Una poesia
giocata sulla tenebra della notte; sull’acqua, il vento e le memorie; su
una bufera che si fa corpo di un sentimento doloroso e inquietante; su memorie
di vita vissuta, trascorsa, tra peripezie e sottrazioni tanto vicine alla
storia di noi umani. Ma resta sempre un barlume di vita a farci compagnia;
magari appare quando meno ce lo aspettiamo: ci illumina, ci dà forza, ci
riporta a momenti di chiari di luna, di raggi di sole, di gesti familiari.
E’ da quel
barlume che la Poetessa spicca il volo facendone luce abbagliante che
l’affianca e la nutre; che le fa compagnia; che la stimola e la induce a un
viaggio verso il chiarore-aureola della sacralità della
madre.
Nazario Pardini
BUFERA VII
La notte cupa di bufera
ha squassato ogni cosa:
acqua e vento e memorie
mi hanno fatta a pezzi
e non è rimasto che un barlume di vita a farmi compagnia
in questa casa cosi vuota
e immobile
con le sue certezze di cemento.
Il giardino solo si è piegato in preghiera implorante.
E la prima luce ti cerca ancora , mamma,
disperatamente.
La notte cupa di bufera
ha squassato ogni cosa:
acqua e vento e memorie
mi hanno fatta a pezzi
e non è rimasto che un barlume di vita a farmi compagnia
in questa casa cosi vuota
e immobile
con le sue certezze di cemento.
Il giardino solo si è piegato in preghiera implorante.
E la prima luce ti cerca ancora , mamma,
disperatamente.
Giusy Frisina
Grazie Nazario, per aver apprezzato questo mio ultimo frammento di un percorso molto personale che per ora non voglio pubblicare....spero che almeno questo possa avere un significato anche per chi legge avendo provato un'esperienza simile. Non dico altro , se non che sono sempre commossa dalla tua grande sensibilità.
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