giovedì 17 dicembre 2015

CRISTINA RADDAVERO: NOTA CRITICA A "IL LIBRO DEL MALE E DEL BENE" DI M. FERRARI



Cristina Raddavero: Nota critica all'opera di 
Mauro Ferrari: Il libro del Male e del Bene.  Puntoacapo Editrice
http://issuu.com/puntoacapo7/docs/ferrari_1990-2006_promo


Sedici anni. Un tempo. Non lungo, non breve. Denso, magmatico, apocalittico.
Eracliteo il fiume di Mauro Ferrari. L'alveo del mondo e dell'uomo. Le sponde il Male e il Bene, categorie ontologiche cui si richiamano, illuminate e illuminanti, la caparbia gramigna e il paradiso del frumento. Dopo: l'irruzione nella Storia del Figlio, dopo ancora una gotica frantumazione di vetri da cui fuoriescono santi  se mai "sancito" sia il mortale che avanza sull'asfalto della statale e il suo bastone sia una grondaia di gelido alluminio a incastonare la notte.
Siamo fuori da prospettive consolatorie, il poeta non smette di darci avvisaglie in tal senso.
A essere declinata è l'angoscia come pura intenzione genetica e lirica, fardello quanto orpello che fluidifica o si rapprende, erode, preserva, leviga e conserva sbriciolando una coperta lacera o picchi dorati sui quali la Creazione annotta.
Allora le termopili di parole, esangui voci di un immenso sogno di cui il poeta è preda e predatore; allora la malattia originaria di un vorticoso assioma; allora l'esser parco di Bellezza nella Bellezza.
Come non ricordare l'aforisma nietzschiano: l'amore, la primavera, ogni bella melodia, la montagna, la luna, il mare- tutto parla una sola volta veramente al cuore: se pur giunge mai a parlare.

Cristina Raddavero




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