lunedì 1 maggio 2017

N. PARDINI SU "QUANDO LA POESIA DIVENTA MOMENTO DI VITA" DI PAOLO BASSANI


Paolo Bassani,
collaboratore di Lèucade

Paolo Bassani: Quando la poesia diventa momento di vita (CD). Liriche di Paolo Bassani. A cura di  Renzo Uccello


Sono pochi quelli che fanno della propria vita un’opera d’arte e Paolo Bassani può esserne considerato, a buon diritto, lo scrittore più  rappresentativo. Ho avuto l’opportunità di conoscere questo polivalente autore tramite le sue pubblicazioni sul blog Alla volta di Lèucade di cui è un attivo collaboratore di apprezzante inventiva e creatività. Un dire, il suo, franco, schietto, musicalmente avvincente, di una poesia attiva, d’impegno, sana, sociale ma soprattutto frutto di un amore sviscerato per la sua terra che vive come un  dono divino. Ho ricevuto sabato 22.04.2017 il suo cd “Quando la poesia diventa momento di vita” in cui figurano in pdf tutti i suoi libri, tra cui Riverbero, opera intensamente lirica e zeppa di affondi vicissitudinali, e le pubblicazioni oltre agli articoli di giornale dedicati alla sua poesia. Così si esprime il poeta nella lettera che l’accompagna: “… Questo cd mi è particolarmente caro perché riepiloga la mia intera vita letteraria”. Mi sono messo subito davanti al video per gustarmi i suoi scritti carichi di amore, di ricordi, di storia, di impatti emotivi e slanci iperbolici. La prima cosa che colpisce è la fluidità del dire; la semplicità della comunicazione che arriva con immediatezza a scatenare quelle emozioni che si provano davanti ad una sincera confessione narrativa o ad un verso sanguigno uscito da un’anima in preda ai ricordi di antiche primavere o a fatti che più hanno inciso sulle sue vicissitudini:
Davanti alla grazia d’un fiore  si avverte una dolcezza, un’armonia interiore che appaga e fa sperare un mondo di bellezza e sogni. Si avverte, quindi, il desiderio di salutarlo anche con il verso:

AL FIORE

Nessuna mano potrà mai
eguagliare
la tua grazia, o fiore.
Dalla terra nasci
ma soffio di cielo sei.
Nel delicato tuo profumo,
nello splendore dei colori
uno squarcio di sereno apri,
e nel grigiore
attimo di quiete infondi,
inno alla bellezza,
canto d’armonia.
(…)

                             
IL FIORE NEL VASO

A te
voglio donare
un fiore
simbolo d'amore.
Ha la luce
del sole
il calore
del fuoco
il profumo del cuore.
(…)”.

Semplicità come maturazione, come forza di umana fattività, che si raggiunge dopo anni di studio e di lavoro, quando ci si accorge che è più difficile dire semplice che complesso. Questa è la semplicità di Bassani, il suo marchio di fabbrica; la grande capacità di far intendere ictu oculi ciò che sgorga da un cuore pieno di vita:
Anch’io  ricordo qualche immagine della guerra: avevo quattro anni nel 1944, quando i tedeschi entrarono in casa ( a Castagni Grossi, una sperduta località boscosa della campagna caprigliolese ove la mia famiglia era sfollata) e con le armi puntate costrinsero tutti, adulti e bambini, ad uscire di casa. Cercavano un partigiano. Per fortuna non lo trovarono: lo zio Ermanno lo aveva nascosto in una nicchia segreta della casa…”. Un’anima che per un’intera esistenza ha sentito il bisogno di mutare in arte gli abbrivi che le covavano dentro:

L’ ARCOBALENO DELLA VITA
(a Madre Teresa di Calcutta)

La tua vita è stata il più bel dono
come raggio di sole nella notte,
sorgente d’acqua pura che disseta,
sorriso nel preludio del sereno,
annuncio di speranza nel futuro,
dolce tenero abbraccio che conforta.
(…)
Si, sei stata davvero arcobaleno
di luce e di speranza per la vita
di chi più nulla aveva da sognare.”.

Un racconto infinito, di avvenimenti, simboli, abbrivi, storie, doni di ispirazioni calde e riposate; di impennate emotive coinvolgenti; di una storia contenuta tutta in questo cd che io ho avuto il privilegio di avere in dono per potermelo godere nella sua plurima complessità umana:

25 APRILE
(Nel suono di campane)

Ricordo quello scampanio festoso:
come un garrito vibrava nell’aria
   profumata dalla primavera.
Dal colle s’apriva a tratti,
ora scivolando giù nella valle
ed oltre a seminarsi nel piano,
ora salendo nel silenzio dei boschi
   a far eco lontana nei monti.
Le campane si erano slegate
con la voce del sabato santo.
Erano state meste per tanto:
negli anni di guerra 
solo a martello avevano sonato,
scandendo i rintocchi della tragedia.
Ma fremevano i bronzi quel giorno
come cuori generosi
   impazienti d’annunciare la gioia,
insieme al tricolore
   finalmente libero nel vento
      sull’antica torre.
Corse mia madre,
     mi strinse al suo petto;
e lagrime brillarono nel sole
come fresche gemme di rugiada
   in quel mattino di primavera.
(…).

Chiudere il mio scritto con il riferimento ad uno dei libri più avvincenti per il suo calore storico e umano non è certamente inopportuno:

DA “FOGLIE DI CASTAGNI”

“… Si intermezzano significative poesie di Bassani-poeta a completare e rendere emblematica l’opera. E credo sia cosa ottima, a livello documentaristico e poetico, proporvi parte di quella composizione che chiude il racconto con un titolo sacro: Patria; un profumo di parole che sanno di buono, di umano, di fratellanza, di amore; dove il poeta ha abbarbicato le radici, perché, là, libertà e legge non hanno bisogno di custodi in quanto fanno parte dell’uomo della terra” (dalla recensione di N. Pardini).

ALLA MIA PATRIA

La mia patria è qui
in questa terra
aperta sulla  valle
nel verde di pini
    d’olivi
      e di castagni;
qui dove a giugno
immense macchie di ginestre
s’accendono di sole
e lontani profumi
il vento leggero
del meriggio
     esala;

(…)
                       
qui dove le case
non hanno cancelli
reti o muri intorno
ma l’uscio sempre aperto;
dove il nascere
     il vivere
         il morire d’ognuno
è per tutti
     un grande evento.

Nazario Pardini



2 commenti:

  1. Carissimo Nazario,
    con emozione ho letto lo scritto dedicato alla mia poesia. E' una testimonianza importante che valorizza i miei semplici versi e che ho inserito tra i documenti più cari.
    Al più vivo ringraziamento unisco l'augurio di ogni bene.
    Paolo Bassani

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  2. Splendida recensione del nostro Nazario di un'Opera che sceglie la semplicità del dire. E, come asserisce il nostro condottiero, nella società moderna è raro scegliere la semplicità. Occorre grande respiro artistico - e le liriche di Paolo Bassani, che non conosco, lo dimostrano, per affrontare temi sociali, quotidiani e personali con tanta limpidezza d'immagini, fluidità di parole e impeto autentico. Sono rimasta affascinata da questo Poeta - fanciullino, che affronta tematiche universali rendendole lievi e sanguigne - mi si perdoni l'ossimoro - e concedendoci di avvicinarci al suo afflato in modo diretto, senza barriere linguistiche.
    Poesia che a tratti, nei contenuti, echeggia il grande Quasimodo, e che convince e coinvolge. Un plauso immenso a Nazario e un caloroso grazie all'Autore.
    Maria Rizzi

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