IMPRONTE DELLA PERSONALITA’ DI UN AUTORE
Brevi note critiche su un’ultima poesia ideata e scritta da Pasqualino Cinnirella, a cura di Norma Malacrida
Leggere
la poesia di Pasqualino Cinnirella: EVASIONE significa ripercorrere la sua
poetica e rendersi conto che in Lui s’impone sempre il divario tra la realtà
apparente, percepibile con tutti i suoi sensi e la ricerca di un’altra più
profonda e misteriosa realtà a cui giunge con una forma di intuizione poetica
forte, come per atto volontario, in ogni testo, per condursi ad una forma di
intuizione poetica che gli è propria e lo accompagna dall’atto della
progettazione alla realizzazione delle sue Opere, conducendolo in campi
semantici allargati, in una ricerca certosina della parola per renderla
aderente al pensiero e farne veicolo per individuare e comunicare le molteplici
risultanze a cui giunge, sorprendendole nella loro simultaneità.
“Sin
dal mattino e oltre la sera” egli percepisce una realtà che imprigiona il suo
essere in una rete intrigata di incertezze dall’apparenza appaganti e in un
disordine legato alla precarietà del tempo.
E stenta a seguire la corsa per raggiungerli, disconoscendone l’arrivo o
rifiutandone le modalità di realizzazione; e allora si rifugia nella Poesia con
la speranza di essere accolto e di riceverne mezzi per interpretarla e rendersi
partecipe del suo snodo quotidiano.
E
si esprime, ma la sua voce denota incertezze in un pathos profondo,
apparentemente senza appigli, che si fa smarrimento per contesti che non
lasciano scampo, in cui l’uomo può manipolare, usare, sconvolgere subordinare
l’Ordine Creativo a suo uso e consumo. E il poeta si rifugia, in un dire
criptico per velare il suo male di vivere che gli mina carne e sangue,
esplodendo in una forma di malinconia che lo possiede e gli sottrae la
speranza. Eppure, in uno sforzo di
superamento di delusioni e sconfitte, Egli sa riprendere i fili della vita nel
marasma di giorni bui che stiamo vivendo, e del caos che rischia di travolgere
l’Umanità tutta, per affidarsi al ricordo di giorni colorati d’azzurro, in un
passato che ha saputo risorgere da altre forme di tragici momenti per
accompagnare l’Umanità sulla via della rinascita. Ed anche il Nostro poeta si ritrova
nella magica atmosfera della Poesia per
giungere, attraverso lo spessore dei suoi versi, alla sublimazione di
ogni dolore, attingendo alla forza salvifica
del decoro, aggrappandosi ai ricordi e al sogno che riportano, come
“petali leggeri di vento a volare lassù, / lontano…oltre candidi cirri / oltre
Venere serena al plenilunio/ per dimorare in spazi siderali, al sicuro”/.
Sorprendenti
i versi magnifici di conclusione, in uno scatto di lirismo, degno di un Grande
Poeta come Pasqualino Cinnirella.
Termoli
03/ 12 2020 Norma Malacrida
EVASIONE
Dal
risveglio al mattino
fin
oltre la sera, assiduo rimeni
non
solo col pensiero,
di essere
ancora prigioniero;
legato
alla precarietà del giorno,
al
dovere che incombe sempre
e
in ogni cosa tra le mani.
Le
certezze qui hanno vita breve:
forse
un’ora, un lampo e già svanite.
Sono
pure avversi gli eventi nel giorno
così,
dal profondo, aliti sperare
uno
squarcio d’azzurro dal tuo cielo
che
t’inondi, come ieri a vent’anni,
di
una voglia nuova che ti porti,
come
petali leggeri il vento,
lassù,
lontano… oltre candidi cirri,
oltre
Venere serena al plenilunio
per
dimorare in spazi siderali
sicuro.
Questo
è il sogno che mai s’avvera
in
questa landa turbinosa e infetta
dove
-gli esseri eletti- più non reggono,
tra
l’estrema miseria già nel cuore
e
la violenza sui simili che dilaga,
i propri giorni in dono.
Ott/Nov..
2020/25
A nome mio e di Norma Malacrida La ringrazio di cuore per la sua sempre generosità ad accogliere in questo Suo Blog -tutti-. Con illimitata stima ed affettività il mio più caloroso saluto e un sempre GRAZIE. PASQUALINO CINNIRELLA
RispondiEliminaIn questa lirica il poeta si confronta con la dimensione temporale della condizione umana. La pone tra le antitesi manifeste, tra le gli opposti avvertiti attraverso i sensi e sofferti nella trasposizione poetica. Un'eco leopardiana fa da colonna sonora a fluidi versi che scorrono accattivanti in un linguaggio fresco, chiaro mentre il Poeta si apre alla narrazione del sé. Complimenti alla prefatrice dell'opera per aver colto i tratti essenziali della poetica del Nostro. All'amico Pasqualino Cinnirella i complimenti per averci donato questa bella poesia.
RispondiEliminaMarisa Cossu
Cara Marisa, mi colmi di orgoglio per questo Tuo pensiero e così succinto ed incisivo. Ci contavo leggerti sulle mie in questo unico e particolare Blog. Anche Tu hai messo in risalto la mia capacità, o meglio dono, elargitomi dalla -musa poetica- di creare "colonne sonore" con le parole e pensiero fluido. Ciò, è anche frutto dei miei 55 anni e più di fare poesia affinandomi il più possibile nella ricerca maniacale della perfezione. Il mio concetto leopardiano che esprimi non è inteso come visione pessimistica del tutto, ma come mera costatazione dei fatti in se e che come uomo del mio tempo vivo e conseguentemente subisco. Grazie di cuore. Pasqualino Cinnirella
RispondiElimina