venerdì 18 dicembre 2015

PATRIZIA STEFANELLI: "INCONTRI POETICI"

      
Patrizia Stefanelli



Questa foto, è tratta dal presepe di Patrizia. E' il pastore più bello, comprato a Gubbio. E' un incisore che apporta le sue pennellate ad una sua creatura 

I concorsi letterari poetici, hanno soprattutto il pregio di far incontrare le persone. 
Così, per caso, una sera della passata estate, a Rocca Di Papa, al Premio Si accende il borgo, tra tante belle persone, ho avuto il piacere di sedere di fronte a Carla Maria Casula, davanti a un’ottima pizza, durante la cena conviviale.  Parlammo di poesia e di vita condividendo il nostro sentire. Mi piacque quella ragazza e forse anch’io piacqui a lei.  Del  valore di questa giovane  scrittrice dice bene  la sua biografia mentre vorrei spendere due parole sul suo valore di lettrice. Quest’ultimo è, a mio avviso,  indispensabile a chi vuol scrivere poesia. La lettura consapevole di un testo, che raccolga il contenuto emozionale rapportandolo alla forma, carpendone anche i significati più profondi, è quanto di più felice uno scrittore possa aspirare. Quando questa lettura diventa dono spontaneo, il cuore si apre perché comprendi che qualcosa di tuo, di profondamente intimo, raggiunge un altro cuore e a te torna con altre sfumature. Semplicemente. Ringraziando Carla Maria per il suo bel dono, sobrio e generoso, le auguro di proseguire nel suo percorso di studi, di scrittura e di lavoro che, sono certa, le darà ancora tante soddisfazioni. Ringrazio il mio carissimo amico Prof. Nazario Pardini, per la sua accoglienza nell’ Isola della poesia e approfitto dell’occasione per augurare a tutti voi:  BUON NATALE  & FELICE ANNO NUOVO!  


Grazie Patrizia Stefanelli


Lettura di Carla Maria Casula- Corpus

 "Corpus", il titolo, è già poesia. Un titolo che apre la strada dei versi al lettore e che chiude questo "componimento poetico/ riflessione" . Conferisce, dunque, ciclicità e coerenza tematica. 
È un dipanarsi/alternarsi di impressioni e ricordi, memoria fotografica ed introspettiva che prende per mano il lettore e lo conduce nei vicoli mutevoli delle sensazioni, eteree e corporee, sostanziate da colori, profumi ed immagini che plasmano il presente e rivestono il passato. Siamo tutti dei tonni che, nella speranza di sfuggire alla quotidianità ed ai disagi, percorriamo altre strade che poi si rivelano fonte di dolore, mattanza. La speranza in un futuro più roseo soccombe miseramente sotto i colpi dell'inevitabile. Ma il tempo che verrà cancella il sangue, l'odore della morte, la mattanza e dona il conforto della saggezza, che trasforma la sofferenza in lucida riflessione. Il dolore, la trasformazione, l'iter di difficoltà vengono plasmati dal tempo che scivola inesorabilmente e riescono persino a regalare serenità e piacevolezza. È un "corpus" di trascorsi, di memoria vissuta e rivissuta che, attraverso il presente, si ricongiunge al futuro. È uno scrigno di fotografie dell'anima che immortalano la realtà. È un bagaglio di riflessioni e ragionamenti della parte razionale, filtrati dal cantuccio spirituale (che spesso si rivela il più cristallino). 

Quattro strofe di endecasillabi, perfettamente strutturati e musicali, seguiti dall'endecasillabo conclusivo che abbraccia l'intero componimento e si ricongiunge al titolo. 

È una poesia di gran pregio che ci insegna come si possa essere poeti anche scegliendo tematiche non semplici da affrontare, perché apparentemente poco poetiche. Ed è qui che traspare la bravura di chi scrive: fare poesia con un argomento che richiede lo scavo delle parole, il significato meno banale e più profondo, le metafore che incidono la superficie del lessico, l'uso dell'allegoria. L'enjambement del secondo verso è particolarmente efficace perché conferisce dinamicità, ricorda il movimento dei tonni che nuotano : perfetta coerenza tra stile e significato, utilizzo della figura retorica e senso del verso.


Poesia prima classificata Premio Accademia Euromediterranea delle arti  “ Mare Nostrum”
19-12-2015 edita in Rosanero

Corpus

Verso levante, nel seno “del Secco”
in primavera i tonni se ne vanno
a cercare la vita in acque tiepide
mentre i rintocchi chiamano a mattanza.

Ricordo l’abbandono del silenzio
alla preghiera, lo stesso che adesso
culla vecchi cordoni tra l’odore
amaro di salsedine e di muschi.

Luce filtra a tagliare angoli d’ombra
umidi anfratti, suono d’archi in pietra,
soffi, parole custodite, legni
di barche in croce incastellate al sole.

Il mare langue e sogna la tonnara
dove  onde bianche increspano respiri.
Scalza di sogni plasmo indifferenza
poi la magia mi prende, come allora.

Un corpus di memoria rosso sangue.

Patrizia Stefanelli


Lettura di Carla Maria Casula- Amaranto

Un viaggio tra dolcezza e asperità, tra sogni realizzati e sogni infranti, tra realtà corporea e stralci di pensieri effimeri. Ma è anche un viaggio poetico all'interno del misterioso e affascinante mondo vegetale, quello che l'autrice ci propone. 
Lungo i viali delle sillabe e nelle aiuole dei versi, dove l'introspezione abbraccia paesaggi appena abbozzati, compenetrandosi senza forzature, l'amaranto ci parla di sé e della propria natura avvolta da un alone di magica perennità, perché dove tutto è mutevole, questa pianta tenace rappresenta l'indissolubilità dei legami autentici, il conservarsi inalterato dei valori e dei sentimenti che nobilitano il genere umano.

E sembra beffarsi dell'incedere del tempo e della ciclicità delle stagioni, quando mantiene inalterata la primavera nella sua e dell'autunno fa un distillato di vita. 

Tre strofe che si disponevano agili, con toni gradevolmente esplicativi, sotto lo sguardo curioso del lettore. Dal verso 6, i settenari sembrano piovere a cascata da uno spazio senza tempo, ad accentuare la musicalità del componimento ed a scandire il ritmo, come in un racconto ballabile. Si distingue per armonia e raffinatezza il verso d'avvio della seconda strofa / ah tempo d'amaranto /, che ha la parvenza di un ricordo struggente sui contorni di un'immagine nitida e pregna di colori, lambendo vette di alto lirismo.



Amaranto (inedita)

...e, si viaggia
tra le durezze e i sogni
legami alteri
o alterità 
dentro a storie inventate.

Ah tempo d’amaranto
sbricioli perdonanze
senza speranze alligni
inverti cielo e terra
ripudi le stagioni…

Questa la tua fortuna
il tuo carme sovrano
impalpabile e muto.


Patrizia Stefanelli

Versi tratti dalla poesia Sui cigli delle viole Edita in Rosanero. Col tempo, le poesie si asciugano, fino a restare incise in pochi versi.

Abitami

nelle sere d’estate
e poi d’inverno, quando neve ghiaccia 
e le ferite mordono.
Abitami i giorni a venire,
quelli passati,
abitami il dolore,
che d’Albatro ha il volo e non sa 
restare.

Patrizia Stefanelli



Lettura di Carla Maria Casula



Se questo breve ma intenso componimento poetico avesse un titolo, sarebbe certamente "Abitami". "Abitami " è la parola chiave, che dà l'input alla poesia e che, ripetendosi, scandisce il percorso dei versi. 

L'autrice, infatti, non lascia niente al caso : dal titolo (sottinteso) all'ultima parola del verso conclusivo, dalle figure retoriche, all'utilizzo di determinati abbinamenti di fonemi, dalla ripetizione di un vocabolo, all'intensità della strofa che si attenua in dissolvenza. Tutto è accuratamente ricercato, elaborato - con evidente maestria- senza che la spontaneità possa risentirne. Insomma, un" labor limae" che fa da coronamento al libero flusso di pensieri poetici. 

Ma chi è il referente della lieve ma decisa esortazione, della preghiera che la poetessa recita nell'iter versificatorio? Chi è che cattura il desiderio più profondo e cristallino tanto da trasformarsi in oggetto, o meglio, in protagonista di una dichiarazione d'amore? Forse è quella porzione d'anima che si nutre di poesia ed è votata totalmente ad essa, forse è l'ispirazione poetica che alberga in quella porzione d'anima. Forse è la Poesia, nell'accezione più elevata del termine, come crogiolo di moti d'animo e parole granitiche che si fissano nei fogli di carta. 
Ed è una resa incondizionata alla Poesia quella dell'autrice, un dire "Sono tua per sempre, se tu sarai mia!". Un desiderio viscerale di vivere con e di poesia, nelle sere torride d'estate o rinfrescate dalla brezza e nel lungo inverno, quando il freddo fa tacere il cuore e rende vivo il dolore. Nel passato e nel futuro, che si respingono e si abbracciano, perché nel flusso dei versi i ricordi e le attese albergano in una giostra, senza spazio né tempo. 
Ma la poesia ha anche il compito di lenire il dolore, benché essa stessa, a volte, sia generatrice di dolore, in quanto fonte di memoria di eventi dolorosi che, tuttavia, sono transitori e si dissolvono come una nuvola che lascia spazio al sole. Perché nella vita tutto è mutevole e veste i panni dell'incertezza. Tutto tranne la Poesia che, da voce informe dell'anima, si fissa nei giri d'inchiostro e diventa eterna.



Biografia di Carla Maria Casula


Carla Maria Casula nasce a Sassari nel 1975. Giornalista pubblicista, si occupa di cultura della Sardegna e linguistica sarda, con particolare attenzione nei confronti dei fenomeni lessicali e fonetici.

Partecipa ai concorsi di poesia sarda, vincendo numerosi premi.
Ha all’attivo tre sillogi poetiche in lingua italiana: “Scialli di luna” (Nemapress, 2002), “Parole all’orizzonte” (Nemapress, 2005) e “Frammenti d’inchiostro vagolanti” (Albatros – Il filo, 2010) e diversi suoi componimenti sono presenti in note antologie nazionali, tra le quali: la raccolta antologica “500 Poeti Dispersi” Vol. 7, dedicata a Giacomo Leopardi; il volume annuale dell’Enciclopedia di Poesia Contemporanea 2015 (di prossima pubblicazione), edito dalla Fondazione Mario Luzi; l’antologia brontëana, IV edizione, contenente testi ispirati alla vita e alle opere delle sorelle Brontë, curata dalla professoressa De Leo.
Nel corso del 2015 ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti in concorsi nazionali, tra cui: segnalazione di merito alla 45a edizione del Concorso Letterario Internazionale “Premio San Valentino”, (TR); menzione speciale alla VII edizione del Premio Letterario Internazionale “Premio Poesia dell’anno”, Quartu Sant’Elena (CA); premio speciale “G. Belli” per poesia erotica al 6° Concorso letterario Città di Grottammare (AP); Premio Speciale I.P.LA.C. alla III Edizione del Premio Letterario Nazionale di Poesia e Narrativa “Si accende il borgo”, Rocca di Papa (RM); Premio Speciale “Verde Età” alla IX Edizione del Concorso Letterario Nazionale “Lu bene chi ti vuje”, Ortona (CH); 2° premio al III Concorso Nazionale di Poesia “Vitulivaria”, (LE); 2° premio alla III edizione del Premio letterario “Roccagloriosa” (SA)”; 2° premio alla II Edizione del Concorso Internazionale  di Poesia “Versi in Lucania”, Noepoli (PZ); 2° premio alla II edizione del Concorso “Versi sotto gli irmici”, Piaggine (SA); 1° premio al concorso “Vivo da Poeta” (raccolta antologica di biografie e opere di poeti contemporanei), bandito dalla Montecovello Editrice; 1° premio alla V edizione al Concorso nazionale per poesie brevi “Keramos”, Agropoli (SA); 1° Premio alla I edizione del Premio Nazionale di Poesia “Spiga di Grano”, (SA).


Ti confondo col suono delle zagare   
Poesia di Carla Maria Casula

Il mattino mi parla
con le labbra di giugno
mentre il silenzio si affaccia e riposa
su un vaso di parole

che irrorano i non detti
E con lo sguardo accarezzo le foglie
- velluto serotino -
e ti scorgo vicino
a contemplare il rumore d’ebano

della sera che avanza
con il mantello di aromi nuovi
incorniciati intorno alla tela
di un prato sonnolento

E sai di raggi teneri
- implumi come nuvole neonate -
appena germogliati
dal sole gonfio di aurore accese
tra le pieghe turchesi.

Inciampo nel bagliore
e somigli ad un iris novello
che mi tende le reti
di azzurro truffaldino

per trattenere ciglia che sorridono
oltre il filato dei ricordi spenti
Da lontano velati tintinnii
inseguono il respiro
del vento trafelato

- guizzi di luce arrivano al galoppo -
e colori ombreggiati
s’insinuano sulle tue guance calde
e si accucciano in cerchio

Onde di grano migrano
oltre siepi argentate
mentre il profumo avanza
con passi d’ape e rondini

- ti confondo col suono delle zagare -






7 commenti:

  1. Pagina che abbonda di sostanziali ammicchi tecnico-analitici. Mi sono piaciute queste poesie e soprattutto "Ti confondo col suono delle zagare, dove la metaforicità e i sinestetici allunghi fanno corpo con l'esondazione di picchi emotivi.
    Proff. Angelo Bozzi

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  2. Grazie al Prof. Pardini per questa pubblicazione in cui, mi è piaciuto mettere in risalto, a proposito di alcune mie poesie, la bellissima lettura critica di Carla Maria e la splendida sua poesia che ho scelto per lei. Carla non lo sa, sarà una bella sorpresa. Trovo che scriva davvero bene, anche attraverso l'uso di figure retoriche che sa dosare, a favore di un verso innovativo e musicale. Grazie Prof. Bozzi. Occorre dare risalto ai giovani che meritano.

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  3. Dopo il giudizio esaustivo della Casula, sulle poesie di Patrizia, rimane poco da dire, se non che assentire in toto.
    Quelli di Patrizia, sono testi che contraddistinguono una poetessa dalla grande sensibilità, che sa oltrepassare il reale fino ad immettersi in quella magica dimensione che solo i veri poeti riescono a raggiungere, per carpirne i segreti e farcene dono.
    Grazie!
    Serenella Menichetti.

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    1. Ti ringrazio, Serenella per i pensieri che dedichi a quel che scrivo. Questi sono testi che avevo messo in Facebook,commentati spontaneamente da Carla. Questo social offre sicuramente occasioni di crescita e di confronto. Impariamo a conoscere quel che muove da noi, attraverso la nostra visione Nello spazio trascendentale della poesia. Grazie

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  4. Patrizia, come sempre sei fantastica e con spirito di ammirazione Ti faccio i miei complimenti per le poesie che le trovo schiette ed immediate; in esse traspare lo slancio emotivo che ti induce a mettere nero su bianco. Nelle tue metti tutta te stessa senza indugio e niente serbi per te. Pasqualino Cinnirella

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    1. Ciao Pasqualino, piuttosto immediate è vero, anche la forma metrica. È un vero piacere saperti vicino. Sei un Poeta e un uomo di grande cultura. Grazie e Buon Natale.

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  5. Grazie di cuore, cara Patrizia, per la graditissima sorpresa e per le meravigliose parole con le quali hai descritto me e il nostro incontro d'anime poetiche! I tuoi giri d'inchiostro hanno un valore speciale perché espressi da una validissima autrice e donna di rara sensibilità.
    Grazie di cuore anche a chi ha voluto commentare positivamente i miei versi!
    Tanti carissimi Auguri di Buone Feste... Che siano per tutti dei giorni lieti e sereni!

    Carla M. Casula

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