel famoso Inno alla carità
(1 Corinti 13). Rimasto presto orfano di entrambi i genitori, fu affidato allo
zio Giuseppe, sacerdote a sua volta; il quale, però, contrastò a lungo la
volontà di Tommaso, che a soli otto anni aveva dichiarato apertamente di voler
scegliere il sacerdozio. Ma Tommaso non smise di insistere e “finalmente” (come
nel titolo del II capitolo del libro) nel 1847 entrò in Seminario. Era convinto
che ogni uomo “lascia una traccia del suo passaggio sulla terra nel bene e
nel male. Perciò cercava di lasciare un po’ di candore, di pudore, di perdono,
di amore e di carità, ovunque andasse e qualunque cosa facesse” (p.19). Era
profondamente innamorato della parola di Dio e, ordinato sacerdote nel dicembre
1855, fu inviato in parrocchia a Pagani. Era sempre in movimento: “si recava
spesso nei cortili poveri della sua città e, dove c’era tristezza, portava la
gioia, dove c’era la disperazione, portava la speranza, dove c’era la fame,
dava da mangiare e, dove c’era la sete, dava da bere. Quando entrava nelle case
più fatiscenti, era come se portasse la luce di Dio” (p.24). Nel dedicarsi
tutto ai sofferenti “non era mai contento della carità che faceva ai poveri,
voleva fare di più” (p.43); per questo volle offrire ricovero ed aiuto alle
bambine orfane, per avviarle ad una vita dignitosa, e nel 1873 fondò la
congregazione delle suore Figlie della carità del Preziosissimo Sangue, indicando loro come regola quella benedettina dell’ora
et labora; la loro massima è ancor oggi: “Per educare bisogna amare”
(p.49). Il settimo dei dodici capitoli che compongono il libro è intitolato Calunnia
e perdono, e ci dà conto di come anche una persona tanto amorevole e
caritatevole non sia sfuggita alle ingiurie di chi crede che siano altri i
mezzi da usare per dare aiuto alla povera gente – per non parlare di chi la
vuole sfruttare. Ma due capitoli dopo il titolo, emblematico, è La verità fa
scoprire la menzogna: perché la fede in Dio vince, sempre.
Salvatore
Li Bassi, palermitano, narratore, drammaturgo
e poeta, è autore di una trentina di opere. Questa sul Beato Tommaso Maria
Fusco non si limita a ripercorrerne le vicende, felici ed avverse, ma mostra la
volontà dell’autore di esserne quasi un discepolo; non di rado, infatti,
interviene in prima persona nella narrazione, con attestazioni di apprezzamento
e di sequela del Beato: “Se seguissimo e osservassimo scrupolosamente la
Parola, … Il cuore dell’uomo sarebbe la sorgente della carità e ognuno potrebbe
venire ad attingere l’acqua dell’amore” (pp.25-26); o: “Solo chi ha
esperienza dello Spirito Santo può capire che dono prezioso è la Parola che
scende dall’alto e cade nell’anima dei giusti” (p.28). Fino a sciogliere,
quasi, inni di ‘nuove beatitudini’ (p.35 e p.47) o ad intonare, quasi, un
cantico di preghiera (p.38). Insomma, questo libro, dedicato dall’autore alla
memoria della moglie, è veramente un’opera ‘partecipata’, che invoglia il
lettore a “interpretare i tempi di Dio” (p.30). Per questo è adatta non
solo “agli addetti ai lavori, agli studiosi di storia della Chiesa o ai
fedeli che si interessano a problematiche di spiritualità” (come, peraltro
giustamente, afferma Enzo Concardi nella
Prefazione, per spiegare “agiografia”), ma interessa anche a chi intende
solo accostarsi senza pregiudizio ad una vicenda umana ricca ed intensa, che ancora tanto può dire sul valore dell’impegno cristiano nel mondo d’oggi.
Perché dalle qualità morali di don Tommaso Maria Fusco
sono scaturite opere di carità non riservate ai suoi parrocchiani, ma volute e
compiute a favore di tutti, senza scartare nessuno.
Marco Zelioli
Salvatore Li Bassi
BEATO TOMMASO MARIA FUSCO
IL PRETE CONTRO CORRENTE
Guido Miano Editore, 2020
mianoposta@gmail.com
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