Carissimi Amici,
Maria Rizzi,
collaboratrice di Lèucade
si avvicinano le feste pasquali, che per
noi cristiani celebrano la morte e la Resurrezione di Gesù e che da sempre hanno qualche
senso anche per gli agnostici e gli atei, visto che hanno acquisito l'abitudine di porgere gli
auguri.
Perdonatemi se non riesco a
pronunciare le due fatidiche paroline, ovvero "Buona Pasqua". Ho fede
e credo nella Resurrezione, ma oggi siamo in un limbo, in attesa. Vorrei
augurarvi di star bene, non è più un'espressione scontata, di essere
fiduciosi... cosa sarebbe la vita senza speranza e di trarre dal male le
lezioni che sa impartire. E vorrei pregare per tutti coloro che sono
divenuti cenere, per le migliaia di personein rianimazione o in quarantena e
per coloro che rischiano la vita per garantirci l'assistenza: i medici,
gli infermieri, la Protezione Civile, i volontari, ma anche tutti gli uomini e
le donne che lavorano nelle farmacie, nei supermercati, alle poste e in
molti altri luoghi. Nessuna preghiera per gli sciacalli, che si moltiplicano
come formiche e che considerano le tragedie pasti ghiotti. Un abbraccio grande,
di quelli che desideriamo tanto, per ora solo virtuale.
vostra Maria
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