lunedì 15 maggio 2017

CLAUDIO FIORENTINI: NUOVA PUNTATA DI "VISIONI DA CAPTALOONA"

Claudio Fiorentini,
collaboratore di Lèucade


Una nuova puntata di Visioni da Captaloona in cui parliamo della stimolante poesia di Giuseppe Cataldi, un poeta assolutamente inedito, e ricordiamo Ubaldo De Robertis che ci ha lasciati pochi giorni fa e che salutiamo con applauso.

Buon ascolto 

1 commento:

  1. Devo il mio amore per la poesia a mia madre che in un paesino di mille abitanti in mezzo alle alpi marittime me le faceva imparare e declamare, nei consessi ufficiali del paese quali per esempio la festa degli alberi, anche lunghi monologhi imparati a dieci anni davanti al sindaco o al pretore. Poi ho coltivato la conoscenza di quella del 400 e del 500 nelle composizioni musicali madrigalesche.
    storie di immigrazione Bari-Pieve di Teco-Roma.
    ho sempre scritto ma molto di più frequente dopo il giorno della mia pensione, 9 anni fa. Facebook mi ha dato notorietà e non mi sono risparmato nella mia pagina Capodiluce ad ogni foto una poesia. Poi l'apparteneza " ai poeti dell'isola" di Agostino Raff mi ha dato la misura delle mie composizioni sempre molto articolate e legate alla natura, ai rapporti con l'altro sesso, ai miei eroi, all'inquietitudine, niente di svenevole e con una sorta di autoironia e senso del gioco da contrapporre alla drammaticità della vita. Il gioco ha le sue regole spesso più forti ma sdogana il dramma che è una vera iattura e non permette di capire e vivere decentemente, tutto si può affrontare così. Questo lo devo alla mia passata vita militare, la certezza delle regole e la non personalizzazione dei provvedimenti compresa l'attenzione per l'uomo. la mia evoluzione mi sta portando alla poesia civile (che non fa più nessuno) ed ad un modo di scrivere comprensivo per chiunque. Odio quelle composizioni che ti obbligano a capire le involuzioni della parola, le reinvenzioni fine a se stesse ed al proprio culto della personalità:non ce n'è bisogno se il verso fila musicalmente e descrive un sentimento in maniera compiuta va bene. Non ho studi letterari ma tecnici, mi hanno detto che sono uguale solo a me stesso, ancora adesso non so se mi volevano fare un complimento. L'incontro con Claudio, e con la sua scrittura mi incuriosisce ed io sono molto curioso, sento che ci sono pianeti inesplorati che vivono di culture e fatti culturali che io non conosco. ed ora perchè non sia tutto così legato alla descizione di me(cosa difficile ve lo assicuro) propongo una poesia " civile"
    Promenade des Anglais

    Consumar le lacrime come un caffè
    una gioia come una brioche
    ed anche una poesia come un digerselz
    rimarrà l'acidità di questo giorno
    verrà fuori quando meno è aspettata
    magari mentre baci la tua amata
    o mentre dai un pacca ad un amico di scuse.
    Scusate, scusate se siamo vivi ancora...noi!

    Una promenade serve a passeggiare
    non ad annullare le sorti a molte vite
    io lotto contro il tempo con armi spuntate
    solo parole consonanti a questo peso che opprime
    Forse abbiamo consumato quel che non potevamo
    se non si fosse sentito così male
    quel bastardo come tutti gli altri del nostro segno zodiacale

    perché tutto si consuma e son consumista anch’io
    ed anche costumista di rabbia e di sconfitta
    la morte non ha rispetto vorrei agire far qualcosa
    anche negare un’attitudine al mio petto
    anche arrotolare il tempo nel passato recente
    sono indecente e senza ristoro una bestia in gabbia
    che con gli occhi passa sbarre
    Chi sei, chi è, chi siamo, domani chi saremo?

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