Lidia Guerrieri, collaboratrice di Lèucade |
Rimando le
barzellette di ieri perché le avevo scritte così, alla buona, tanto per
fare una risata, non pensavo che finissero subito su Leucade e così oggi
le ho riguardate: il ritmo scorre bene, ma la formula rimica qua e là era sbagliata
perché nelle stanze invece che ABABBCCX a volte avevo messo
ABBAACCX e la barzelletta, come
tutte le forme chiuse, deve seguire una formula metrica e rimica precisa
e a volte è facile confondersi. Un paio di anni fa vinsi il premio
speciale per la metrica a Imperia con una petrarchesca di 6 stanze ognuna di 15
versi più il congedo di 4 versi su questo schema (aBCbACCDEeDfDFF-gHGG) e
non vi dico quanta attenzione proprio per non confondere le rime.
Le barzellette di ieri erano corrette come metrica, quella è difficile
che io la sbagli, ma come rime in quattro o cinque punti avevo invertito; leggendo di fretta non ce ne accorgiamo perché il ritmo trascina e
inganna, ma io l'ho visto e così ho corretto e già che ci sono ne ho
aggiunta un'altra che forse piacerà. E speriamo che questa volta io abbia
visto bene... a volte più si guarda e meno si vede . Un abbraccio.
Lidia
BARZELLETTA
Monna Vanna che pensate
ol labbruzzo in giù' imbronciato?
Che è successo di malnato
sì che tanto mesta state?
Ero in cerca di farfalle,
stimatissimo compare,
verso il fondo della valle
dove l'erba fresca appare,
dove il rivo corre al mare,
ma ho trovato invece cacche
delle capre e delle vacche
e diciotto ne ho pestate!
Poffarbacco che sventura!
che disgrazia, che disdetta!
che sì nobile creatura
sia rimasta in ciò in bolletta!
ma direi che ho qui, perfetta,
la migliore soluzione:
che cambiate direzione
sì che paga vi troviate!
Direzione? Che intendete
forse un qualche nuovo gioco,
dite un po', mi proponete
che mi piaccia almeno un poco?
Di scovare un qualche loco
rosso in rose e bianco in giglio
dov' io trovi sul giaciglio
la Dormiente delle fate?
Questo no, Madonna Vanna :
stavo a Voi per suggerire,
di mostrarvi la capanna
dove soggiornò un gran Sire;
ve lo giuro, non ho mire
di mancarvi di rispetto
solo un semplice bacetto
chiedo in cambio, se accettate.
Lo giurate? Solo questo?
Son fanciulla assai modesta
non chiedete, dopo, un ...resto,
non ho grilli per la testa
lo vedete dalla vesta
che ho fin troppo in su accollata,
non vi sembro già arrossata ?
dite un po', che ne pensate?
Che ne penso? non è bene
troppo caldo alla salute,
che avvampare non conviene!
sono cose risapute,
meglio il fresco sulla cute
e v'è d'uopo a rinfrescarvi
prestamente liberarvi
delle trine che indossate.
Sono timida, son casta,
Cosa mai mi proponete!
calze e gonna, questo e basta
toglierò se voi insistete!
Madre santa,! quanta sete
è pesante anche il corsetto
di levarmelo l'accetto,
però voi non mi guardate.
Avrò il massimo riguardo
state certa, Monna Vanna,
non vedrò che il vostro sguardo,
non tremate, non ho zanna!
ecco...quella è la capanna,
non c'è il lupo che vi aspetta
e vedrete, mia diletta,
che sollievo poi provate
Cederò, ma sconvenienza
non tentate, caro amico!
sono casta, e la decenza
il mio cuore fa pudico,
non ho forze, come un fico
sono inerme e senza spine
sì che, ahimè, dovrei, alla fine
soggiacer se mi assaltate.
Se col braccio ora vi cingo
non temete, amica cara!
se pei fianchi ora vi stringo
è perchè voi siete ignara
della strada e l'ombra è amara
dopo il sole e può accadere
di inciampare e di cadere
dunque non me ne vogliate.
Tal riguardo mi procura
commozione e in ciò non vedo
vizio alcuno, ma premura!
Mi dà forza e in fondo... credo
che se ai baci mi concedo
se qualcosa ancor mi tolgo
ed in braccio a voi mi sciolgo
chi ne ha colpa ? Ma l'Estate!!!
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LA DIETA
xyyx ababbccx
Per il ventre mencio o duro
assillato dal timore
era sempre dal dottore,
questo è poco, ma sicuro.
“Quel che conta è aver creanza!”
l'ammoniva lo scienziato
“ è veleno per la panza
quel che è miele pel palato;
dunque ciò che t'ho appuntato
sempre segui e senza affanni
camperai fino a cent'anni,
questo è poco, ma sicuro!
No ai salumi, tutti, in serie:
chè c'è sale a profusione,
fanno tappo nelle arterie
e ti scoppia la pressione!
Nè braciole nè cappone:
niente caci, un uovo solo
tutto ci ha il colesterolo
questo è poco, ma sicuro!
C'e' il mercurio, s'è già visto
dentro i pesci e se li vuoi
non ti salva neanche Cristo,
bada che son cazzi tuoi!
Scatolette? Quelle poi,
sono tutte conservanti ...
le aboliamo d'ora innanti
questo è poco, ma sicuro!
Col caffe' si va in mattana
e, siccome svegli tiene ,
prendi un dito di tisana
che ti calma e ti fa bene.
Pane e pasta? Non conviene
né i dolciumi nelle diete;
dietro l'uscio c'è il diabete.
Questo è poco, ma sicuro!
Tempo un anno ando' su, in cielo
coincidenza o sorte infame?
Strilla Pietro “ per un pelo
mi viè un colpo, e che è 'sto ossame ?
Dice lui .” Morii di fame
m'è rimasto naso e fette,
ma... che analisi perfette!
questo è poco, ma sicuro.”
LA CASTA GIOCASTA
( Ovvero " La pasta al dente")
Ascoltate, ve ne prego,
la vicenda straordinaria,
la scoperta culinaria
che qui affermo e che qui nego.
E' la storia vera e falsa
della tenera Giocasta
che a buon fine o per rivalsa
poichè vispa ( benchè casta),
e di troppo ardente pasta
dai parenti addirittura
fu costretta alla clausura
contro i rischi di tal fuego.
Ma siccome le piaceva
cicce e paste pasticciare
le fu chiesto se voleva
per i frati cucinare
e, al suo assenso, di sfogare
ebbe tempo, ed estro e modo
l'arte sua con zuppe in brodo
salse, arrosti e fritti in sego.
Malasorte o fu fortuna?
L'adocchiò fratello Pietro
che un mattino verso l'una
te l'acciuffa dal di dietro
e saltando avanti e indietro
come un giovine capriolo
la ripiega sul paiolo
ed il resto non lo spiego.
Alto grida in tale clima
la meschina e la dentiera
ch'era in bocca poco prima,
va a finir nella zuppiera
né la trova, eppure c'era!
Ma chissà dov'è finita!
Beh...sarà più saporita
si consola di ripiego.
E così si ricompone
nient' affatto pensierosa
e sul tavolo dispone
la pietanza; deliziosa
tutti trovano ogni cosa!
Questa fu la pasta al dente
dice il libro...oppure mente?
Francamente...me ne frego!
AUGURIIIIIII
Tu regali sempre molto più di un sorriso, Lidia mia! Sei tempesta e assalto di emozioni variegate, di sensazioni che scaldano e inducono a pensare che in fondo esiste questa corrente di tenerezza, di ironia, di resilienza che rende possibile andare avanti. Non è facile, lo sappiamo tutti. Il tempo trascorso nel limbo è tanto e la sottrazione di vita e di vite continua inesorabilmente. Possiamo affidarci all'equilibrio, come tu insegni, con questi versi cesellati nel granito di un linguaggio perfetto, che rende la Poesia veicolo per ogni messaggio; possiamo affidarci alla fede e soprattutto alla speranza, che posata sulle anime, rappresenta una riserva d'amore. Ogni volta che ti leggo, Amica mia, sono fiera di averti accanto nel cammino dell'esistenza e avverto tutta la mia inadeguatezza rispetto al tuo talento. Sei in volo... su versi che rendono lieve la fatica di vivere. Ti bacio grata e ti rinnovo gli auguri di giorni sereni e degni di te!
RispondiEliminaCara Lidia,
RispondiEliminagrazie per questo regalo delizioso, fatto di scherzo, di allegria, con il quale ci doni ritratti colorati e spensierati.
Per un attimo ci stacchiamo dall'atmosfera che ci circonda e ritroviamo la voglia di sorridere.
Un caro abbraccio
Loredana D'Alfonso
Fantastica Lidia! Buon Natale e grazie per questi genuini sorrisi.!
RispondiEliminaQueste sono due perle che non so come hai fatto ad infilare nella scialba collana dei nostri insipidi giorni...
Qui la poesia è "dietro l'uscio"...come il diabete.
E tu la fai entrare! Brava!
Qualche volta ti ho sentito dire che vivi in solitudine domestica...ma vuoi scherzare ! Con uno spirito così sei sempre in spassosa compagnia!
Ti auguro di riuscire a conservare per sempre questo gran dono
:l'umorismo!
Ti abbraccio con tantissimi auguri.
Edda Conte
Se sei un'apprendista, cara Lidia, nulla hai da invidiare a poeti più noti di te (magari senza veri meriti). La tua forza, nel campo della poesia, ha due capisaldi: cuore e linguaggio. Il primo è un vulcano, non uno qualsiasi, ma un Vesuvio, cioè esplosivo; il secondo, impastato di fango e luce, ti serve a dire ogni aspetto della vita, da quello più crasso e materiale a quello più nobile e spirituale. Ecco perché, che tu scherzi o faccia sul serio, la tua poesia è sempre di livello, sempre convincente. E se c’è qualcuno che non ancora l’ha ancora capito è bene che provveda. Quanto a questi componimenti, che definirei scherzi o barzellette, si può dire che essi rivelano una brillantezza verbale, metrica e ritmica, oltre che un animo fresco, vivido e genuino. Giovane.
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