Patrizia Stefanelli |
Questa foto, è tratta dal presepe di Patrizia. E' il pastore più bello,
comprato a Gubbio. E' un incisore che apporta le sue pennellate ad una sua
creatura
I concorsi letterari poetici, hanno soprattutto il pregio di far incontrare le
persone.
Così, per caso, una sera della passata estate, a Rocca Di Papa, al Premio Si accende il borgo, tra tante belle
persone, ho avuto il piacere di sedere di fronte a Carla Maria Casula, davanti
a un’ottima pizza, durante la cena conviviale.
Parlammo di poesia e di vita condividendo il nostro sentire. Mi piacque
quella ragazza e forse anch’io piacqui a lei.
Del valore di questa giovane scrittrice dice bene la sua biografia mentre vorrei spendere due
parole sul suo valore di lettrice. Quest’ultimo è, a mio avviso, indispensabile a chi vuol scrivere poesia. La
lettura consapevole di un testo, che raccolga il contenuto emozionale
rapportandolo alla forma, carpendone anche i significati più profondi, è quanto
di più felice uno scrittore possa aspirare. Quando questa lettura diventa dono
spontaneo, il cuore si apre perché comprendi che qualcosa di tuo, di
profondamente intimo, raggiunge un altro cuore e a te torna con altre
sfumature. Semplicemente. Ringraziando Carla Maria per il suo bel dono, sobrio
e generoso, le auguro di proseguire nel suo percorso di studi, di scrittura e
di lavoro che, sono certa, le darà ancora tante soddisfazioni. Ringrazio il mio
carissimo amico Prof. Nazario Pardini, per la sua accoglienza nell’ Isola della
poesia e approfitto dell’occasione per augurare a tutti voi: BUON NATALE & FELICE ANNO NUOVO!
Grazie Patrizia Stefanelli
Lettura di Carla Maria Casula- Corpus
"Corpus",
il titolo, è già poesia. Un titolo che apre la strada dei versi al lettore e
che chiude questo "componimento poetico/ riflessione" . Conferisce,
dunque, ciclicità e coerenza tematica.
È un dipanarsi/alternarsi di impressioni e ricordi,
memoria fotografica ed introspettiva che prende per mano il lettore e lo
conduce nei vicoli mutevoli delle sensazioni, eteree e corporee, sostanziate da
colori, profumi ed immagini che plasmano il presente e rivestono il passato.
Siamo tutti dei tonni che, nella speranza di sfuggire alla quotidianità ed ai
disagi, percorriamo altre strade che poi si rivelano fonte di dolore, mattanza.
La speranza in un futuro più roseo soccombe miseramente sotto i colpi
dell'inevitabile. Ma il tempo che verrà cancella il sangue, l'odore della
morte, la mattanza e dona il conforto della saggezza, che trasforma la
sofferenza in lucida riflessione. Il dolore, la trasformazione, l'iter di
difficoltà vengono plasmati dal tempo che scivola inesorabilmente e riescono persino
a regalare serenità e piacevolezza. È un "corpus" di trascorsi, di
memoria vissuta e rivissuta che, attraverso il presente, si ricongiunge al
futuro. È uno scrigno di fotografie dell'anima che immortalano la realtà. È un
bagaglio di riflessioni e ragionamenti della parte razionale, filtrati dal
cantuccio spirituale (che spesso si rivela il più cristallino).
Quattro strofe di endecasillabi, perfettamente
strutturati e musicali, seguiti dall'endecasillabo conclusivo che abbraccia
l'intero componimento e si ricongiunge al titolo.
È una poesia di gran pregio che ci insegna come si
possa essere poeti anche scegliendo tematiche non semplici da affrontare,
perché apparentemente poco poetiche. Ed è qui che traspare la bravura di chi
scrive: fare poesia con un argomento che richiede lo scavo delle parole, il
significato meno banale e più profondo, le metafore che incidono la superficie
del lessico, l'uso dell'allegoria. L'enjambement del secondo verso è
particolarmente efficace perché conferisce dinamicità, ricorda il movimento dei
tonni che nuotano : perfetta coerenza tra stile e significato, utilizzo della
figura retorica e senso del verso.
Poesia prima classificata Premio
Accademia Euromediterranea delle arti “
Mare Nostrum”
19-12-2015 edita in Rosanero
19-12-2015 edita in Rosanero
Corpus
Verso levante, nel seno “del Secco”
in primavera i tonni se ne vanno
a cercare la vita in acque tiepide
mentre i rintocchi chiamano a mattanza.
Verso levante, nel seno “del Secco”
in primavera i tonni se ne vanno
a cercare la vita in acque tiepide
mentre i rintocchi chiamano a mattanza.
Ricordo l’abbandono del silenzio
alla preghiera, lo stesso che adesso
culla vecchi cordoni tra l’odore
amaro di salsedine e di muschi.
Luce filtra a tagliare angoli d’ombra
umidi anfratti, suono d’archi in pietra,
soffi, parole custodite, legni
di barche in croce incastellate al sole.
Il mare langue e sogna la tonnara
dove onde bianche increspano respiri.
Scalza di sogni plasmo indifferenza
poi la magia mi prende, come allora.
alla preghiera, lo stesso che adesso
culla vecchi cordoni tra l’odore
amaro di salsedine e di muschi.
Luce filtra a tagliare angoli d’ombra
umidi anfratti, suono d’archi in pietra,
soffi, parole custodite, legni
di barche in croce incastellate al sole.
Il mare langue e sogna la tonnara
dove onde bianche increspano respiri.
Scalza di sogni plasmo indifferenza
poi la magia mi prende, come allora.
Un corpus di memoria rosso sangue.
Patrizia Stefanelli
Patrizia Stefanelli
Lettura di Carla Maria Casula- Amaranto
Un viaggio tra dolcezza e asperità, tra sogni realizzati e sogni infranti, tra realtà corporea e stralci di pensieri effimeri. Ma è anche un viaggio poetico all'interno del misterioso e affascinante mondo vegetale, quello che l'autrice ci propone.
Lungo i viali delle sillabe e nelle aiuole dei versi, dove l'introspezione
abbraccia paesaggi appena abbozzati, compenetrandosi senza forzature,
l'amaranto ci parla di sé e della propria natura avvolta da un alone di magica
perennità, perché dove tutto è mutevole, questa pianta tenace rappresenta
l'indissolubilità dei legami autentici, il conservarsi inalterato dei valori e
dei sentimenti che nobilitano il genere umano.
E sembra beffarsi dell'incedere del tempo e della ciclicità delle stagioni,
quando mantiene inalterata la primavera nella sua e dell'autunno fa un
distillato di vita.
Tre strofe che si disponevano agili, con toni gradevolmente esplicativi, sotto
lo sguardo curioso del lettore. Dal verso 6, i settenari sembrano piovere a
cascata da uno spazio senza tempo, ad accentuare la musicalità del componimento
ed a scandire il ritmo, come in un racconto ballabile. Si distingue per armonia
e raffinatezza il verso d'avvio della seconda strofa / ah tempo d'amaranto /,
che ha la parvenza di un ricordo struggente sui contorni di un'immagine nitida
e pregna di colori, lambendo vette di alto lirismo.
Amaranto (inedita)
...e, si viaggia
tra le durezze e i sogni
legami alteri
o alterità
dentro a storie inventate.
Ah tempo d’amaranto
sbricioli perdonanze
senza speranze alligni
inverti cielo e terra
ripudi le stagioni…
Questa la tua fortuna
il tuo carme sovrano
impalpabile e muto.
Patrizia Stefanelli
tra le durezze e i sogni
legami alteri
o alterità
dentro a storie inventate.
Ah tempo d’amaranto
sbricioli perdonanze
senza speranze alligni
inverti cielo e terra
ripudi le stagioni…
Questa la tua fortuna
il tuo carme sovrano
impalpabile e muto.
Patrizia Stefanelli
Versi tratti dalla poesia Sui cigli delle viole Edita in Rosanero. Col tempo, le poesie si asciugano,
fino a restare incise in pochi versi.
Abitami
nelle sere d’estate
e poi d’inverno, quando neve ghiaccia
e le ferite mordono.
Abitami i giorni a venire,
quelli passati,
abitami il dolore,
che d’Albatro ha il volo e non sa
Abitami
nelle sere d’estate
e poi d’inverno, quando neve ghiaccia
e le ferite mordono.
Abitami i giorni a venire,
quelli passati,
abitami il dolore,
che d’Albatro ha il volo e non sa
restare.
Patrizia Stefanelli
Lettura di Carla Maria Casula
Se questo breve ma intenso componimento poetico avesse un titolo, sarebbe
certamente "Abitami". "Abitami " è la parola chiave, che dà
l'input alla poesia e che, ripetendosi, scandisce il percorso dei versi.
L'autrice, infatti, non lascia niente al caso : dal titolo (sottinteso) all'ultima
parola del verso conclusivo, dalle figure retoriche, all'utilizzo di
determinati abbinamenti di fonemi, dalla ripetizione di un vocabolo,
all'intensità della strofa che si attenua in dissolvenza. Tutto è accuratamente
ricercato, elaborato - con evidente maestria- senza che la spontaneità possa
risentirne. Insomma, un" labor limae" che fa da coronamento al libero
flusso di pensieri poetici.
Ma chi è il referente della lieve ma decisa esortazione, della preghiera che la
poetessa recita nell'iter versificatorio? Chi è che cattura il desiderio più
profondo e cristallino tanto da trasformarsi in oggetto, o meglio, in
protagonista di una dichiarazione d'amore? Forse è quella porzione d'anima che
si nutre di poesia ed è votata totalmente ad essa, forse è l'ispirazione
poetica che alberga in quella porzione d'anima. Forse è la Poesia,
nell'accezione più elevata del termine, come crogiolo di moti d'animo e parole
granitiche che si fissano nei fogli di carta.
Ed è una resa incondizionata alla Poesia quella dell'autrice, un dire
"Sono tua per sempre, se tu sarai mia!". Un desiderio viscerale di
vivere con e di poesia, nelle sere torride d'estate o rinfrescate dalla brezza
e nel lungo inverno, quando il freddo fa tacere il cuore e rende vivo il dolore.
Nel passato e nel futuro, che si respingono e si abbracciano, perché nel flusso
dei versi i ricordi e le attese albergano in una giostra, senza spazio né
tempo.
Ma la poesia ha anche il compito di lenire il dolore, benché essa stessa, a
volte, sia generatrice di dolore, in quanto fonte di memoria di eventi dolorosi
che, tuttavia, sono transitori e si dissolvono come una nuvola che lascia
spazio al sole. Perché nella vita tutto è mutevole e veste i panni
dell'incertezza. Tutto tranne la Poesia che, da voce informe dell'anima, si
fissa nei giri d'inchiostro e diventa eterna.
Biografia di
Carla Maria Casula
Carla Maria Casula nasce a Sassari nel
1975. Giornalista pubblicista, si occupa di cultura della Sardegna e
linguistica sarda, con particolare attenzione nei confronti dei fenomeni
lessicali e fonetici.
Partecipa ai concorsi di poesia sarda,
vincendo numerosi premi.
Ha all’attivo tre sillogi poetiche in
lingua italiana: “Scialli di luna” (Nemapress, 2002), “Parole all’orizzonte”
(Nemapress, 2005) e “Frammenti d’inchiostro vagolanti” (Albatros – Il filo,
2010) e diversi suoi componimenti sono presenti in note antologie nazionali,
tra le quali: la raccolta antologica “500 Poeti Dispersi” Vol. 7, dedicata a
Giacomo Leopardi; il volume annuale dell’Enciclopedia di Poesia Contemporanea
2015 (di prossima pubblicazione), edito dalla Fondazione Mario Luzi;
l’antologia brontëana, IV edizione, contenente testi ispirati alla vita e alle
opere delle sorelle Brontë, curata dalla professoressa De Leo.
Nel corso del 2015 ha ottenuto
prestigiosi riconoscimenti in concorsi nazionali, tra cui: segnalazione di
merito alla 45a edizione del Concorso Letterario Internazionale
“Premio San Valentino”, (TR); menzione speciale alla VII edizione del Premio
Letterario Internazionale “Premio Poesia dell’anno”, Quartu Sant’Elena (CA);
premio speciale “G. Belli” per poesia erotica al 6° Concorso letterario Città
di Grottammare (AP); Premio Speciale I.P.LA.C. alla III Edizione del Premio
Letterario Nazionale di Poesia e Narrativa “Si accende il borgo”, Rocca di Papa
(RM); Premio Speciale “Verde Età” alla IX Edizione del Concorso Letterario Nazionale
“Lu bene chi ti vuje”, Ortona (CH); 2° premio al III Concorso Nazionale di
Poesia “Vitulivaria”, (LE); 2° premio alla III edizione del Premio letterario
“Roccagloriosa” (SA)”; 2° premio alla II Edizione del Concorso Internazionale di Poesia “Versi in Lucania”, Noepoli (PZ);
2° premio alla II edizione del Concorso “Versi sotto gli irmici”, Piaggine
(SA); 1° premio al concorso “Vivo da Poeta” (raccolta antologica di biografie e
opere di poeti contemporanei), bandito dalla Montecovello Editrice; 1° premio
alla V edizione al Concorso nazionale per poesie brevi “Keramos”, Agropoli
(SA); 1° Premio alla I edizione del Premio Nazionale di Poesia “Spiga di
Grano”, (SA).
Ti confondo col suono delle zagare
Poesia di
Carla Maria Casula
Il mattino mi parla
con le labbra di giugno mentre il silenzio si affaccia e riposa su un vaso di parole che irrorano i non detti E con lo sguardo accarezzo le foglie - velluto serotino - e ti scorgo vicino a contemplare il rumore d’ebano della sera che avanza con il mantello di aromi nuovi incorniciati intorno alla tela di un prato sonnolento E sai di raggi teneri - implumi come nuvole neonate - appena germogliati dal sole gonfio di aurore accese tra le pieghe turchesi. Inciampo nel bagliore e somigli ad un iris novello che mi tende le reti di azzurro truffaldino per trattenere ciglia che sorridono oltre il filato dei ricordi spenti Da lontano velati tintinnii inseguono il respiro del vento trafelato - guizzi di luce arrivano al galoppo - e colori ombreggiati s’insinuano sulle tue guance calde e si accucciano in cerchio Onde di grano migrano oltre siepi argentate mentre il profumo avanza con passi d’ape e rondini - ti confondo col suono delle zagare - |
Pagina che abbonda di sostanziali ammicchi tecnico-analitici. Mi sono piaciute queste poesie e soprattutto "Ti confondo col suono delle zagare, dove la metaforicità e i sinestetici allunghi fanno corpo con l'esondazione di picchi emotivi.
RispondiEliminaProff. Angelo Bozzi
Grazie al Prof. Pardini per questa pubblicazione in cui, mi è piaciuto mettere in risalto, a proposito di alcune mie poesie, la bellissima lettura critica di Carla Maria e la splendida sua poesia che ho scelto per lei. Carla non lo sa, sarà una bella sorpresa. Trovo che scriva davvero bene, anche attraverso l'uso di figure retoriche che sa dosare, a favore di un verso innovativo e musicale. Grazie Prof. Bozzi. Occorre dare risalto ai giovani che meritano.
RispondiEliminaDopo il giudizio esaustivo della Casula, sulle poesie di Patrizia, rimane poco da dire, se non che assentire in toto.
RispondiEliminaQuelli di Patrizia, sono testi che contraddistinguono una poetessa dalla grande sensibilità, che sa oltrepassare il reale fino ad immettersi in quella magica dimensione che solo i veri poeti riescono a raggiungere, per carpirne i segreti e farcene dono.
Grazie!
Serenella Menichetti.
Ti ringrazio, Serenella per i pensieri che dedichi a quel che scrivo. Questi sono testi che avevo messo in Facebook,commentati spontaneamente da Carla. Questo social offre sicuramente occasioni di crescita e di confronto. Impariamo a conoscere quel che muove da noi, attraverso la nostra visione Nello spazio trascendentale della poesia. Grazie
EliminaPatrizia, come sempre sei fantastica e con spirito di ammirazione Ti faccio i miei complimenti per le poesie che le trovo schiette ed immediate; in esse traspare lo slancio emotivo che ti induce a mettere nero su bianco. Nelle tue metti tutta te stessa senza indugio e niente serbi per te. Pasqualino Cinnirella
RispondiEliminaCiao Pasqualino, piuttosto immediate è vero, anche la forma metrica. È un vero piacere saperti vicino. Sei un Poeta e un uomo di grande cultura. Grazie e Buon Natale.
EliminaGrazie di cuore, cara Patrizia, per la graditissima sorpresa e per le meravigliose parole con le quali hai descritto me e il nostro incontro d'anime poetiche! I tuoi giri d'inchiostro hanno un valore speciale perché espressi da una validissima autrice e donna di rara sensibilità.
RispondiEliminaGrazie di cuore anche a chi ha voluto commentare positivamente i miei versi!
Tanti carissimi Auguri di Buone Feste... Che siano per tutti dei giorni lieti e sereni!
Carla M. Casula