L’ascesa, il tripudio della
creatività, l’arroganza della ricerca, l’infinito andare dell’uomo mai sazio
del suo sapere; lo sguardo ad un orizzonte per noi lontano ma indagabile; ad
un porto senza faro ma splendente della
nostra inquietudine; di quella che fa dell’animo poetico un trampolino di lancio
verso la vita che si proietta dal chiuso alla luce, e dal dubbio al vero. Una
meta poesia, che prende per mano l’artista, il suo rinnovato ardore
per condurlo a imprimere orme indelebili alla
tua storia, alla storia dei simili ma
che sola e unica (gli) appartiene... Un canto che in progress con il suo
armonico tratto disegna la linea che sale lenta sul diagramma; che indugia
tortuosa… fuori dall’ombra, dal guscio infranto fino alla nascita di un tremulo sorriso
che dilaga poi nell’ore chiare…
N. Pardini
In Te,
è l’intimo sentire che spinge il fare,
l’agire di ogni giorno ed il pensiero
se perentorio ansimi portare,
-dal chiuso alla luce, dal dubbio al vero-,
recondite verità imperscrutabili.
Sulle pagine dei giorni è da scrivere
Sulle pagine dei giorni è da scrivere
tra le ordinate e le ascisse
i tratti dell’ascesa, quel frullio d’ali
improvviso che ha diviso
dal chiarore… il buio.
Ora, la linea sale lenta sul diagramma,
Ora, la linea sale lenta sul diagramma,
indugia tortuosa ma scema il pianto
fuori dall’ombra, dal guscio infranto
e sorge tremulo un sorriso
che dilaga poi nell’ore chiare
nell’andare col passo certo
a imprimere orme indelebili
alla tua storia, alla storia dei simili
ma che sola e unica t’appartiene...
Mar. 018/21
Una poesia interessante, Estro d'autore, dove, con pennellate... d'autore (scusate il gioco di parole), Cinnirella tratteggia il parto doloroso e gioioso di ogni opera creativa, il percorso che conduce dall'intimità più segreta fuori all'aperto, negli orizzonti della storia e della scrittura. E' il viaggio della parola che nasce, non dal chiasso, ma dai silenzi interiori. Una poesia non facile, che va letta più volte, e meditata in silenzio, per capirne l'indubbio valore.
RispondiEliminaFranco Campegiani
Una lirica nuova, diversa, che spinge i tuoi versi sul versante della filosofia pura.
RispondiEliminaTi rivolgi al Poeta, suppongo, e lo rendi artefice di un dire che può mutare le sorti dell'universo.
Gli attribuisci poteri eraclitei. Sa scindere 'il chiarore dal buio', che sa dare al 'tremulo sorriso'
la capacità di divenire impeto per il passo certo, 'per orme indelebili'.
Ed è così, Pasqualino mio. Solo il Poeta, misteriosa sublime creatura, conosce i modi per dare
al tempo significato e scopo diversi.
Il Poeta, ineffabile mago della parola, sa che ogni discesa all'inferno è il preludio al ritorno. A poter
'rivedere le stelle'.
Lirica di altissimo spessore, che attribuisce alla Cultura un ruolo antitetico rispetto al mondo difficile che
ci circonda. Grazie.
Un abbraccio a te e uno a Nazario e Franco, autentici recensori.
Maria Rizzi
L'ultima volta che ho commentato una tua poesia ho fatto cenno ad una sterzata del tuo poetare, perché vi si leggeva la fuga da un mondo fatto di brutture e di detriti, senza più bellezza e verità. Caro Pasqualino, "Estro d'autore" è un logico approdo in cui chiedi alla poesia -e al poeta- la capacità di leggere "sula pagina dei giorni....i tratti dell'ascesa, quel frullio d'ali/improvviso che ha diviso/dal chiaro il buio".
RispondiEliminaBene, è proprio questa "la linea (che) sale lenta sul diagramma".Io aggiungerei: senza dimenticare che il buio -non ostante tutto- può esserne il lievito necessario.
Umberto Cerio
Mi complimento con il poeta Pasqualino Cinnirella per questo splendido testo.
RispondiEliminaSerenella Menichetti
Già acclamato poeta in più di tante molteplici occasioni, Cinnirella con questa sua ultima ode alla creatività, ascende rapidamente e pericolosamente verso l'Olimpo dei più grandi artisti contemporanei.
RispondiEliminaIl più delle volte incompreso ed ignorato dai salotti letterari e dalle lusinghe dei loro concorsi pre-organizzati e programmati, pur non avendo ricevuto i giusti riconoscimenti, il suo poetare continua a salire verso l'alto.
Là dove il nome degli , scolpito dall'acciaio della loro stessa tempra, rimane a perenne memoria degli uomini e del tempo.
Complimenti ed auguri al poeta che, come al solito, continua a sorprendere... nonostante tutto.
Ottima la poesia e ottima la metafora trigonometrica che ci fa capire quanto la filosofia sia affine alla geometria dei numeri che, continuamente affiorano nell'universo poetico.
Josye Traulcer
Lá dove il nome degli immortali
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RispondiEliminaFilosofia, Metafisica, Universalità in questa poesia di Pasqualino Cinnirella il quale, nonostante tutto, continua ad ascendere imperterrito verso l'Olimpo dei più grandi artisti contemporanei.
RispondiEliminaPiù volte incompreso ed ignorato dai salotti letterari e dai loro premi; concorsi pre-organizzati e pre-programmati. La forza delle sue parole ha, ormai, fatto breccia nel duro acciaio di cui è composta la memoria degli uomini e del tempo. Là dove si fronteggiano allietando il loro eterno esistere.
Complimenti ed auguri.
Josye Traulcer
In questa bella lirica di Pasqualino, si trova la voglia dell'autore di cercare l'invisibile per farne poesia per un nuovo corso della vita. Cercare e inseguire con continuità l'energia che scaturisce dalla parola nella sua essenzialità. La linea della vita sale nel diagramma ma nonostante questo c'è ancora la voglia di imprimere il segno o l'impronta della nostra presenza.
RispondiEliminaMi vengono in mente i versi di Maria Luisa Spaziani che nella sua poesia Aspetta la tua impronta conclude con i versi:
"... se il mondo è senza senso
tua è la vera colpa.
Aspetta la tua impronta
questa palla di cera."
Quindi, Pasqualino sprona se stesso ma sprona anche noi a continuare a scrivere con la voglia di lasciare una testimonianza della nostra poesia.
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RispondiEliminaBravissimo
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