Sandro Angelucci collaboratore di Lèucade |
Vorrei
augurare BUONE FESTE con una speranza: che si riesca
tutti (me compreso) ad innamorarci della vita vera, che non è tale se non si
scopre la luce nelle lacrime e viceversa. Con
il forte auspicio che la Poesia torni ad essere messaggera del vero, BUON
NATALE E BUON ANNO A TUTTI
I
CAPELLI DEGLI ANGELI
Li
chiamano capelli d’angelo
quei
fili argentati che a Natale
coprono
le spalle degli abeti.
Ma
i volti, gli occhi
dell’innocenza
soffocata dal dolore
dove
si nascondono,
perché
non hanno quella luce
perché
non entrano
nei
cuori e nelle case?
Forse
non vogliono,
forse
ci aspettano nei boschi
tra
le nebbie dicembrine
nelle
trine ricamate
lungo
i rami.
Forse,
gli angeli sono malinconici
piangono,
a Natale.
E
sciolgono i capelli sulle spalle
per
farci innamorare
della
vita
che
scorre luminosa
sotto
le lacrime.
Sandro
Angelucci
E questa lirica, del mio amico Sandro, é lo specchio del suo vivere, oltre che del suo versificare. Rende allegoria anche "i fili argentati che a Natale
RispondiEliminacoprono le spalle degli abeti".Divengono i capelli degli angeli, che piangono questi Natali senza misticismo, senz'anima, senza luce. Il 'fanciullo' che é nell'autore rappresenta il simbolo più puro del senso di Fede perso nel rumore del progresso e del consumismo. E, in questo particolare momento storico, é altissimo monito.... Abbiamo il dovere di rispettare "la vita
che scorre luminosa
sotto le lacrime". Grazie. Un abbraccio forte e il più caldo degli auguri!
Maria Rizzi
Versi soavi e malinconici, dolceamari, per ricordarci il comune ceppo della gioia e del pianto. Gli angeli vorrebbero farci innamorare della vera vita, della vita piena, che è sempre bianco-nera, ma noi sfuggiamo all'accorato appello, preferendo rintanare in un mondo artificiale, a senso unico. Così il Natale diviene un feticcio tutto lustrini e argenti, ma privo di mistero. Poesia delicata e luminosa, ma ribelle e rabbiosa nel profondo.
RispondiEliminaFranco Campegiani
Forse non vogliono, forse ci aspettano, sono malinconici, piangono e sciolgono i capelli per farci innamorare... trovo in questa poesia non solo l'amico Sandro, ma un richiamo. Loro ci sono, comunque sono lì, per noi. Basta saper guardare, sentire, cogliere l'essenza di ciò che passa, e che non torna. Ogni anno si rinnova il rito del Natale, ma di rito ormai ha ben poco. Non solo il Natale, ma ogni giorno, sì, perché ogni giorno è un giorno nuovo e merita di essete vissuto, mentre noi, lì a consumarlo come un motore brucia il combustibile, invece di cogliere il dono della vita. Vivi, uomo, vivi ora, pienamente, non vergognarti di farlo, perché solo ora sei qui, ora. E se un altro Natale di regali e panettoni passerà senza che tu capisca che l'Universo ti parla, non incolpare il cielo, gli angeli, il destino... perché sei tu che arrivi tardi all'appuntamento, non loro.
RispondiEliminaUn abbraccio
Claudio Fiorentini
Il poeta evoca figure che trascendono lo spazio e il tempo, che esortano a ideare un futuro e un Io diversi. La psicologa Luciana Quaia ci ha fatto conoscere un pensiero originale dello scienziato svedese E. Swedemborg, vissuto nel XVIII Sec., che definì gli angeli “altrettanto reali quanto gli abitanti della terra, o meglio uomini in uno stato di perfezione.” Li descrive con un proprio Io, capaci di mutare stato e umore a seconda della propria esposizione alla luce del paradiso.“Forse ci aspettano nei boschi/ auspica l'Angelucci. E ancora: “perché non hanno quella luce, perché non entrano.”
RispondiEliminaCredo che il momento presente viva di scarsa luce non solo per gli uomini, ma anche per gli angeli che cercano di sollevarli dalla solitudine.
Sempre Luciana Quaia richiama il saggio dal titolo: “La missione disconosciuta degli angeli emotigeni” nel quale l'autore, Baldo Lami, sostiene che “le caratteristiche con cui si manifestano gli angeli sono straordinariamente simili a quelle con cui si manifestano le emozioni.” Dunque, la figura simbolica dell'angelo è collegata alla capacità di emozionarsi.
Per l'Angelucci ricorrere agli angeli è come un volersi elevare al di sopra della quotidianità, in alto, per vedere l'esistenza in modo diverso, e qui è critico verso la vita scadente e falsa che si vive, solo in quella vera l'uomo può ancora innamorarsi della vita.
Ubaldo de Robertis
Ho dimenticato la parte essenziale del mio commento: I capelli degli Angeli è una gran bella poesia.
RispondiEliminaComplimenti all'Autore!
Ricambio gli Auguri di Buone Feste.
Ubaldo de Robertis
Leggo i versi di Sandro Angelucci in questo sfolgorante (qui, a Ischia) giorno di Natale e mi emozionano perché ci sento una sensibilità dolorosa e sofferente ("innocenza soffocata dal dolore") per via di un mondo che è volto a interessi rozzi e biechi, ma infine caduchi, transeunti. Trovo denso e grande il messaggio finale di speranza: "E sciolgono i capelli sulle spalle / per farci innamorare / della vita /che scorre luminosa / sotto le lacrime". Perché -ci dice il poeta- la vita è un dono eccezionale, se solo sappiamo viverla.
RispondiEliminaComplimenti, Sandro, e Buon Natale!
Pasquale Balestriere