Serenella Menichetti, collaboratrice di Lèucade |
INCORNICIATA IN UN QUADRO DI MAGRITTE
L'intonaco danneggiato evidenzia il grigio.
Spegne le luci della ribalta.
La mancanza di colore ti cola addosso.
Ti spinge sulla sedia di un cinema di periferia:
Immagini in bianco e nero scorrono.
Volti antichi senza effetti speciali passano.
A tratti una torcia trafigge gli occhi
Il volto di Anna Magnani è maschera d'angoscia.
Che colpisce la bocca dello stomaco.
L'immobilità delle persone sedute
ti fanno sentire intrappolata
in un quadro di Magritte.
-Preferisco Dalì!- Vorresti gridare.
Vorresti muoverti- vorresti uscire.
Con gambe di piombo
rimani in un'immobilità senza confini.
Sospesa.
Lo spazio- il tempo- la vita
si annullano fino a scomparire.
Resti incorniciata.
Appesa ad una parete.
Di una stanza senza finestre.
Spegne le luci della ribalta.
La mancanza di colore ti cola addosso.
Ti spinge sulla sedia di un cinema di periferia:
Immagini in bianco e nero scorrono.
Volti antichi senza effetti speciali passano.
A tratti una torcia trafigge gli occhi
Il volto di Anna Magnani è maschera d'angoscia.
Che colpisce la bocca dello stomaco.
L'immobilità delle persone sedute
ti fanno sentire intrappolata
in un quadro di Magritte.
-Preferisco Dalì!- Vorresti gridare.
Vorresti muoverti- vorresti uscire.
Con gambe di piombo
rimani in un'immobilità senza confini.
Sospesa.
Lo spazio- il tempo- la vita
si annullano fino a scomparire.
Resti incorniciata.
Appesa ad una parete.
Di una stanza senza finestre.
Serenella Menichetti
NULLA
La voce rauca esce dall'abisso
in lettere sconnesse.
Troppi i buchi vuoti da colmare.
Le sordide nuvole:
sono così dense e nere.
Non riesco più a vedere gli astri.
Il dolore graffia la gola.
La verità è grumo di sangue
che ottura le vene.
Si è frantumato il mythos.
Sceso a terra tra la polvere.
Calpestato da piedi troppo grandi, geme.
Si dibatte tra le fauci del nulla.
in lettere sconnesse.
Troppi i buchi vuoti da colmare.
Le sordide nuvole:
sono così dense e nere.
Non riesco più a vedere gli astri.
Il dolore graffia la gola.
La verità è grumo di sangue
che ottura le vene.
Si è frantumato il mythos.
Sceso a terra tra la polvere.
Calpestato da piedi troppo grandi, geme.
Si dibatte tra le fauci del nulla.
Serenella Menichetti
L'accoglienza del Professor Nazario è un raggio di sole dopo troppa pioggia.
RispondiEliminaGrazie infinite
Serenella Menichetti