lunedì 27 aprile 2020

GUIDO MIANO EDITORE PUBBLICA: "NEL FRATTEMPO VIVIAMO" DI NAZARIO P.




GUIDO MIANO EDITORE  
NOVITÀ EDITORIALE
È uscito l’ultimo libro di poesie 
NEL FRATTEMPO VIVIAMO 
di 
NAZARIO PARDINI 
con prefazione 
di 
ENZO CONCARDI

NAZARIO PARDINI: NEL FRATTEMPO VIVIAMO
PER ACQUISTARE IL TESTO: 023451806
E-MAIL: mianoposta@gmail.com

Pubblicato il libro di poesie NEL FRATTEMPO VIVIAMO dello scrittore Nazario Pardini, edito GUIDO MIANO EDITORE, 2020, nella prestigiosa Collana Alcyone 2000.

«Già molti anni or sono il Corriere della Sera di Milano pubblicava un articolo letterario, nel quale l’autore riportava un’apodittica affermazione di Eugenio Montale: “La poesia è vita”. Leggendo quest’ultimo lavoro di Nazario Pardini, il collegamento con tale memoria è stato quasi immediato: Nel frattempo viviamo contiene la coniugazione al presente del verbo, dell’azione del vivere. Ed è un amore per la vita incondizionato, che viene prima di ogni domanda esistenziale e finalistica su questa nostra avventura umana, ancor prima dunque di aver scoperto o capito il suo significato, il suo senso: il poeta scommette sulla vita e l’uomo s’identifica con l’artista senza alcuna scissione o dicotomia.
Tante sono le liriche che possono dimostrare tale assunto, a partire da quella intitolata Gioachimismo, con riferimento alla dottrina e al movimento spirituale di ispirazione millenarista generatisi dalla predicazione e dai testi del monaco cistercense calabrese Gioacchino da Fiore (1130-1202) che, basandosi su una interpretazione allegorica della Bibbia, profetizzava la venuta di un’età dello Spirito sulla terra, con il trionfo del Bene e delle virtù cristiane: “Se il Paradiso fosse in terra, / mio Signore, /…/ senza la guerra, l’odio e il patimento, / qui tra le povere cose, / tra l’erba fresca delle mie radure, / o sopra i colli, / tra i papaveri, le spighe e le ginestre / ove io conobbi amore. /…/ Sparirebbero dannati e qui tra noi dominerebbe aperto il Paradiso / col viso blu profondo ed il suo altare / di giada verde come il nostro mare” (Gioachimismo). È l’umana nostalgia dell’Eden perduto dopo la caduta iniziale, sempre secondo il racconto biblico (…)».

Enzo Concardi

Dalla prefazione al libro
  
Nazario Pardini è nato nel 1937 ad Arena Metato in provincia di Pisa, città dove vive alternandola a Torre del Lago Puccini; laureato in Letterature Comparate e in Storia e Filosofia è ordinario di Letteratura Italiana, Blogger, critico, collabora con riviste specializzate. Ha pubblicato molti libri di poesia, racconti, e saggi. È inserito in numerose storie della letteratura. Ricapitolativo il saggio critico di Floriano Romboli L’azzardo e l’amore. La ricerca poetica di Nazario Pardini (2018). È fondatore, curatore, e animatore di “Alla volta di Lèucade”, blog culturale.


PER ACQUISTARE IL TESTO:

Guido Miano Editore, Ufficio stampa - via E. Filiberto 12, 20149 MILANO
tel. 023451804 -  e-mail: mianoposta@gmail.com














4 commenti:

  1. I miei complimenti a Nazario per il suo nuovo testo poetico e per il quale la poesia è, davvero, vita!
    Rita Fulvia Fazio

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  2. E questo meraviglioso testo pubblicato da Miano Editore mi piacerebbe molto averlo a casa: potrei ricevere l'IBAN via e-mail?
    maria.rizzi@fastwebnet.it Ringrazio di cuore.
    La copertina e la recensione sono incantevoli. Complimenti all'Editore e all'Autore!

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  3. Carissimo Poeta! La sorpresa di questo nuovo lavoro ancora una volta non ci deluderà...
    Nell'attesa di poterlo leggere complimenti e auguri con affettuosa amicizia e sincera ammirazione.
    Edda Conte

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  4. RICEVO E PUBBLICO

    A Nazario

    E tu continui a scrivere “mio caro”
    gli occhi perduti tra il mare e il cielo
    azzurrando così l'intero cosmo
    e non ti frena il Grande Morbo, il vile
    subdolo cavaliere della notte.
    Io ho invece la penna abbandonato
    perché non c'è più linfa in cui intingerla,
    non c'è più inchiostro per i verdi campi
    e i rossi delle aurore e dei tramonti.
    Un cielo grigio incombe e non lo screzia
    né una spera di sole oppure un lampo,
    rimane lì immobile guardiano
    di ogni mio sentimento, di ogni gesto
    che apra uno spiraglio al sopravvivere.
    Ed anche Poesia mi ha abbandonato:
    vaga tra i fieni freschi e le gramigne
    cercando una compagna che le dia
    i fiori ancora della fantasia.
    Ma mi consola questo tuo ardire
    questo tuo non darti mai per vinto
    che ti farà col tempo un immortale.
    Io sto tagliando gli ultimi polloni,
    gli ultimi miei virgulti col falcetto.
    Torneranno alla terra, torneranno
    ma senza semi ogni racemo muore
    muore per sempre senza rinnovarsi.

    CANAPA

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