Luciano Domenighini. Esercizi di rima. TracceperLaMeta edizioni. Novembre 2020
La poesia delle ragazze
Della malinconia fuggo gli addiacci
non grazie all’armonia di rime e
accenti.
Bramo la fantasia di forti abbracci,
la vivida poesia di baci ardenti. (pag.
99).
Oltre alla poesia testuale, mi piace
riportare la chiusa della prefatrice, indicativa della pluralità e della
varietà della poesia del nostro Domenighini: “… Un libro che trasmette saggezza
e che, tra una rima baciata e una alternata, ci mostra che le emozioni, se
contenute e ben elaborate, possono diventare bellezza senza tempo,
contemplazione e costruttività, facendo da ponte tra passato e presente,
generando gratitudine e passione per ogni momento che ci è dato nell’avventura
caduca e senza fine che è la vita”. Un
finale che tratteggia a piene mani la passione del Nostro per la poesia e per
tutti i marchingegni formali attraverso i quali l’animo umano trova l’uscita
per concretizzarsi.
Iniziando da questa perfetta quartina
rimata in A, B, A1, B1 si può penetrare da subito nello spirito poetico del
volume di Luciano Domenighini edito per i tipi di TracceperlaMeta edizioni. Un
libro ben fatto, per veste grafica, impaginazione, copertina, caratteri,
quarta. E essere moderni lavorando in metrica non è cosa facile, a meno che non
si abbiano le doti di versatilità di questo autore, che riesce ad avere un
animo giovane e attuale da trasferire in una dovizia di versi che richiamano la
nostra tradizione petrarchesca. D’altronde siamo stati maestri e non dobbiamo
peritarci a confermarlo quando si
presenta l’occasione. E Domenighini ha fatto storia con la sua disciplina
metrica, dacché non è nuovo in tali impegni culturali.
Quindi
si presenta sulla scena letteraria con un nuovo volume di versi, in cui mette
in evidenza, ce ne fosse ancora bisogno, la sua ecletticità scritturale e la
sua acribia versificatoria. Esercizi di
rima, il titolo di questo nuovo testo e se Paul Verlaine diceva bene
(la poesia è musica tutto il resto è
letteratura), sembra che lo scrittore segua alla lettera i parenetici
intendimenti del francese. La musica qui
scorre come su uno spartito operettistico, i versi si fanno note di tale
fluidità. La padronanza rimica di Domenigini si fa da subito notare in queste strofe singole rimate in varia
misura: Quinari, Senari, Senari, Ottonari, Novenari, Decasillabi,
Endecasillabi, Versi doppi, Dimetri, Versi liberi, che sono, poi, le sezioni in
cui è ripartito il libro. Sembra che le
sonorità seguano l’input trascinatore dell’animo, della assuefazione a tale
intrico di misure ritmiche. Di sicuro qui siamo distanti da ogni
sperimentalismo di positura prosastica, dove l’io è assente; qui al contrario
l’io è attivo, fattivo, presente con tutta la sua carica esplosiva che, in
collo a diagrammi musicali, dà il meglio di sé, portandosi dietro tutto il peso
di una storia. Poesia classica attualizzata, répêchage di suoni e misure dalla
nostra tradizione storica trasferiti in un gioco di abilità costruttive che ne
rivelano sostanza iuncturale di sapido sapore poetico. Una dovizia di quartine
combinate nelle più svariate forme metriche. E i contenuti ci dicono di vita,
di amore, di memorie, di sogni, di illusioni, delusioni. Insomma ibi omnia sunt: Vita, Sermenti d’amour,
Poesia, Sacro e profano, Poesia e arte, Amor vitae, L’amore, Prodigi del sonno,
Anonime speranze, Il ruolo del poeta, Cuore-amore, Senilita’, Il desiderio, Il
dono, Erotica, Le occasioni, La bella età, l’appuntamento, Piazza dei
miracoli… Il poeta pesca dall’esistere,
dal fatto di esser-ci, la varietà contenutistico-esistenziale del suo mondo
affidandola a versi, che, disciplinati e obbedienti, sono vòlti a reificare gli
intendimenti, le passioni, i sentimenti, e gli abbrivi dell’umana vicenda; di
un animo tutto indirizzato a combinare forma e contenuto. Strofe singole
volgenti ad una sintesi che concentra nella sua essenzialità un animo folto di
rimandi a storie, a suggestioni, a incontri, a abbracci di carica umana. Questo è il poeta. Questa la sua vis creativa,
questo il suo ricamo verbale. Leggere vuol dire imparare, partecipare; vuol
dire fare nostro ciò che in animo altrui cova. Ed è così che alla fine della
lettura di queste brevi ed essenziali voci poetiche quello che resta è un
brivido di armoniche combinazioni che ci rendono arricchiti di nuove esperienze
poematiche e umane.
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