Niente davanti e
dietro, sopra e sotto,
niente destra e
sinistra, vuoto e pieno,
niente giorni di
pioggia o di sereno,
niente mattina o
sera, crudo o cotto.
Niente chiasso o
silenzio, sano o rotto,
niente giusto o
sbagliato, bello o osceno,
niente di sacro
e niente di terreno,
di colpo il
meccanismo si è interrotto.
La vita come
sciolta in un bicchiere,
l'ora del niente
ha scelto di arrivare
spezzando ogni
speranza, ogni volere.
Non resta che un
illogico aspettare,
con quel dolore
atroce di sapere
che chi vorrebbe
non ti può abbracciare.
Paolo Buzzacconi
Paoletto mio,
RispondiEliminanon ti smentisci mai.
Si può essere grandi Poeti anche entrando sotto la nudità del tempo,
leggendolo con occhi lucidi e logici, con rabbia, disperazione, stupore.
E si può prendere atto che stiamo dando in dote ai nostri figli il tempo
che nessuno ha mai vissuto, se si escludono coloro che hanno affrontato
le guerre (eppure anche per loro una storia simile era inimmaginabile).
Il tuo sonetto arriva alle ossa. Toglie i pensieri. Lascia l'essenza.
Un'essenza che sembra non -pensiero, ma ha il suo urlo nella chiusa,
nello strazio di trppe vittime, che non hanno ricevuto assistenza, cure,
attenzioni. Morire soli, lontano dall'Amore sembra sacrilegio.
Come lo è non assistere gli amori ricoverati... io lo so e mi sono resa conto che
consuma, annichilisce, rende manichini.
Grazie di questo dono AUTENTICO, che commuove e smuove la coscienza.
E' una testimonia che aiuta a riflettere ed è specchio di migliaia di pensieri inespressi.
Carissimo Paolo, come sempre sai cogliere nel segno...dei tempi, e dell'animo. Senza differenza di potenziale nessuna scintilla può scoccare, e questo ferma il tempo. E anche il tempo degli affetti, la loro vicinanza. Tutto questo tu lo hai reso limpidamente e magistralmente.
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