martedì 25 dicembre 2018

GIUSY FRISINA: "MEDITAZIONI DELLA VIGILIA"



Giusy  Frisina,
collaboratrice di Lèucade
Meditazione della vigilia 

Tu sai 
Che questo fondo 
É  abissale 
Che la redenzione non è pace 
Ma inferno e paradiso 
Insieme 
Che Dio è  tutto 
Ma tu hai ancora  bisogno 
Dello sguardo dell' altro 
Per esistere 
Che il buio ha la sua verità 
Dove ricomincia il giorno 
Dove l'ordine é  caos 
Dove il profugo 
Che ha perso tutto 
Non può  rimanere per sempre 
A piangere da solo 
Dove la luce appare e scompare 
A intermittenza 
Se tu riesci a vedere 
Sulla linea di confine 
La tua ombra. 

Giusy Frisina

10 commenti:

  1. Molto interessanti - come sempre - i versi di Giusy Frisina.
    Una vera e propria meditazione che, nella vigilia, trova la sua giusta allegoria per entrare nel più grande dei misteri: la vita: nella sua interezza, nel suo essere "inferno e paradiso / insieme". Complimenti,

    Sandro Angelucci

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    1. Grazie di cuore Sandro per la tua attenzione profonda... E tanti cari auguri.

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  2. Poesia asciutta,scarna dove ogni verso pare sia incastonato come mattone su mattoni per erigere una serie di interrogativi esistenziale collettivi -...ma tu hai ancora bisogno dello sguardo dell'altro per esistere-;-dove il profugo non può rimanere per sempre a piangere da solo- e, pertanto, è mio dovere, quale scopo primario dell'esistere in questo -fondo abissale- seppure redento, porgere la mano e all'occorrenza anche due perchè al mio fratello -sconosciuto-gli torni un sorriso tra la perenne smorfia del dolore nel suo quotidiano. Versi scarni dicevo ma alquanto incisivi che c'interrogano e ci inducono ad una meditazione profonda anche sulla precarietà dell'uomo specie contemporaneo. Pasqualino Cinnirella

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    1. Grazie per aver colto così bene il mio messaggio, Pasqualino Cinnirella.E tanti auguri di cuore.

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  3. Sono davvero affascinato da questa poesia dove fa la sua apparizione il principio dell'Armonia dei Contrari. Principio che è molto più di una teoria filosofica, come normalmente pensiamo, ma che è il fondamento stesso della creazione del mondo (così come di ogni altro atto creativo, ivi compreso quello umano), sempre sospeso tra distruzione e costruzione, tra luci e tenebre, tra ordine e caos. Indispensabile, per comprendere questa verità, è che l'uomo riesca a vivere la propria dualità dialogando con se stesso e intravvedendo "sulla linea di confine" la propria ombra. Ed è quanto la poetessa fa spontaneamente, testimoniando con il "tu" tutta la pregnanza del dialogo interiore con se stessa.
    Franco Campegiani

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    1. Grazie Franco della sempre bella lettura. E tanti cari auguri.

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  4. Una poesia che ha il sapore di una preghiera se si rivolge a Dio che è tutto e niente per noi che abbiamo bisogno "dello sguardo dell'altro per esistere" dove la luce appare e scompare in armonia di opposti.
    Grazie cara Giusy e complimenti.

    Annalisa Rodeghiero

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  5. Franco non poteva evitare il fascino dei tuoi versi, cara Giusy. Sei l'espressione del dualismo che regna nell'universo, che ci rende figli del bene e del male. E il tuo dire è privo di orpelli, procede per sottrazione, senza privare i versi di potenza immaginifica e di forza espressiva. Sei essenziale e capace di toccare i tasti della poesia civile, del misticismo, della solidarietà. Leggerti è scoprire il mondo che abbiamo solo il coraggio di sognare. Tu metti a fuoco il buio, la paura, la solitudine, ma tieni accesa con determinazione la fiaccola dell'amore. Grazie di questo splendido tributo e auguri di un anno ricco di salute, di luce e di speranza.
    Maria Rizzi

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  6. Grazie a te Annalisa sei molto gentile sempre, oltre che notevole poetessa. Un caro abbraccio.

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  7. Grazie mille Maria, mi commuovi davvero con le tue parole e mi incoraggi sempre. Ti abbraccio e ricambio con infiniti auguri.

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