sabato 27 dicembre 2014

COMUNICATO: "13 GENNAIO. IL BANDOLO, UN NUOVO MANIFESTO CULTURALE"

Il 13 gennaio a Frascati, come vedete nel programma allegato, animeremo un dibattito sul Manifesto, dal titolo “oltre il post moderno”. Spero abbiate la possibilità di partecipare.

Buona giornata
Claudio Fiorentini

PRECISAZIONE IMPORTANTE: L'INCONTRO DI FRASCATI NON SI SVOLGERA' NELLA SEDE DELLA BIBLIOTECA, IN VIA MATTEOTTI, BENSI' IN MUNICIPIO (SALA DEGLI SPECCHI), NELLA PIAZZA PRINCIPALE.

Franco Campegiani 





BASC
BIBLIOTECA ARCHIVIO STORICO COMUNALE
Via Giacomo Matteotti, 32
tel. 06/94299013– Fax. 06/94016330

Ore 17,00
NUOVI ORIZZONTI CULTURALI:
Oltre il post moderno:
“Il Bandolo”, un nuovo manifesto culturale.
a cura di
Franco Campegiani, poeta e saggista
Claudio Fiorentini, poeta, pittore e narratore
Maria Rizzi, scrittrice e animatrice IPLAC
Angelo Sagnelli, Direttore Sezione letteraria “Festival
art” di Spoleto e promotore artisto presso il Caffè Greco,
Roma

basc@comune.frascati.rm.it
Sito: www.basc.it











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MANIFESTO CULTURALE
IL BANDOLO

L’arte nasce da un dialogo interiore per diventare pensiero in movimento che genera cambiamento. Noi prendiamo parte a questa dinamica diventando i consapevoli tessitori di una tela che sappia restituire dignità e libertà ad una cultura impantanata nel narcisismo, nella consorteria e nell’autocelebrazione.
Nostri valori sono il risveglio creativo, l’autenticità, il coinvolgimento e l’aggregazione, nel desiderio di infrangere le barriere e gli schemi che ingabbiano i circuiti culturali e artistici, ammorbati dall’arrivismo e da un erroneo concetto del professionismo culturale. L’arte è innanzitutto vocazione.
Nostro intento è sostenere e promuovere iniziative che diano nuovo vigore e slancio al lavoro creativo, facendo sviluppare le idee che sgorgano da ogni gesto culturale in una verità che sia lontana da qualsiasi mistificazione. Vogliamo coltivare un pensiero che faccia germogliare valori universali autentici nel fascinoso ma purtroppo arido mondo contemporaneo.
Dove l’arte si aggrega, c’è un messaggio di pace.


Oggi assistiamo al triste spettacolo della dispersione delle manifestazioni culturali e artistiche, a causa dell'individualismo dell’artista e della malaugurata mentalità di curare il proprio orticello e di non arricchirsi del lavoro di squadra. Ciò di cui è carente la cultura contemporanea è il senso della Comunità, del vivere insieme, della partecipazione, a dispetto dell'estensione abnorme della comunicazione e dei suoi orizzonti. 

Tutto si esplica a livello superficiale e questa dispersione limita la conoscenza. Più che divulgare il pensiero che fermenta tra di noi, si divulga il pensiero contenuto in prodotti commerciali. Raramente si divulga la nuova arte, che esiste, ma è neutralizzata da questo bieco sistema che crea sempre maggiore dispersione e non sostiene l'opera nel suo essere strumento di comunicazione.

E' facile neutralizzare l’arte: basta uno specchio per allodole! I mezzi di diffusione dell’arte difficilmente sono altro che ricettacoli di egotismo, e troppo spesso gli spazi di diffusione sono riservati a chi paga più che a chi merita. È  facile  soddisfare l’ego, la voglia di emergere, di far sentire la propria voce. Per questo le opere di qualità nuotano in un pasticcio di mediocrità che le rende invisibili. Pagando si ottiene un servizio atto a soddisfare l'autore, e non un servizio di diffusione dell'opera artistica.

È difficile promuovere prodotti artistici, per farlo ci vuole coraggio. Gli operatori debbono proporre valori: il valore della scoperta, il valore della diffusione, il valore della cura del prodotto, il valore dell’incontro e il valore dell’aggregazione. Che sia un editore, un libraio, un salotto culturale, una galleria d’arte, un teatro, un premio letterario… tutto quello a cui noi artisti ci rivolgiamo deve proporre valore, non deve essere un semplice specchio di Narciso.

Il peggior nemico dell’artista è l’ego, e sarebbe ingenuo pensare che sostituire l'Io con il Noi possa essere sufficiente per raggiungere l'universalità, da non intendersi, questa, in senso meramente globalizzante ed estensivo. Superare l'individualismo è possibile riconoscendo e abbracciando il livello più profondo della soggettività. Un conto è l'Ego, un conto è il .

Il mondo contemporaneo è devastato da un improprio ed arido concetto aggregativo che spinge a vivere con superficialità. L'omologazione è il sintomo dell'assenza di profondità. Bisogna tacitare pertanto quell'erronea propaganda che subdolamente spinge a fraintendere lo scavo interiore, la ricerca di se stessi, l'autoanalisi, etichettandola come intimismo, come esclusione dell'altro, come ripiegamento dell'ego su se stesso.

È fondamentale che l'individuo inizi a pensare a se stesso non più come a una monade, ma come a una comunità. L'arte è comunione, è scambio, è dialogo che avviene nel profondo. E' là che risiedono i valori universali, mentre si tende a confondere l'universale con il pubblico consenso. L'arte non parla a tutti, massificandoli, ma parla al cuore di ognuno. Non è un messaggio politico o pubblicitario, ma una rivelazione del senso, o di un senso, della vita. Essa si rivolge realmente all'altro, nella consapevolezza che l'altro è prima di tutto una dimensione coscienziale di sé.

Se la disgregazione è il risultato di un becero sistema che governa il mondo dell’arte, allora quantomeno bisogna cercare l’aggregazione, cercare la coesione, cercare di unire in uno, o vari bacini, i creativi che vogliono uscire dallo schema solito della divulgazione dell’arte e della cultura contemporanee. Il tutto nel tentativo di orientare i gusti di un pubblico sempre più vasto verso un prodotto culturale di maggiore qualità.

Con l’aggregazione, la condivisione, l’unione e lo scambio di opinioni, potremo dare all’arte la sua giusta dimensione e sopperire alle gravi mancanze di questo sistema. Il potere è come noi lo vogliamo, perché il danaro è al servizio della mente e non è vero il contrario. Sta dunque a noi - individualmente a ciascuno di noi - tentare di cambiare direzione, e gli spiriti creativi hanno in questo una grande responsabilità.

Le arti sono palestre di pensiero, laboratori di creatività, e come tali dobbiamo trattarle.

Roma, maggio 2014


Fondatori:
Claudio Fiorentini e Franco Campegiani

Firmatari:
Maria Rizzi 
Nazario Pardini
Andrea Mariotti
Marco Mastrilli
Loredana D’Alfonso
Patrizio De Magistris
Valeria Bellobono
Pio Ciuffarella
Massimo Chiacchiararelli
Sandro Angelucci
Laila Scorcelletti
Ninnj Di Stefano Busà
Associazione Culturale Polmone Pulsante
Roberto Guerrini
Deborah Coron
Simona Simoncioli
Sonia Giovannetti
Roberto De Luca
Luca Giordano
Paolo Buzzacconi
Gabriella Di Francesco
Fabrizia Sgarra
Angiolina Bosco
Pasquale Balestriere
Roberto Mestrone
Umberto Cerio
Umberto Vicaretti
Francesco Dettori
Claudine Jolliet
Andrea Marchetti
Valentina Vinogradova 
Stefania Catallo 
Mauro Montacchiesi
Patrizia Bruggi
Diego Romeo
Camilla Migliori
Alberto Canfora
Angelo Sagnelli
Patrizia Stefanelli
Ester Cecere 
Orsola Fortunati 
Adriana Pedicini 
Giovanna Repetto 
Alfonso Angrisani 
Concezio Salvi
Lorella Crivellaro
Maurizio Navarra
Aurora De Luca
Emilio Anselmi
Mario Prontera
Angelo Mancini
Gianpaolo Berto
Dario Pontuale
Umberto Messia
Roberto Nizzoli
Patrizia Poli
Maria Vittoria Masserotti
Michela Zanarella
Roberto Furcillo
Giovanni Bergamini
Norbert Francis Attard
Daniela Taliana 
Bartolmeo Errera
Fabiana Boiardi
Alessandro Da Soller
Fabiana Boiardi
Antonio De Cristofaro
Franco Vetrano
Maria Ebe Argenti
Michelangiolo Bartolo
David Manfredi Troncone
Federica Sciandivasci
Giovanni Caso
Elisabetta Bagli
Lorena Turri
Marco G. Maggi
Antonio Moscatello
Alfredo Carosella
Mecenate Italia Onlus
Claudio Sbordoni
Circolo IPLAC
Carla De Falco
Litofino (Giancarlo Iacomucci)
Gianni Caruso
Vittorio Piciocci
Graziella Benatti
Fiorella Cappelli
Maurizio Bacconi
Francesco Paolo Tanzj
Giuseppe Lorin
A.P.S.
Paola Meschini

Roma, 15 dicembre 2014





1 commento:

  1. PRECISAZIONE IMPORTANTE: L'INCONTRO D FRASCATI NON SI SVOLGERA' NELLA SEDE DELLA BIBLIOTECA, IN VIA MATTEOTTI, BENSI' IN MUNICIPIO (SALA DEGLI SPECCHI), NELLA PIAZZA PRINCIPALE.
    Franco Campegiani

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