Franca Donà, collaboratrice di Lèucade |
Tornata da pochi
giorni dal suo breve(ma intenso) viaggio da Torino alla Calabria e poi ancora a
Potenza, per un premio di poesia, il Concorso Internazionale Universum
Basilicata, la Poetessa, al rientro, non ha potuto fare a meno di scrivere, non
tanto della bellezza dei luoghi, purtroppo colpita dal maltempo, ma della
famiglia di amici che l’hanno ospitata, del calore, del rispetto e il senso
profondo dell'Amicizia: “Se questa poesia sarà pubblicata sulla splendida
"vetrina" di Lèucade, sarebbe un segno di gratitudine, verso questi
amici, questo amico poeta, Emanuele Aloisi".
Franca Donà
Un
canto che fa primavera
Oltre i vetri,
vedo il giallo dei limoni
l’odore liquefatto nella pioggia
nel sentore di stagioni fuori tempo.
Le tende accostate trattengono l’oro
dei giorni di sole, di mani piccine
unite in segno d’offerta col pane
spezzato
e briciole dolci di sguardi affettuosi.
Si ascolta l’amore tra i muri e mi
piace
sentirne il respiro leggero, guardare
sbucciare un’arancia, la buccia
arricciata
intorno alla lama, come un rosso
cordone.
Si cullano le tende allo sguardo di
luna
e tutti i colori dorati, gli azzurri,
le stelle
e l’eco del mare mi giungono, nel
soffio
improvviso d’un canto che fa primavera.
Grazie di cuore prof. Nazario, per aver pubblicato la mia dedica ad un amico che è poesia, per la sua umanità e per lo spirito cristiano con cui condivide le gioie della famiglia e l'ospitalità agli amici. Franca Donà
RispondiEliminaé stato per me e la mia famiglia un piacere accoglierti tra le pareti della nostra dimora, e nel lenzuolo dell'pericardio. Grazie Franca Donà per questo dono pulsatile, senza la stenosi di un artificio....solo il flusso dell'affetto e dell'amicizia. Grazie ovviamente a Leucade e al professore Pardini.Emanuele Aloisi
RispondiEliminaUn canto che fa primavera perché l'accoglienza e il dono hanno i colori della primavera e la gratitudine ha il profumo dei fiori di pesco.
RispondiEliminaGrazie per questo lieve grande messaggio.
Serenella Menichetti.
Cara Franca, concordo con Emanuele nell'asserire che non hai bisogno di ricorrere ad artefici semantici. Il tuo canto, come onda, si alza e si abbassa, è cresta e risacca. E lascia respirare gli elementi della natura, li rende visibili, vivibili. Un contrasto questa lirica con il mondo di fuori e il suo assordante rumore. Silenzi, palpiti, colori, profumi: un'ode all'armonia e alla bellezza. Ringrazio Franca e vorrei trascorrere anch'io un pò di giorni in quei luoghi.
RispondiEliminaMaria Rizzi
Saresti la benvenuta, magari quest'estate (Emanuele Aloisi)
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