GIORGIO MANGANELLI E ALDA MERINI |
Il 21 Marzo
è il compleanno di Alda Merini. Ecco la sua poesia "Sono nata il ventuno a
primavera". Segue la poesia che Giorgio Manganelli le aveva dedicato:
"Nell'amorosa quiete delle tue braccia".
Il ritratto
di coppia è di Giuliano Grittini.
Sono nata il ventuno a
primavera
non sapevo che nascere folle
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera
Alda Merini
Nell'amorosa quiete delle tue
braccia
oltre all'accoppiamento
vi è quest'altro abbraccio
che è una stretta immobile.
Siamo ammaliati, stregati,
siamo nel sonno, senza dormire
siamo nella voluttà infantile
dell'addormentamento.
È il momento delle storie
raccontate,
della voce che giunge a
ipnotizzarmi
a straniarmi. È il ritorno
alla madre.
In questo incesto rinnovato
tutto rimane sospeso:
il tempo, la legge, la
proibizione.
Niente si esaudisce, niente si
desidera:
tutti i desideri sono aboliti
perché sembrano essere definitivamente
appagati.
Giorgio Manganelli
La sorte delle persone è davvero segnata. Alda Merini è nata nel giorno che dà inizio alla primavera e Giuliano Grittini le dedica una lirica di superba melodia, che riassume il vissuto della grande Poetessa e le accosta Proserpina,figlia di Giove e di Cerere (in greco Demetra), dea della fertilità e dell’agricoltura, Ella un giorno fu rapida da Ade mentre coglieva fiori nella piana di Enna, in Sicilia, e fu condotta nell’Oltretomba, di cui divenne regina. La dea stringe a sé la Poetessa e sembra che intonino una preghiera. La chiusa è da brividi. La seconda lirica, di Giorgio Manganelli, presenta elementi di rara originalità. Il sonno dell'uomo accanto alla propria donna diviene all'improvviso ritorno al grembo. D'altronde si nasce dal grembo e ad esso si torna. L'autore allude quasi a un rapporto incestuoso, ma non v'è nulla di proibito nell'estraniarsi dal mondo reale per rivisitare il ricordo della donna più amata. Si tratta di una splendida sublimazione dell'eros, che rende possibili le storie di sempre e appaga.
RispondiEliminaUn post che mi ha rapita. Due liriche magnifiche e l'onirico protagonista di un sogno reale. Sembra un ossimoro , ma credo sia proprio così...
Grazie infinite. Il consueto saluto a Nazario, che ospita autori così diversi.
Maria Rizzi