Alfredo Alessio Conti
TUTTO È RESPIRO
Recensione di Raffaele Piazza
Tutto è respiro,
la raccolta di poesie di Alfredo Alessio Conti
che prendiamo in considerazione in questa sede, presenta una prefazione
di Maria
Rizzi esauriente, centrata e ricca di acribia.
Come
scrive la Rizzi, Conti è stato accostato in una precedente pubblicazione al
grande Giuseppe Ungaretti e, aggiungerebbe chi scrive, soprattutto
al primo Ungaretti per la brevità e la concentrazione dei suoi testi poetici.
Scrive
la prefatrice che in effetti l’arte della sottrazione e il mal di vivere che lo
caratterizzano, evocano il climax del poeta di Alessandria d’Egitto, ovvero la
disposizione dei concetti in modo da ottenere un effetto di un’intensità
progressiva o regressiva e le sue macerazioni interiori.
Il
titolo del volume sembrerebbe alludere alla forza stessa del respiro fisico, ma
anche metaforico e simbolico per l’essere umano che sul pianeta terra trae dal
respiro stesso quel fattore x che gli consente di restare vivo, ontologicamente
sia come creatura che come persona.
In
bilico tra gioia e dolore questo libro di poesia con il quale si fanno i conti
con la stessa condizione umana che ogni giorno si ripete dal risveglio dopo il
sonno e per dirla con l’ultimo Montale è tutto sempre da ricominciare anche se
non è utopia la possibilità di abitare poeticamente la terra e di vivere
poeticamente ogni momento come ha scritto Borges.
In
Il tuo domani, componimento dal carattere
programmatico che apre la raccolta, che per il fatto di non essere scandita
potrebbe essere considerata un poemetto, nell’incipit ci imbattiamo nella
socratica domanda: «Conosci te stesso / e abbi cura di te / raggiungerai
l’anima / nella sua profondità / e saprai chi sei / chi dovrai raggiungere / il
domani / che verrà».
La
suddetta poesia del tutto antilirica e anti elegiaca ci fa riflettere
sull’essenza speculativa e intellettualistica di questa poetica nel tentativo
riuscito di raggiungere la propria anima per sapere chi si è realmente nella
vita avendo cura di se stessi e leggendo questo breve componimento viene in
mente la famosissima canzone di Franco Battiato La Cura.
Il
tema del conoscere la propria anima ci porta anche alla tematica della
conoscenza del bene e del male e della distinzione agostiniana tra fare il male
stesso e conoscere il male, ma si potrebbe anche aggiungere, anche se l’autore
non è un nichilista, che si potrebbe trovare una connessione tra queste parole
e quelle di Nietzsche
nel suo affermare che non esistono fenomeni morali ma solo interpretazioni
morali di fenomeni che sfocia nel numinoso assunto del filosofo tedesco che
possa esserci qualcosa che supera il bene e il male stessi e vada oltre questa
dualità.
Emblematica
la composizione Un
po’ di poesia: «Un po’
di poesia / altrimenti soffoco / ossigeno della vita / nei giorni / bui e
tristi / …». Nel suddetto componimento è detto tra le righe che è proprio la
poesia stessa a identificarsi con l’ossigeno che rende possibile il respiro,
respiro che è vita e sopravvivenza e anche salvezza.
Quindi
l’ossigeno-poesia è salutare a livello dell’anima anche se le poesie non
salveranno il mondo.
Raffaele
Piazza
Alfredo Alessio Conti, Tutto è respiro, prefazione di Maria
Rizzi, Guido Miano Editore, Milano 2022, pp. 64, isbn 978-88-31497-82-4,
mianoposta@gmail.com.
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