lunedì 20 aprile 2020

MARCO DEI FERRARI: "SILENZI"



Marco dei Ferrari,
collaboratore di Lèucade

SILENZI

Cigoli di porte
abbai felpati di cani
su  strade  passano senz'anima
disinfette...
Pigoli
sussurri
di corti e giardini di paura
bimbi reclusi da recinti
in sonno.
Silenzi
di verità sepolte nel mistero
dell'Essere.
     Risorgere
dal sacro al profano
la serenità perduta ricercando
i realizzi nel sogno degli eletti.

Marco dei Ferrari


5 commenti:

  1. Il silenzio protagonista, inteso come respiro tra i suoni, tra le parole. Il silenzio come mare in bonaccia, che si traduce in misura lenta, malinconica, di grande umanità: interni ed esterni, uomini ed animali, suoni e voci dal timbro modificato, con la sordina. Uno spazio tutto interiore da ricercare: la solitudine come ricerca, legata al silenzio; recepisce la parola definitiva e prova a conservarla senza che svanisca, affinché possa permanere, non entrare nella catena della parole umane che si susseguono le une alle altre, irrisolte…. Esiste anche la moltitudine delle parole che hanno perso la qualità, il peso e quel minimo di silenzio evocativo necessario a sostenerle e a farle apparire; una moltitudine che può trasformarsi in un esercito in marcia, ma senza una meta. Il silenzio: «intensità di essere» rispetto al mare delle voci. “L’uomo vive a metà strada tra il mondo e il silenzio da cui proviene e il mondo dell’altro silenzio verso cui si dirige, quello della morte”, dice il filosofo: paradossalmente, l’unico modo per colmare questo vuoto è il silenzio. Il silenzio che è a volte più forte di ogni rumore

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  2. Rumori ovattati nei silenzi...paure...strade senz'anima...e quanto altro a ricordare un tempo di non-vita.
    In questa breve composizione il Poeta dipinge i giorni incolori di questo nostro tempo.
    I giardini scuri di paura, la vivacità dei bimbi imprigionata nel sonno, l'uomo che tace chiuso nel mistero del suo vivere....;
    e tuttavia Marco dei Ferrari chiude questa volta con un pensiero positivo: la speranza di una serenità ritrovata nella realizzazione del sogno dei Giusti.
    Edda Conte

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  3. RICEVO E PUBBLICO

    Caro Nazario,
    i miei "Silenzi" sono l'eco delle tue presenze nel contesto della lirica umana e naturale che connota la tua esistenzialità nel divenire dell'essere.
    Ti abbraccio,
    Marco

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  4. RICEVO E PUBBLICO

    Devo sinceramente ringraziare M. Grazia Ferraris per la sua riflessione ontologica che sintetizza il silenzio nella custodia dell'essere e nel traguardo di illimitati orizzonti onnicomprensivi.
    Ringrazio sentitamente Edda Conte per la sua interpretazione profonda che eleva il silenzio a fiaccola della speranza. In questo momento particolarmente significativo per la tenuta del consorzio umano, silenzio e speranza si accomunano per tracciare la nuova strada esistenziale del nostro destino.
    Un particolare "grazie" rivolto alla gentile disponibilità di Nazario Pardini .
    Marco dei Ferrari

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  5. Solitudine: che va oltre Montale.
    Paura: dei mostri dai noi stessi evocati.
    Abbandono: di innocenti in cattività.
    Silenzi: come quelli dei libri antichi andati in fiamme.
    Resurrezione: che è certa nel sogno dei Giusti.
    - nonostante la debolezza umana;
    - nonostante il tempo che fugge;
    - nonostante l'arrivo del prossimo pipistrello.

    Grazie Marco
    Emozionante

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