sabato 11 aprile 2020

SERENELLA MENICHETTI: "UNA BROCCA DI TEMPO COLMA"


Serenella Menichett
collaboratrice di Lèucade









UNA BROCCA DI TEMPO COLMA

Del tempo facevamo briciole.
Dividevamo gli attimi in mille gocce.
Ogni goccia una corsa affannata.
Correvamo a prelevarne un sorso dal bicchiere
che ci consentisse la partenza.
E già pensavamo alla prossima goccia.
E già pensavamo alla prossima partenza.
Ogni sorso una strada da percorrere.

Correvamo nei viali della vita come forsennati.
Ciechi agli alberi e ai fiori, e al cielo sopra noi.
Andare e tornare e ancora partire.
L'azione prevaleva sulla meta.
La giostra non si fermava mai.
Il bicchiere prosciugato ci inquietava.
Lo riempivamo alla fonte del tempo
per consumarne il liquido in un andirivieni convulso.

Adesso i cavalli della giostra riposano.
E noi ci guardiamo intorno lentamente.
Mentre il tempo trabocca dalla nostra brocca.
Il riposo delle gambe ci fa cambiare punto di vista.
Gli occhi hanno sputato le bende e affondano
in un mondo circoscritto: ecco il giallo dei narcisi
nell'aiuola a destra, del prato, incontrarsi con la retina.
Ed un merlo nero, dal filo della luce, tuffarsi dentro
l'albero della magnolia, dove un nido pieno l'aspetta.

Di fianco al viale di pietra, un cerchio vuoto e secco
ricorda, la grande palma, divorata dal punteruolo rosso.
E subito il pensiero va agli olivi dietro casa. Ce la faranno
a sconfiggere il morbo che da tempo li mina?
Il fastidioso ronzio delle api, resta al cuore, musica lontana.
Chissà se le notti estive, saranno illuminate dalle lucciole.
E noi,
noi che solo ora ci accorgiamo di avere tirato
l'elastico più del dovuto.
Noi, gli invincibili
Noi
adesso, stiamo morendo.


2 commenti:

  1. Una Brocca di tempo colma . di Serenella Menichetti

    Leggo questa composizione come la storia della vita: si corre, si brucia il tempo senza nulla vedere....; calano gli entusiasmi, cadono le bende dagli occhi e ...infine si guarda si ascolta si vive si ricorda....
    Una grande malinconia in questa ballata della vita, che la Poetessa ha colto in un periodo di stasi che porta a riflettere , a fare un bilancio dei giorni.
    Già nel titolo "La brocca colma ..." si trova il pensiero di una cosa compiuta; nella brocca del tempo non entra più niente, non c'è più niente da fare..."noi, gli invincibili, stiamo morendo". Si percepisce un senso di rammarico per la ricchezza degli anni sprecati nell'ansia di correre, di partire e di tornare, quasi senza porsi una meta, solo al seguito del cavallo selvaggio nella corsa sfrenata dei vent'anni, quei vent'anni che volano come una foglia portata dal vento.
    Presto bisogna rallentare la corsa e fermarsi, per obbligo o per necessità, è allora che l'uomo scopre il bello e il brutto delle cose che gli stanno intorno, ed è allora che si accorge di quanto nel tempo non ha saputo vedere o apprezzare. La brocca è colma, è giunto il momento di prendere nota degli errori....; sorgono domande struggenti , nuove :"ce la faranno gli ulivi dietro casa?...-" e "chissà se le notti estive saranno illuminate dalle lucciole"...
    Non ci sono risposte, il tempo è finito , e "solo ora ci accorgiamo di avere tirato l'elastico più del dovuto".
    L'amarezza insita nei termini dell'incipit - facevamo briciole- attimi in mille gocce- affannate corse- correvamo come forsennati ...-si trasforma in pesante conclusione: "adesso stiamo morendo". Irrimediabile parabola dell'esistenza, profondamente sentita e denunciata in questo periodo di forzata riflessione.
    La composizione , così bene articolata nelle varie parti, potrebbe essere ripresa da uno dei bravi e impegnati cantautori del nostro tempo.
    I miei complimenti alla Poetessa per la profondità del suo dettato poetico.
    Edda Conte

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  2. Ringrazio sentitamente la scrittrice Edda Conte per questa lettura così dettagliata della mia poesia.
    Serenella Menichetti

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