Invio un testo poetico dedicato
alla mia prozia, la quale mi ha svezzato a poesie. E' un testo in metrica, in
quanto se l'avessi creata in versi liberi, lei si sarebbe rivoltata nella
tomba. In realtà ogni tanto avverto il bisogno del ritmo.
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Serenella Menichetti, collaboratrice di Lèucade |
ZIA DANTILIA
Zia Dantilia nenie e canti
di poeti e, pure tanti.
Ninna nanna per l'infante,
assai meglio d'un calmante
per sognare fate e santi.
Zia Dantilia un metro e trenta
sa di miele, sa di menta.
Gioca sempre con la rima.
La nipote che la stima,
all'ascolto è molto attenta.
E si nutre di parole
e di suoni, fra le viole
del giardino dell'incanto.
E s'abbevera col canto.
Quando in cielo cala il sole
e si muta con la luna:
un lettone le accomuna.
Zia e nipote dentro al letto,
allacciate dall'affetto
per i versi, l'altra e l'una.
Tre coperte di sonetti.
Per cuscini, di Moretti:
due fantastiche poesie.
Per lenzuola antologie.
Sulla tavola a quadretti
una ricca colazione:
c'è Leopardi ed Uguccione.
E la cavallina storna
di Giovanni, che non torna.
Madrigali e una canzone.
E per pargoletta e zia,
ponte intenso di poesia
di un'unione molto rara,
che all'amore le prepara.
E le apre all'armonia.
Zia Dantilia se n'è andata
pane burro e marmellata,
ha lasciato alla nipote.
E la rima quale dote
per creare una ballata.
E poi ali per volare
e, parole da accostare
in sublime sinfonia.
e per l'oltre, la sua via
lentamente da sfiorare.
Grazie caro Nazario per l'ospitalità.
RispondiEliminaSerenella Menichetti