DE LINGUA LATINA di Marco Terenzio
Varrone
Traduzione e note di Maria Rosaria De
Lucia
Recensione di Rossella Cerniglia
Considerando che il lessico tutto della Lingua italiana
deriva quasi integralmente dal latino, ci riteniamo molto grati a Maria Rosaria
De Lucia per l’opera di
traduzione e divulgazione del varroniano De lingua Latina, opera
monumentale, in 25 libri, concepita e scritta dall’autore latino tra il 47 e il
45 a. C.
Questa nuova traduzione, e il complementare studio
analitico e storiografico che la correda, ci consente di riappropriarci di un
patrimonio di cultura, in forma più consapevole e critica. Non soltanto,
infatti, il nostro patrimonio linguistico discende dalla originaria matrice
latina, ma una certa fraseologia latina è abitualmente calata nel nostro
odierno parlato, nel nostro quotidiano, a costituire inserti puri, e sempre
vivi e vitali, all’interno di un patrimonio linguistico e lessicale modificato
dal tempo e dalla storia con le contaminazioni linguistiche dovute all’avvicendarsi
dei popoli con cui siamo venuti in contatto.
Un’opera, dunque, quella della De Lucia, che è traduzione, ma
anche un dovizioso e colto studio su un testo assai prezioso di un autore tra i
più prolifici e rappresentativi della cultura del mondo antico.
Di sapere vasto, enciclopedico, data la colossale mole del corpus
delle sue opere - se ne contano almeno 74, distribuite in più di seicento
volumi - ebbe largo consenso tra i contemporanei, e al suo patrimonio di
conoscenze attinsero, a piene mani, per la grande risorsa del materiale
poligrafo da lui fornito - articolato ed ordinato secondo schemi sistematici e
coerenti - la cultura romana e medievale.
Il solo De lingua Latina, costituito da
venticinque libri, oltre ad essere un’opera monumentale, è anche il primo testo
metalinguistico della Lingua latina, una trattazione sistematica e approfondita
in cui sono dibattute le più importanti questioni relative alla Lingua. E anche
la sola parte pervenutaci -che va dal V al X libro - rappresenta un patrimonio
notevolissimo e preziosissimo di informazioni e cultura per tutti i tempi.
Al primo libro, che fungeva da introduzione a carattere
generale, seguiva una tripartizione del testo in gruppi di sei libri nelle
prime due parti, e di dodici libri nella terza. La prima esade, che va dal II
al VII libro, conteneva uno studio delle etimologie, in relazione, soprattutto,
all’ambito temporale e a quello spaziale; la seconda, che va dall’VIII al XIII
libro, era incentrata sull’aspetto grammaticale e morfologico - con lo studio
dei casi, delle declinazioni, e delle coniugazioni verbali-
mentre le altre due esadi della terza parte prendevano in esame l’aspetto
sintattico e stilistico della Lingua.
Relativamente alla parte di testo a noi pervenuta, lo
studio delle etimologie, presente nei libri dal II a VII, è di grande interesse
ai nostri giorni. Risalire alle radici della nostra lingua, laddove essa si fa parola,
è elemento essenziale e determinante per un uso corretto e
consapevole dei nostri mezzi espressivi. La conoscenza approfondita e coerente
del codice linguistico, e soprattutto di quella che scava alle radici dell’elemento
lessicale è di enorme importanza in un tempo in cui il pressappochismo
culturale e linguistico evita – nella generalità dei casi - ogni scelta
ragionata e cosciente.
Varrone propone, infatti, per chi scrive, i principi di chiarezza
e brevità, estremamente validi in ogni tempo, soprattutto perché i
più accetti a chi legge. L’essenzialità, intimamente legata alla scelta della parola,
che deve essere la più appropriata, è infatti ciò che consente una comprensione
rapida che ci immette, all’istante, nella sostanza del messaggio trasmesso,
senza fuorviare il pensiero di chi lo riceve.
L’ampia serie di note che accompagna e correda la trattazione
dei libri a noi pervenuti - opera della studiosa e traduttrice Maria Rosaria
De Lucia - è densa di interventi chiarificatori, colti e puntuali,
di riferimenti a fatti storici e a personaggi, che vengono ad arricchire il
tessuto dell’opera e ne contestualizzano e approfondiscono i dotti rimandi. L’assunto
teorico viene così ricondotto all’interno della prospettiva reale, storica. E
la stessa opera di storicizzazione delle tematiche varroniane, ricondotte ai
loro antecedenti teorici e culturali, si dispiega diametralmente e
diacronicamente in dimensioni ampie, abbracciando e intersecando i più svariati
ambiti di una cultura e di una civiltà che si dispiegano attraverso i secoli.
Rossella Cerniglia
M.T. VARRONE. DE LINGUA
LATINA
Traduzione e note di Maria
Rosaria De Lucia
Guido Miano Editore, 2020
mianoposta@gmail.com
Ed io sono grata a Lei, professoressa Cerniglia, per aver avuto la pazienza di leggermi e per aver centrato in maniera così puntuale l'intento del mio lavoro. Cordialmente, Maria Rosaria De Lucia
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