mercoledì 1 aprile 2015

E. SALVATORE FERRANTE SU "ANIME GRAFFIATE" DI MARIA RIZZI


Maria Rizzi collaboratrice di Lèucade



Maria Rizzi, nata a Bologna nel 1957, si laurea in Sociologia a Napoli nel 1980. Da 26 anni vive a Roma con il marito e due figli. Pubblica nel 1991 il primo volume di poesie "Il coraggio di scegliere le ali" (Edizione del Leone), nel 1995 "I cancelli del vento" (Firenze Libri), nel 1997 "Siamo nuvole" (Club degli autori Melegnano). Nel 2000 il libro "Aironi nel vento" segna l'inizio della collaborazione editoriale con la Casa Editrice Menna. Nel 2001 il libro "Ombre di sogni" nasce dal bonus della Casa editrice Menna per il conseguimento del primo premio. Nel 2003 comincia a cimentarsi in prosa e i suoi racconti ottengono immediati riscontri nei vari concorsi. La prima novella "Tante piccole vite", insieme alla silloge di 25 liriche, le consente di ottenere ad Avellino il Trofeo "Verso il Futuro". "Anime graffiate" è la sua prima opera noir. 

Elena Salvatore Ferrante
Recensione
a
“Anime Graffiate" di
Maria Rizzi


Cara Maria,
bellissime le foto !  lasciano immaginare  momenti di viva partecipazione e coinvolgimento dei presenti, ( tanti!), dei giovani in particolare, la cui conoscenza  di un mondo " bruto" che trama nell'ombra, seminando corruzione, malvagità e squallore di ogni genere, sia indispensabile per sensibilizzarli all'impegno di farsi loro stessi mattoni e cemento per costruire un mondo migliore.
 Questo, e non solo ,  a mio modestissimo parere, è   il delicato messaggio che viene dalla tua voce, ferma come un monito, dolce come il sorriso di un bimbo. 
"Anime Graffiate",  è una storia che sconvolge e coinvolge allo stesso tempo, per la crudele realtà immaginata , ma così vera nei contenuti che basta sfogliare un qualsiasi quotidiano,  per ritrovarla nella sua interezza. 
Il merito sta tutto nella straordinaria capacità narrativa che cattura l'attenzione, e forte è  la voglia di assaporare la storia, boccone dopo boccone, sia nella sua amarezza sconfinata , sia in quella dolcezza di pura poesia che  si coglie  spesso, come brezza improvvisa, nel chiuso di un covo soffocante.
La voce delle ragazze , resa sottile , ingenua ,  quasi infantile, da un gioco linguistico  di grande valenza letteraria; l'ingenuità dei loro pensieri, l'esigenza  delle loro carni oltraggiate, di amore puro; il tutto espresso in domande semplici, spontanee, che aprono , come chiavi magiche,  luoghi  dell'anima dove soffiano ancora venti di primavera.
Già l'incipit, pur nella sua tragica realtà, ci regala, con  pennellate   eccelse , il pathos "armonioso"che nasce dal paradosso degli estremi,
 ... la ragazza ...rannicchiata contro un cassonetto. Esile, piccola, ricorda pateticamente un feto nel grembo materno.
E' il dipinto di una bellezza sconvolgente!  
 Una creatura  trovata morta  nello squallore di una solitudine annichilente, trasfigurata  in vita pulsante nella gioiosità di un seno materno.
Tentativo estremo della potenza dell'amore materno a ridare vita... (...Quando ancora/ il mio ventre di tormento/ porta gemme roride di vita / a rompere i silenzi siderali/ tu sei/ luce e vita e labbra/ di sogno nel seno lacerato... )( a Dominick)
e ancora forse, una nota sottesa e misericordiosa per quello sconosciuto  grembo inaridito dalla miseria che ruba anche la coscienza. 
Tutto il racconto è un continuo snodo di amore e miseria, di fitte zone d'ombra e di fasci luminosi di ingenuità e purezza, di fragilità e incomprensione , di ribellione e di mano tesa, come corda sul punto estremo di un  precipizio. 
  E, in questo evolversi continuo di eventi, ricco di intrecci imprevedibili di grande maestria narrativa, scorre, come acqua sorgiva, la speranza, un sole che riesce a filtrare  tra nuvole dense di sconfitte, di amarezze e lampi di disperazione e, penetrando in profondità,  genera  catarsi, energia positiva che si dona magnanima in un afflato di solidarietà di profondo impatto emotivo .E, quando tutto questo ti arriva  dentro,  nell'incalzare del racconto,  il coinvolgimento  è assoluto  nella visione di un  mondo variegato di sentimenti forti, contraddittori spesso, brutali a tratti, mescolati  con arte, come i colori su una tavolozza e che,  sorprendentemente, restano integri nella loro purezza, laddove la mano del cuore  calda e  leggiadra   riesce a  dipingere  con sublime poesia, in tanta oscurità, cieli di colombe che stemperano e illuminano il graffiare gracchiante dei corvi. 
IL lupo abiterà con l'agnello... il lattante giocherà sulla buca dell'aspide... il bambino divezzato metterà la sua mano nel covo della vipera ... non si farà male, né distruzione...(Isaia 11, 1- 16).
E, nell'intervallo tra gli eventi o anche, nel loro stesso contesto, invisibile  e saggia,  come solo sa essere  la voce della coscienza, c'è la pausa riflessiva, quasi un avvertimento," attenzione" ,sottile e   delicato come soffio d'aria, perché mai nessuno possa avere la presunzione di  asserire di  non sbagliare, specie quando il fattore determinante può essere, ahimè, la passione per il proprio lavoro, la corsa ai sogni, la imprudenza di fare esperienze azzardate o fuori tempo, il gioco pericoloso dei sentimenti. 
Insomma,  la vita stessa che ci travolge e  che spesso  noi non sappiamo modulare a tempo e ritmo con altre esigenze che nascono da nuove realtà.
... I figli crescono in fretta non basta continuare a proteggerli, serve stringere i pugni e affrontare i loro umori nuovi con la forza, l'attenzione. Poca cosa l'affetto, talvolta
 Nota amara che sconvolge e responsabilizza per tentare strategie di comportamento che concilino il tran- tran quotidiano, con il dono reciproco di attimi d'amore che lascino orme in profondità , semi di vita, note di cuore.
Dove sono le colpe?
Chi è senza peccato scagli la prima pietra!      
 Occorre vivere come se fosse importante.
 Sì, cara Maria,  è importante vivere la vita, sempre, anche quando senti che il cielo è  turbine  che ti investe   trascinandoti in un precipizio senza appigli ma,  si può sempre sollevare lo sguardo per intravedere  una speranza di luce e
... un infinito sentiero  per immaginare.  


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