Serenella Menichetti, collaboratrice di Lèucade |
Una poesia che
ci rende consapevoli del travaglio di ricerca che sta attraversando la nostra
collaboratrice. Da suoni di euritmica fluidità, di misurate estensioni poematiche,
si passa ad un realismo di stampo eliotiano o, ancora meglio, di nuova
ontologia estetica (NOE), che si propone di cancellare il pathos di un io ormai
sperso nei meandri del visibile; quello di una riforma che si basa sulla stesura
prosastica del verso piuttosto che sulle armoniche iuncturae dalla classica
positura. Un andare, quindi, ampio e disteso, che, attraverso cavalcate fra
fiumi e autostrade, disegna una civiltà di frenetiche corse dove l’oggetto si
fa soggetto del vivere a scapito della coscienza del nostro esserci; di un
tempo che passa indifferente alla nostra permanenza. Da notare la padronanza
verbale e la ricchezza del patrimonio inventivo di cui Serenella è in possesso,
un patrimonio che le permette di giocare con i diversi stili marcando il
territorio della sua cratività.
VERSO I CANALI DELL'ALBA
In attesa di notizie ci spostiamo
faticosamente da un’ora all’altra.
Ieri ho saltato le ore come gli ostacoli di una staffetta.
Tra un ostacolo e l’altro ho investito gli attimi.
Ieri ho saltato le ore come gli ostacoli di una staffetta.
Tra un ostacolo e l’altro ho investito gli attimi.
Attraversiamo fiumi ed autostrade
senza poter tornare indietro.
Solo i ponti della mente ci permettono il ritorno.
Ci fermiamo davanti ad un cioccolato con panna.
Un orologio sulla parete vicino alla pubblicità della Coca Cola
ci aggiorna costantemente sulla corsa.
Solo i ponti della mente ci permettono il ritorno.
Ci fermiamo davanti ad un cioccolato con panna.
Un orologio sulla parete vicino alla pubblicità della Coca Cola
ci aggiorna costantemente sulla corsa.
Le parole del libro di Tomas ci
spingono dentro al tramonto.
Mentre i nostri sogni sotto le coperte centellinano secondi
sul comodino“La lugubre gondola” si avvia verso i canali dell’alba.
Mentre i nostri sogni sotto le coperte centellinano secondi
sul comodino“La lugubre gondola” si avvia verso i canali dell’alba.
La tovaglia della nostra
colazione è piena degli attimi
della torta che ti ho preparato. Non sprechiamoli.
Il pettirosso del mattino sarà felice di beccarli.
della torta che ti ho preparato. Non sprechiamoli.
Il pettirosso del mattino sarà felice di beccarli.
Serenella Menichetti
Essenzialità della quotidianità espressa in modo quasi crepuscolare per la descrizione minuziosa delle cose e del fare del giorno per un vissuto apparentemente sereno che Ti interroga comunque sul Tuo esserci tra i simili "in attesa di notizie" che nel sapere ti rende partecipe nel mondo anche col donare le briciole ai pettirossi. Un donare e donarsi ed un essere partecipe alla vita nella mite quotidianità che copre in parte il vuoto "dell'oltre se" Pasqualino Cinnirella
RispondiEliminaRingrazio di cuore il Professor Nazario Pardini che con le sue gratificanti letture mi accompagna e mi sostiene in questa mia ricerca tardiva. Lui ha capito che mi piace sperimentare e che amo la poesia in tutte le sue forme. Grazie per tutto questo. Serenella Menichetti
RispondiEliminaGrazie carissimo Pasquale, i tuoi commenti per me sono sempre fonte di piacere.
RispondiEliminaSerenella Menichetti
Un dovuto riconoscimento alla fantasia e creatività dell'amica Serenella. Questa sua composizione ha un certo fascino.
RispondiEliminaLa Poesia, come le belle donne, vuole talvolta mutarsi d'abito, anche se la sua bellezza in quanto arte non ne avrebbe bisogno.
A Serenella il mio augurio e il mio pensiero di affettuosa amicizia.
Edda Conte.
Ringrazio la cara amica Edda Conte per la sua attenzione.
RispondiEliminaSerenella Menichetti