venerdì 11 dicembre 2020

SERENELLA MENICHETTI A "ZIA DANTILIA"

Invio un testo poetico dedicato alla mia prozia, la quale mi ha svezzato a poesie. E' un testo in metrica, in quanto se l'avessi creata in versi liberi, lei si sarebbe rivoltata nella tomba. In realtà ogni tanto avverto il bisogno del ritmo.

Serenella Menichetti,
collaboratrice di Lèucade








ZIA DANTILIA

 

Zia Dantilia nenie e canti

di poeti e, pure tanti.

Ninna nanna per l'infante,

assai meglio d'un calmante

per sognare fate e santi.

 

Zia Dantilia un metro e trenta

sa di miele, sa di menta.

Gioca sempre con la rima.

La nipote che la stima,

all'ascolto è molto attenta.

 

E si nutre di parole

e di suoni, fra le viole

del giardino dell'incanto.

E s'abbevera col canto.

Quando in cielo cala il sole

 

e si muta con la luna:

un lettone le accomuna.

Zia e nipote dentro al letto,

allacciate dall'affetto

per i versi, l'altra e l'una.

 

Tre coperte di sonetti.

Per cuscini, di Moretti:

due fantastiche poesie.

Per lenzuola antologie.

Sulla tavola a quadretti

 

una ricca colazione:

c'è Leopardi ed Uguccione.

E la cavallina storna

di Giovanni, che non torna.

Madrigali e una canzone.

 

E per pargoletta e zia,

ponte intenso di poesia

di un'unione molto rara,

che all'amore le prepara.

E le apre all'armonia.

 

Zia Dantilia se n'è andata

pane burro e marmellata,

ha lasciato alla nipote.

E la rima quale dote

per creare una ballata.

 

E poi ali per volare

e, parole da accostare

in sublime sinfonia.

e per l'oltre, la sua via

lentamente da sfiorare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1 commento:

  1. Grazie caro Nazario per l'ospitalità.
    Serenella Menichetti

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