Claudio Fiorentini collaboratore di Lèucade |
Non scrivo spesso
poesie di questo genere, così ricche d’inganno… ma quando c’è il doppio senso,
mi piace pensare che l’altro senso, quello più nascosto, è nascosto ai più ma
non al poeta. L’inganno, in questo caso, è voluto… molti lettori troveranno questi
versi erotici, che si sbrodolino pure in quel pensiero… sì, c’è erotismo, ma in
realtà c’è altro, e altro ancora… perché questi versi sono per la Musa, per
l’Anima, per Dio… sono un dialogo con il Me del profondo… come del resto deve
essere l’erotismo, che fonde gli opposti…
Chiedimi di più
Consumami con il tuo fiato
Perché finire non è altro che iniziare
un altro giro
E poi di nuovo chiedimi di più
Consumami le voglie, il vigore,
finiscimi
E quando nulla resterà della mia energia
Approfitta di me in uno slancio fulmineo
E uccidimi senza chiedermi altro
Perché se solo un respiro
Che non sia per te
Mi fluisse dentro
Allora non sarei degno di amarti
Così finiscimi
Ora e dopo
Fino a che di me…
non rimarrà che il tuo passo
Buona serata
Claudio
Una poesia che viaggia come una composizione rapsodica, una musica in stile rubato, in cui le emozioni tra il poeta e il suo alter ego dialogano, ma noi ascoltiamo solo il suono del poeta.
RispondiEliminaImmensa l'enfasi poetica del verso
...E uccidimi senza chiedermi altro...
in cui l'abbandono è amore.
E' vero quello che i versi evocano molto di più, ad ogni lettura si compongono nuove note, ed è un finale intimo di una nota che sfuma verso il silenzio "vitale".
Bravo Claudio!
Un caro saluto
Francesco
Ringrazio Nazario per questa nuova finestra su Lèucade, e Francesco per questo commento... è un onore essere dei vostri!
RispondiEliminaClaudio