Loredana D’Alfonso su “Dark” di Roberto De Luca
“A Loredana, in questa splendida serata
sul Tevere coperto di stelle”.
Roberto
De Luca, poeta e scrittore, così mi dedicò una copia della sua Opera presentata
qualche tempo fa all’Isola del cinema, sul Tevere, nel cuore di Roma.
In
fondo penso che Roberto sia così, un poeta proiettato nel cielo stellato,
scuro, di un blu profondo, vellutato e accarezzato dalla luna.
Da
questo colore nasce “Dark”, una silloge di racconti che riporta la voce di un
uomo maturo, ben diverso dalla raccolta “A furia di sfogliare”, sua prima
esperienza di narrativa in cui già si percepivano i semi di un ottimo
raccontare.
De
Luca è un Autore capace di affrontare temi cardine della nostra esistenza con
semplicità e grande sensibilità.
“Dark”
è il primo racconto che dà il titolo alla raccolta.
Due
amici, un uomo e una donna, partono insieme per interessi comuni e il loro
viaggio si trasforma in un’occasione per
parlare di sé stessi e della vita.
Ci
sono molti ingredienti che danno sapore e colore a questo racconto: la
tentazione di un amore extraconiugale, che i due protagonisti schivano per
senso etico; i colloqui appassionati su
una spiaggia invernale; l’amore di entrambi per la libertà, bene supremo di
ogni essere umano; l’errore della possessività nella coppia, che è capace -
come dice l’Autore - “di tagliare sia le
gambe che le ali”.
Marco
e Mariella, nel viaggio di ritorno a casa, trovano un treno pieno di situazioni
surreali, dividono sguardi complici e risate, seduti accanto, spalla contro
spalla, si scambiano calore, sentimento, molto di più di una notte insieme che
tutti, vedendoli da fuori, avrebbero dato per scontata.
A 50
anni passati si cerca qualcosa di più e i tempi di “Viola”, racconto del più
giovane De Luca, lascia il posto ad un sentire più completo.
Anche
se l’Autore non ha dimenticato il mistero di una donna nella sua femminilità,
di una nuca delicata lasciata scoperta da uno chignon, di una gamba accavallata
e dondolante.
In
“Dark” il salto di qualità è evidente in quanto la maturità rende De Luca capace
di apprezzare una donna anche ad altri livelli.
Il
mistero dell’eterno rincorrersi degli amanti, la magica scintilla sempre in
agguato, in Roberto è intatto, come è evidente in ‘Madame Ecriture’.
“Di fatto quella donna mi aveva colpito
nell’anima”.
Una
musa di carne e di seta, un sentore acuto di Chanel n. 5, ma non c’è nulla di
volgare nelle scene di sesso perché l’accordo è altrove.
La
donna è l’ispirazione dello scrittore protagonista del racconto, passione e
sentimento, non domina né viene dominata, ma entra nel gioco libera e trasmette
al protagonista energia e linfa necessaria per ultimare il romanzo.
Nel
racconto “Tre livelli di sbronza” si trova una chiara reminiscenza felliniana nella
protagonista Marika, ex attrice di teatro e ballerina di cabaret, sensuale,
procace e nello stesso tempo triste.
Ne “La
locanda della poesia”, la vicenda di Paolo e Zaira ci riporta immediatamente al
primo Alberto Moravia de “I racconti romani”.
Paolo
è un camionista, Zaira ha un ristorante e i protagonisti vengono uniti, oltre
che dalla passione, anche dalla poesia, e le letture di Ungaretti, Hikmet e
Neruda riempiono le giornate della loro storia.
Nonostante
l’umile estrazione sociale dei protagonisti, De Luca, in maniera del tutto
originale, fa indossare a Zaira guanti di seta, su cui Paolo deposita un
delicato baciamano.
E così,
questa coppia stravagante e inedita prende il volo.
“Si tenevano al caldo a vicenda, come
fossero soli al mondo, amici per la vita”.
Altri racconti
vanno a fondo nelle ansie e nelle contraddizioni della gioventù.
“Easy
going” è uno spaccato di notte romana,
tra prostitute e barboni, caffè semideserti e strani incontri.
Esperienze
limite, come l’esperienza dell’LSD in “Lisergic situation” e “The day after”,
l’omaggio a Pier Paolo Pasolini nel “Ricordo azzurro”.
Infine,
in “Dobbiamo entrare per uscire”, si sente certamente l’influenza di Bukoskwi,
Autore molto caro a De Luca, e del suo celebre “Compagno di sbronze”.
Questo
racconto è l’inno di una generazione, impastata di ansie, slanci in avanti,
attaccamento alle radici, a quelle autentiche e sane, convivialità, malinconia, voglia e
consapevolezza di essere unici, in un modo che, sulla scia degli anni ‘70,
proponeva grandi trasformazioni, gettando semi buoni e cattivi.
Nell’attuale
società, liquida e pressappochista, sembra impossibile che sia passato così
poco tempo da quell’epoca piena di contraddizioni ma anche densa di
attaccamenti ai valori profondi, all’impegno sociale, all’amicizia, al fare
comunità.
Fatichiamo
ora a tenere accese queste fiaccole, in un’epoca annegata nell’isolamento dei social, ancora di più in questi tempi
bui e sospesi nel vuoto.
La
silloge si chiude con le note dei grandi Genesis.
Roberto
De Luca, in modo gradevole, velato a tratti dalla malinconia che lo
contraddistingue, ci ha accompagnati in un vero viaggio nell’anima, nella
nostra giovinezza, nei sensi, nel fresco delle cantine odorose di vino buono,
nelle strade e nei vicoli dei piccoli centri del Lazio, tanto cari all’Autore e
accarezzati dalla luce della luna.
Loredana D’Alfonso
Ringrazio la mia amica d'anima Loredana D'Alfonso per questa maratona di recensioni ad alcuni dei libri presentati negli innumerevoli eventi romani che ci mancano tanto. Va detto che Roberto De Luca è un pilastro del nostro Circolo Iplac da sempre e che l'esegesi della sua ultima Raccolta di Racconti "Dark" della nostra Lory è una lettura del testo e dell'anima dell'Autore, che è anche ottimo Poeta. I racconti, che echeggiano uno degli Artisti più amati da Roberto, ovvero Bukoski, sono esistenzialisti, forti, sanguigni, e al tempo stesso romantici e a volte collocati in atmosfere magiche, fuori dal tempo. Mi complimento con Lory e attendo ansiosa l'uscita del romanzo del nostro Amico, bloccato dall'emergenza Covid. Abbraccio fortissimo gli amici e il nostro Nume Tutelare che consente a tanti di abitare la sua Isola!
RispondiEliminaRingrazio come sempre di cuore la mia carissima Amica Maria per il suo commento pieno di calore.
RispondiEliminaCredo sia importante far conoscere questi bravissimi Autori e riproporre le loro Opere più riuscite.
Un ringraziamento particolare al nostro Condottiero che ci permette di esprimerci e di incontrarci sull' Isola.
Loredana D'Alfonso
Ti ringrazio Lory per questa tua appassionata recensione, che nel suo insieme svela e racconta anche a me medesimo i sapori, le sensazioni, le passioni, vissute e mancate, che hanno percorso gli anni della mia gioventù e anche quelli più vicini alla maturità. la luna , certo, come la bellezza, il romanticismo, che spesso sfiorano questi racconti, ma anche quelle che io chiamo le sane inquietudini degli anni scorsi, quelle che guardando indietro fanno riflettere, hai saputo ben sottolineare e su tutto questo hai saputo far nuovamente luce. Vero è che ogni libro porta con se un periodo della nostra esistenza, quindi i libri possono essere definiti fotografie di ciò che siamo stati, di ciò che eravamo in grado di elaborare nel momento della stesura. Dark rappresenta per me un periodo che non potrà più tornare, anche se tante cose continuano a restare vive, ma leggendo queste tue righe ho avvertito come un'onda di riflusso che non può far altro che farmi piacere. Ad majora quindi, cara amica e un grande saluto anche al prof Nazario Pardini , alla nostra Maria, che ringrazio per il commento e a tutti gli amici del blog
RispondiEliminaRoberto De Luca