LO ZOO NATURALE
(Se gli Animali potessero parlare…)
Recensione di Maria Elena Mignosi Picone
Accostandosi al
libro di poesie, abbastanza voluminoso, di Roberta Fava, dal titolo “Lo zoo
naturale” con sottotitolo “Se gli Animali potessero parlare…” vien da pensare
che l’autrice sia una professionista nel campo delle Scienze naturali,
considerando pure che esamina ben più di duecentosessanta esemplari del mondo
animale, che descrive tra l’altro con una precisione puntigliosa sin nei minimi
particolari; invece no, è laureata in Pedagogia, in Materie Letterarie, si
occupa pure di Giornalismo ed è stata consigliera delegata alla Cultura. Quindi
tutt’altra sfera. Non solo. Ed è anche pittrice. Quindi ella spazia da
interessi umanistici a interessi scientifici, e anche all’arte.
È certamente una
persona versatile ma ci viene il dubbio che questi ambiti siano dei
compartimenti stagno e che ci sia in lei una certa dispersione. Contrariamente
a quel che si potrebbe pensare, invece c’è nel suo animo perfetta unità, e il
filo che lega tutti questi ambiti è l’amore al Creato. Infatti è l’amore al
Creato che orienta la sua attenzione sia all’essere umano che a quello animale
e inoltre alla natura che ritrae nei dipinti. Uno spirito perfettamente
armonioso, e per di più appassionato ed entusiasta della vita che freme nella
creazione che la circonda.
Quel che risalta
nell’opera è la tenerezza di Roberta Fava verso gli animali che considera i
fratelli minori; ne mette in luce la molteplicità degli istinti, ciascuno ha il
suo, in alcuni sono istinti volti al bene in altri al male come ad esempio il
cane ha l’istinto della fedeltà mentre la tigre quello della aggressività. Ma,
come sappiamo, gli animali non hanno né merito né colpa perché non è per loro
una scelta essere in un modo o in un altro, in quanto non sono forniti di
libero arbitrio. E perciò né premio né castigo.
Diceva Aristotile: “L’uomo
è un animale razionale”, cioè ha in comune con l’animale l’anima sensitiva ma
la ragione ce l’ha solo l’uomo. Per questo motivo in passato l’animale è stato
considerato un essere inferiore e il termine animale è stato usato come
dispregiativo.
Oggigiorno sembra
che la situazione venga ribaltata. E Roberta Fava è una testimonianza di questa
concezione che si è affacciata nel considerare il rapporto uomo-animale. E non
è senza motivo.
Oggi, dato che l’uomo
è talmente scaduto in basso, perdendo la sua umanità tanto che vero uomo non è
più, la scintilla della ragione in lui si è spenta e non lo si può più
considerare come un essere ragionevole.
E allora si è fatta
strada l’idea che addirittura l’animale è superiore all’uomo, e che l’uomo ha
da imparare dall’animale! È la tesi di Roberta Fava. Ed è la concezione ormai
comunemente diffusa. Così si aggiunge confusione a confusione e si stravolge l’ordine
naturale delle cose.
C’è da augurarsi che
l’uomo, definito, secondo San Tommaso D’Aquino, un essere che possiede una
scintilla di divino nello spirito che è intelligenza e volontà, ritorni ad
essere quel che in effetti è per sua vocazione.
Un animale, sì,
perché possiede l’anima sensitiva, ma dotato di spirito che lo fa simile a Dio
il quale lo ha reso signore del Creato.
Maria Elena Mignosi Picone
Roberta Fava, Lo zoo naturale (Se gli
Animali potessero parlare), pref. di Enzo Concardi, Guido Miano Editore,
Milano 2022, pp. 296, isbn 978-88-31497-73-2, mianoposta@gmail.com.
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