Serenella Menichetti, collaboratrice di Lèucade |
Serenella
si presenta sull’isola con questo suo perfetto sonetto ABAB, ABAB, CDC, DCD, nutrito
di palpiti emotivi di intenso trasporto amoroso. Sempre pronta a rinnovarsi, intenta
ad una ricerca scrupolosa del Bello, dimostra tutta la sua plurivocità nell’esternare
emozioni e sensazioni che la percorrono. E come sempre, con rinnovato ritmo
versificatorio, con personali input vicissitudinali, riesce a
farci partecipi di abbrivi in eufonici slanci verbali: sguardo felino, scruti, cerchi, scandagli, spasimo cruento, carezza
delicata, L'Amore cura, più di medicina: tanti diacronici effetti
ontologici in ascesa verticale dove la
Poetessa, dopo un excursus di polisemica
emotività, “ritorna (o) per un attimo bambina/e sogno che la vita sia una fata”.
Nazario Pardini
CURA D’AMORE
Con lo sguardo felino che trapassa
senza licenza mi entri dentro al petto.
Scruti, cerchi, scandagli e non s’abbassa
lo sguardo tuo, che carico d’affetto
senza licenza mi entri dentro al petto.
Scruti, cerchi, scandagli e non s’abbassa
lo sguardo tuo, che carico d’affetto
rimuovere vorrebbe quella massa
che d’angoscia m’affligge. Poi m’affretto
lievemente a sorridere, che passa
questo spasimo cruento e maledetto.
che d’angoscia m’affligge. Poi m’affretto
lievemente a sorridere, che passa
questo spasimo cruento e maledetto.
Il tuo palmo al mio volto s’avvicina
e diviene carezza delicata.
L'Amore cura, più di medicina.
e diviene carezza delicata.
L'Amore cura, più di medicina.
Ora che tutta l’ansia s’è fugata,
ritorno per un attimo bambina
e sogno che la vita sia una fata.
ritorno per un attimo bambina
e sogno che la vita sia una fata.
Serenella Menichetti
Grazie infinite Nazario, veramente troppo buono.
RispondiEliminaSerenella Menichetti.
E' una bella poesia senza dubbio, anche se la rima voluta , a mio infimo parere, ha frenato un po lo slangio origininario. Mi perdoni la Menichetti per la franchezza che non vuole minimamente adombrarla. Pasqualino Cinnirella
RispondiEliminaCaro Cinnirella, intanto voglio ringraziarla per la franchezza, che di questi tempi giudico un pregio raro. Le confesso che pure io, penso che troppi paletti in poesia siano un po' di intralcio al naturale sentire. Tuttavia credo che il rispetto della struttura metrica del sonetto, possa apportare al testo quella gradevole musicalità che in poesia ritengo assai importante. Sicuramente non essendo una veterana di questa forma, avrei potuto fare di meglio. La ringrazio molto e la saluto con simpatia. Serenella Menichetti.
RispondiEliminaGen.ma Sig.ra Menichetti, dietro quanto Le ho scritto sopra avevo messso in conto un Suo possibile risentimento se non un vibrato rimprovero per essermi (non volutamente), messo in cattedrà; ma se Lei mi ringrazia per la franchezza allora mi sono molto rasserenato. Con molta stima Pasqualino Cinnirella
EliminaE' una musica. E la musica è un'arte. Serenella sa dilettarsi in molti tipi di lirismo. Stile libero, prosodia, e in quest'occasione ci presenta un testo che attinge dal metro classico... La rima non mi sembra forzata e non mi sembra nuocere al testo. Mi complimento con lei e abbraccio Nazario, Pasqualino e l'Autrice...
RispondiEliminaMaria Rizzi
Grazie cara Maria!
RispondiEliminaSerenella Menichetti.